Lo splendore delle sette sorelle

Ovvero, le Pleiadi, uno degli ammassi stellari più vicini a noi

Marco Castellani
GruppoLocale
2 min readJan 19, 2017

--

Le Pleiadi sono un ammasso stellare aperto, tra i più vicini al Sole, ad appena 440 anni luce, ben visibile anche ad occhio nudo nella costellazione del Toro. L’inverno e’ la stagione ideale per osservarlo; già con un semplice binocolo la visione è stupenda. E’ certo una di quelle parti di universo che si propongono alla nostra ammirazione senza richiedere nessuno strumento particolare, nessun intermediario tecnologico.

Eccole, infatti: sono proprio lì, sotto i nostri occhi.

Una suggestiva immagine delle Pleiadi (Crediti: Roberto Nesci)

La foto che qui presentiamo per gentile concessione dell’autore, il Prof. Roberto Nesci, illustra l’ammasso ripreso con un teleobiettivo da 200 mm F/2.8 e Canon 550D il 3 dicembre 2016, con la macchina su montatura equatoriale motorizzata in modo da compensare il moto di rotazione terrestre. Sono visibili stelle fino alla magnitudine 14, ovvero ben quattromila volte più deboli di quelle visibili ad occhio nudo. Per raggiungere tale magnitudine è stata composta una somma di 10 pose da 30 secondi ciascuna, allineate con il software MaximDL (la tecnica di “impilare” diverse immagini dello stesso campo per esaltare anche i segnali più deboli è procedura comune e ben collaudata in ambito astronomico).

Questo ammasso particolarmente prossimo a noi, conta in ogni caso diverse stelle visibili anche ad occhio nudo. Il numero di stelle visibili ovviamente dipende dall’inquinamento luminoso del luogo di osservazione: nei casi più favorevoli se ne possono contare fino a dodici.

Le Pleiadi (che nel catalogo di Messier prendono la sigla M45) vengono spesso indicate come le sette sorelle, come pure con il nome molto suggestivo di Chioccetta. Annotava il nostro Pascoli il suo gelsomino notturno ove

la Chioccetta per l’aia azzurra / va col suo pigolio di stelle.

e questo allaccio poetico, questa discreta presenza dell’ammasso delle Pleiadi entro la grande tradizione poetica italiana, ci rammenta la bellezza semplice e pura di quella parte specialissima di universo, quella parte cioè che si offre alla nostra ammirazione senz’altro bisogno che dello strumento di osservazione che ci ha regalato Madre Natura: dei nostri occhi.

E certo, della inesausta capacità di stupirci e di commuoverci guardando il cielo, senza la quale nemmeno questo fantastico strumento può in realtà lavorare al suo meglio.

--

--