Un cratere da impatto?

Istantanee da una storia di passione…

Marco Castellani
GruppoLocale
2 min readApr 6, 2017

--

L’immagine di cui ci occupiamo oggi è stata acquisita con lo strumento HiRISE a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), una “sonda spaziale polifunzionale”, lanciata dalla NASA ad agosto del 2005. Tra gli scopi di MRO, studiare il pianeta accuratamente per decidere luoghi idonei all’atterraggio di missioni future.

Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

L’immagine così dettagliata rivela — con grande chiarezza — una possibile struttura da impatto nei dintorni della zona del Polo Sud del pianeta rosso. Temete conto che il dettaglio di questa immagine è tale che si potrebbero risolvere oggetti di appena un metro e mezzo di lunghezza: marziani a passeggio — nel caso — non potrebbero certo sfuggire… :-)

A parte gli scherzi, per gli scienziati è un dettaglio importante, perché misurando la frequenza e la natura delle strutture di questo tipo, possono risalire a stime affidabili dell’età della zona più superficiale del pianeta.

Questo è appena un esempio, certamente eclatante, della capacità che abbiamo acquisito negli ultimi anni di investigare in grandissimo dettagli anche ambienti che fino a poco tempo fa erano praticamente inaccessibili ai nostri strumenti, per quanto sofisticati. Per quanto infatti Marte sia considerato abbastanza vicino a noi, almeno su scala cosmica, dobbiamo ricordare che la sua distanza, a seconda delle mutue posizioni dei pianeti, oscilla comunque tra 100 e 56 milioni di chilometri. Non proprio dietro l’angolo, insomma.

Dietro a queste immagini così definite, alle quali siamo così abituati che rischiamo quasi di non percepirne il valore, c’è dunque una storia gloriosa ed emozionante di sfide scientifiche e tecniche superate, di errori e ripartenze, di inesausto cercare, di indomita passione.

La passione, appunto.

Che poi è quella che muove non solo le sonde, ma tutto il mondo.

--

--