Quel cratere di 20 chilometri…
… non appartiene certo alla Terra!
E’ tale che farebbe impallidire il celebre Gran Canyon, con i suoi ben venti chilometri di altezza. Siamo su Miranda, una luna del pianeta Urano: per la precisione, il più interno delle cinque lune maggiori. E anche il più piccolo. La scoperta è relativamente recente, perché risale al 1948.
Ecco dunque Miranda in una foto della NASA: è il polo sud in primo piano, ed è una ripresa del Voyager 2.
Ed ecco sempre Miranda, con una vista ravvicinata del suo enorme canyon. Anche la foto che vedete qui sotto, del resto, è stata presa dalla stessa medesima sonda, la gloriosa Voyager 2, che è al momento ancora attiva, ed è uno degli oggetti umani più lontani nell’intero universo.
La foto risale al 1986, ma è tuttora il meglio che abbiamo. Del resto, l’esplorazione dei pianeti — specie quelli più lontani — procede a grandi balzi, intervallati da lunghi periodi di stasi.
Il motivo è presto detto: osservazioni accurate di questi pianeti non sono possibili da Terra, e sono totalmente affidati alle missioni spaziali. Che sono imprese di grande costo e attenta pianificazione.
Non è dunque così strano che nessuna altra sonda si sia avvicinata ad Urano e alle sua lune, in tutto questo tempo. E che la nostra conoscenza di oggetti pur interessantissimi come Miranda sia ferma a ciò che poteva fare la tecnologia negli anni ottanta.
Tuttavia, già questi dati sono risultati estremamente interessanti, anche al di là del canyon, poiché Miranda si è rivelata sede di una attività geologica decisamente superiore a quella che ha interessato le altre lune del pianeta.
L’origine del canyon su Miranda (Verona Rupes, per gli scienziati), però, rimane ancora un mistero. Un altro, di quelli di cui è (ancora) pieno il cosmo.