Lavorando alla frontiera

Dagli ammassi di galassie alla nuova consapevolezza

Marco Castellani
GruppoLocale
2 min readMay 23, 2017

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Lui, si chiama Abell 370 ed è un’ammasso di galassie (di cui ci occupammo già un po’ di tempo addietro) di tutto rispetto, perché composta da centinaia di galassie delle fogge più varie, come si può ammirare nella foto.

Crediti immagine: NASA, ESA, HST Frontier Fields

La enorme gravità generata da una concentrazione di massa così alta piega lo spazio intorno ad Abell 370, in modo che la luce delle galassie sullo sfondo viene distorta ed amplificata, con un effetto che — per la sua forte somiglianza con le leggi dell’ottica — viene chiamato di lente gravitazionale.

Situazioni come queste sono ormai ben note e studiate, e confermano in maniera eccellente questa incredibile connessione tra geometria dello spazio e massa, rendendo in un certo modo inestricabile contenitore e contenuto, secondo quelle leggi genialmente scoperte da Einstein poco più di cento anni fa. Proprio quelle che vanno a costituire quella splendida cattedrale del pensiero umano che è la teoria della relatività generale.

Questa, insieme con l’altro grande pilastro della scienza fisica dei tempi moderni (a differenza del primo, costruito in mirabile lavoro di equipe) che è la meccanica quantistica, rappresentano ben più di teorie che ci dicono come va il mondo. Sono delle architetture di pensiero di una densità e una potenza veramente mirabili. Così quasi incredibili che il senso comune, dopo molti decenni, ancora fatica a fare propri i contenuti, peraltro ormai di collaudata robustezza scientifica, di queste due costruzioni.

Attraverso la relatività e la meccanica quantistica, l’universo stesso ci sfida ad aprire la nostra mente, ad allargare il nostro modo di pensare.

Questo è il valore della scienza, in fondo: ciò che era prima non diventa meno vero, ma rivela la sua giusta proporzione nell’ambito di un quadro più vasto. Esattamente come la fisica galileiana trova la sua collocazione come “caso particolare” della relatività generale, e noi ritroviamo “la nostra fisica” come conseguenza inevitabile della bizzarria estrema del mondo quantistico, quando aumentiamo le dimensioni avvicinandoci al mondo comune.

E così anche gli ammassi lontani di galassie, rientrano nel nostro quotidiano e ci aiutano a fare questo lavoro di nuova consapevolezza.

Necessario, più che mai.

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