Correnti gravitazionali…

O di come è fatto il mondo (a scelta)

Marco Castellani
GruppoLocale
2 min readJan 18, 2017

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Questa stupenda immagine è quella di un ammasso di galassie, chiamato Ammasso Proiettile (Bullet Cluster, in inglese, o se preferite 1E 0657–558).

Image Credit: X-ray: NASA/CXC/CfA/ M. Markevitch et al.;
Lensing Map: NASA/STScI; ESO WFI; Magellan/U.Arizona/ D.Clowe et al.
Optical: NASA/STScI; Magellan/U.Arizona/D.Clowe et al.

Questo gigantesco conglomerato di galassie, con la sua grande massa, crea una potente distorsione gravitazionale che altera il cammino della luce delle galassie sullo sfondo, in un modo così forte ed evidente che molti scienziati hanno concluso che al suo interno esista una grande quantità di materia oscura nell’ammasso medesimo — ovvero, materia non visibile in forma di stelle, ché quella non basterebbe a spiegare la forza drammatica di questo effetto.

Così si compone, lo sappiamo, lo scenario cosmologico più accreditato, ed insieme il più sottilmente inquietante (o eccitante, a seconda), perché ci indica come la gran parte dell’universo sia fatta di una miscela di materia ed energia ancora pochissimo conosciute, appunto “oscure”.

Esistono però, e si stanno facendo strada, altri pensieri, altre modalità di vedere il mondo, di interpretarlo. Una in particolare sta acquistando interesse per gli astronomi, ed è quella della gravità modificata. In poche parole, il fatto è questo: se ammettiamo una piccola modifica alla legge di gravità newtoniana, che intervenga su distanze cosmiche (inavvertibile a Terra), possiamo spiegare i dati senza bisogno di postulare la presenza di materia oscura.

La competizione tra le differenti teorie, tra questi mondi alternativi, è materia complessa e articolata, e sta impegnando molti scienziati. Quello che ci interessa trattenere qui, grazie al caso del Bullet Cluster, è l’evidenza che non esiste mai un solo modo di vedere le cose, che una prospettiva diversa è sempre possibile.

Certo a volte non ci pare facile, presi come siamo nei nostri schemi mentali, ma almeno sapere che un pensiero nuovo è sempre possibile (lo dice la scienza!) è una evidenza che possiamo forse coltivare, a nostro beneficio.

Per tornare a vedere la realtà con occhi nuovi. Cioè a vedere.

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