Profumo

Enrico Nottoli
gli scritti di real world 1
3 min readMar 19, 2015

Mercato di Porta Pila

È come se fosse sospesa a mezz’aria, Porta Pila. Ogni giorno se ne resta ferma, in attesa di nascere e morire col sole pallido di Torino. E tu non puoi fare niente, davvero niente, se non lasciarti trasportare dai richiami sgraziati dei fruttivendoli. Innamorandotene così, con leggerezza.

Passeggi fra il mercato e ti senti come dentro a una centrifuga di colori e suoni e voci e spinte e persone. Ma la cosa che ti rimarrà nella testa per tutto il giorno saranno gli odori.

Fidati.

Sono gli odori a fregarti del tutto. Ci resti secco, e te li porterai in borsa fino a casa, insieme alle zucchine, ai cetrioli e ai limoni che hai comprato da una gentile ragazza asiatica. Chiudendo gli occhi, riesci comunque a capire dove ti trovi, se a fianco a un venditore di fragole o di prezzemolo, e poco importa delle zaffate di sudore che arrivano di tanto in tanto o del penetrante odore di cuoio di bassa qualità con cui dovrai fare i conti. Perché lì, in fondo, a importare è quel profumo di vita. E sembra così assurdo trovarlo immerso in una città come Torino, con la sua decadenza. Eppure, aspirando, è proprio la vita che senti. Nell’odore del vociare, nell’odore della stoffa, nell’odore di pesce. E ti perdi, ti perdi in quel mondo, sapendo di non voler tornare indietro.

Ma poi il tempo scorre, come sempre, senza poterci fare niente. Scorre, portandosi dietro quello che già era stato: i suoi ricordi, le sue sensazioni, i suoi profumi che tanto avevi amato. Ma si sa, vivere è fragile, e di tutti quegli scatoloni impilati negli anni, rimane soltanto un mucchio di macerie da ripulire e da smaltire, pian piano. Le bancarelle vengono spazzate da un getto d’acqua. Nient’altro. La retromarcia di un camion. Il silenzio interrotto da un gridare lontano. E odore di bagnato, sono quello che resta.

Buio. Buio denso. Buio feroce. Banchi nel buio. Ti potrebbe mettere paura, mentre una manciata di oltreuomini cercano di innalzare ancora il passato. Nuovo futuro. Nuovo profumo, che ti insegnerà ancora a essere di nuovo felice, il mattino successivo, quando tutto sboccerà ancora. E tu, buttato fra le arance di Sicilia, i cavolfiori e quel bellissimo puzzo di sudore, capirai che quel posto, alla fine è riuscito a capire della vita, più di una pilata di inutili libri.

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