Fuori dal gregge

La riconoscenza

Gianni Donzelli
Gli Insoliti e i Sospetti
2 min readSep 3, 2017

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In paese era conosciuto come ‘il filosofo’. Nessuno si ricordava, neppure lui, chi e in quale occasione glielo avevano appiccicato addosso.
Devi riparare un tavolo? Sistemare un tubo che perde? Cambiare un vetro rotto? Rimettere in funzione una bicicletta? Si passava dal filosofo, lui annotava l’operazione e alé, il gioco era fatto. Tutto questo era il risultato per aver fatto diversi mestieri nella vita, nulla a che fare con la filosofia. Non si fermava ad interventi puramente manuali. Una volta, di notte, era stato svegliato da uno dei vicini che si era sentito male e senza aspettare l’ambulanza (ci avrebbe messo troppo tempo) lo aveva portato all’ospedale. Forse gli aveva salvato la pelle. E quella volta che si era ferito cercando di separare un paio di compaesani coinvolti in una rissa al bar? Poteva assistervi o smammare ed invece era intervenuto, rinunciando poi a farsi medicare.
É una cosa da nulla, solo un graffio”. Era un battitore solitario, malvolentieri aiutava quando si doveva confrontare con altri nel preparare feste o ricorrenze. Troppi che volevano dirigere, farsi belli e alla fine salire sul palco. Non era una novità. Nel lavoro ne aveva visti di bellimbusti pronti a mettersi in mostra. Non li sopportava.
Ma dove stava la sua originalità? Semplice: qualsiasi intervento facesse non voleva un centesimo. Assaporava la bellezza della gratuità. Faceva per il piacere di sentirsi vivo ed utile ed alla fine era lui che ringraziava chi lo aveva chiamato. Solo una volta riuscirono a provocarlo durante una premiazione paesana.
Alla domanda “Perché non vuoi mai niente? Tutti si fanno pagare per certi lavoretti” aveva risposto secco: “Quando andavo a scuola ero una schiappa. Avevo un compagno che era molto, molto bravo. Avrebbe potuto andare a divertirsi o fare qualsiasi altra cosa, e invece impiegava il suo tempo per insegnarmi. Non voglio nulla, vivo bene lo stesso ed è il mio modo di essere riconoscente a quel mio compagno. Se dovessi farmi pagare per il mio tempo sarei uguale a tutti quelli che fanno della beneficenza e lo sbandierano ai quattro venti”.

Gianni

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