Dieci anni dopo…

Marco Castellani
GruppoLocale
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2 min readMar 6, 2019

Il pianeta appena confermato (o meglio ritornato all’esistenza) è un massiccio gioviano caldo che orbita attorno alla sua stella compiendo una rivoluzione ogni 3,85 giorni (invece dei nostri 365, per intenderci). Dunque facendo due conti si tiene abbastanza stretto alla sua stella, così le orbite sono piccole e veloci. Se potessimo stare con i piedi su Kepler-1658b (questo è il nome), vedremmo il nostro “Sole” ben sessanta volte più largo di quanto sperimentiamo sulla Terra: una presenza alquanto imponente…

Una visione artistica di Kepler-1658b (Gabriel Perez Diaz/Instituto de Astrofísica de Canarias)

La storia dei questo pianeta è piuttosto interessante. Nonostante sia stato il primo oggetto scoperto dalla sonda Kepler (che di pianeti ne ha trovati un grandissimo numero), il tragitto per la conferma non è stato affatto breve.

Andò così. Una stima erronea della massa della stella portò gli scienziati a rubricare questa detezione come un “falso positivo”. E poi, di nuovo, a riammetterla tra i candidati a pianeti, una volta rianalizzati i dati con un software più raffinato.

Infine, di recente, una nuova analisi — molto più raffinata — dei dati del 2017 ha portato a “scoprire” nuovamente questo pianeta, e stavolta su basi abbastanza certe. Dieci anni dopo la prima rilevazione, questo bizzarro pianeta finalmente esiste, anche per gli scienziati!

Kepler-1658b, tra i pianeti noti, è uno di quelli che orbita più vicino ad una futura versione del nostro Sole, e può essere una miniera di informazioni utili.

Ma stiamo comprendendo in effetti che gli stessi dati Kepler, rianalizzati bene, possono svelare infiniti tesori.

E’ la storia che ben sappiamo, del resto: non dipende tanto da cosa si guarda, ma da come lo si guarda.

Nella scienza, certo. Ma anche altrove.

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