Una gigantesca purga cosmica

Umberto Genovese
GruppoLocale
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2 min readDec 11, 2015

Vi ricordate i misteriosi crateri di Cerere mostrati dalla sonda interplanetaria Dawn?

Quando fra marzo e aprile di quest’anno incominciarono ad arrivare le immagini riprese dalla sonda qui sulla Terra, fummo tutti rapiti dai numerosi crateri brillanti che mostrava la superficie del pianeta nano; e tra essi ne spiccava uno che mostrava due macchie ancora più brillanti.

le due strane chiazze rilevate da Dawn su Cerere

Proprio su queste due si focalizzò subito l’attenzione mondiale: Cerere, come anche la Luna, è troppo vicina al Sole perché esso possa sostenere la presenza di ghiaccio d’acqua alla sua superficie, quindi ghiaccio d’acqua non poteva essere.
Subito partirono le solite illazioni mezzo complottiste e mezzo stolte, sulla falsariga delle prove certe di vita evoluta su Marte e tenuta segreta da quei massoni della NASA (che poi invece sono dei noti pettegoli a cui sfugge di tutto, anche qualche sonda ma quella è un’altra storia). Per farla breve, in quell’ambienti s’era sparsa la voce che la sonda Dawn avesse in realtà fotografato delle cittadelle aliene, del tipo la famosa base lunare Alpha ideata da Gerry e Sylvia Anderson per il celebre telefilm Spazio 1999.

La base lunare Alpha. Un ipotetico avamposto umano su un altro pianeta.

Come al solito invece la spiegazione è molto più banale, non richiede la solita presenza degli ‘Omini Verdi’, di basi extraterrestri costruite in mezzo al nulla e di complotti della NASA. Infatti le insolite macchie sono il frutto di antiche fenditure sicuramente provocate da antichi impatti meteorici — molto frequenti se si orbita all’interno della fascia di asteroidi tra Marte e Giove — che hanno prodotto la fuoriuscita di una salamoia di acqua e solfato di magnesio, conosciuto più comunemente come Sale Inglese, usato spesso nella tradizione popolare come … lassativo.
L’acqua ovviamente è poi evaporata via, lasciando nel fondo dei crateri la parte solida e bianchissima della salamoia. Poi c’è da dire anche che Cerere è terribilmente scuro, ha infatti un albedo di 0,09 (una lavagna scolastica è di 0,15 e la neve fresca di 0,90). Questo significa che per poter osservare la superficie del pianeta si arriva quasi al limite del sensore di immagine e che quindi qualsiasi formazione un po’ più brillante della media rischia di essere poi troppo satura, come è in effetti poi successo alle immagini delle strane chiazze in fondo ai crateri.

Però non dite a quei soliti complottisti antiscientifici che anche questa volta hanno preso la purga!

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Umberto Genovese
GruppoLocale

Self-taught and interested in everything or hardly. Astronomy is any of the his greatest passions. He defines himself “Seeker”.