Breve vademecum tardivo per me stesso

Isolato ed Epilettico

Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati
3 min readMar 17, 2020

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L’ultima cosa ti aspetti, dopo vent’anni da malato, e che quel sentiero lastricato di mattoni di merda ti abbia preparato ad affrontare una pandemia letale. E invece sei qui, con la presunzione di avere tutto sotto controllo, quel tanto che basta per non uscire di testa, perché diciamolo, ci mancherebbe giusto quello.

Un sabato, quando le acque sono già agitate, aspetti due persone. Il tuo fidanzato da un’altra provincia e il corriere con i gel disinfettanti. Un comunicato confuso comunica che puoi smettere di aspettare, l’altra provincia è zona rossa, non arriverà più nessuno. Anche tua madre si trova in una località ad alto rischio. Sei rimasto tu, con i disinfettanti in mano.

Dato che all’Epilessia sei abituato, sai cosa aspettarti, riesci a farti il quadro insomma, non ti resta che assorbire immediatamente le linee guida consigliate.

Non uscire

Lavarsi spesso le mani (da non portare al viso)

Non assalire il supermercato

Procurarsi una mascherina solo in caso di bisogno (leggi: sintomi)

Mantenere le distanze da chiunque, tranne che dai cagnolini, loro portano solo cose belle.

Non recarsi al pronto soccorso, ma chiamare i numeri di emergenza.

E questo lo hai fatto in un minuto. Sei ancora lì di fronte alla televisione accesa. Sei pronto pensi (ignorando tutte le paranoie che svilupperai dopo), e quindi, adesso? Adesso chiami mamma, che non è giovane, e le dici che non puoi andare da lei, nemmeno se ci fosse bisogno, perché sarebbe inutile e irresponsabile. Lei ti risponde, illusa come te, che ha capito tutto, ok, facciamolo, non fasciamoci la testa, dice.

Perfetto. Posi il pacco del corriere, lo sbatti sul tavolo ma non te ne accorgi, e metti su un caffè. Ci metti almeno il doppio del tempo, con lo sguardo fisso nel vuoto, ma anche questa cosa te la ricorderai mentre scriverai un pezzo al riguardo.

Ti siedi.

Ma se avessi una crisi?

Non potresti chiamare nessuno, solo i soccorsi, e forse solo dopo esserti ripreso. Oddio, si mette male. Come stai facendo ora per raccogliere le idee ti porti le mani al viso, ti stropicci gli occhi. E se ti venisse la febbre? Che l’ultima volta a 37.1 il tuo corpo era così scosso da farti piangere dalla paura?

Ti prendi un minuto (come se qualcuno ti stesse disturbando, poi) e fai l’inventario di quello che hai. Medicine, le gocciole, internet. Una app cazzo, ci sarà qualcosa che possa aiutarti!

Trovi, fra le altre Medical ID (Android), una widget attivabile anche con lo schermo bloccato. E’ possibile chiamare i numeri d’emergenza e gli operatori sanitari possono consultare una rapida scheda con i tuoi dati e i numeri da chiamare in caso di bisogno (in caso di pandemia mortale solo per avvertirli, ahimè). Ok, ok. Adesso sai che in caso di aura particolarmente forte, mentre ti stendi e metti al sicuro puoi chiamare in un secondo i soccorsi, e lasciare accanto a te il telefono, tutte le info che hai inserito nella app saranno accessibili. Rimane il dubbio su chi aprirà la porta ai soccorsi ma hey, ci sei solo tu, arrivi dove e come puoi.

Ti guardi attorno, uhm, medicine, subito a fare il conto di quanta roba ti è rimasta. Andare dal medico in questa situazione ti esporrebbe a rischi, e purtroppo la ricetta elettronica è ancora, chissà perché, un miraggio.

Segni sul calendario per quanti giorni sarai coperto e ti tranquillizzi, puoi affrontare questa cosa senza andare allo sbando, da quello che stai leggendo in rete pare che sia la carta igienica il bene maggiormente depredato dagli scaffali. Controlli, ne hai ancora tre rotoli grandi.

Ultima cosa, la più importante. Devi fare appello a quella testa dura che hai, quella che ti ha salvato più volte. Perché sarà difficile non vedere nessuno e saperti da solo per chissà quanti giorni, o mesi. Ti serve lucidità e un po’ di speranza.

Nel frattempo il caffè è diventato freddo, lo bevi comunque. Ancora non sai che la tua famiglia si rivelerà fortissima, e ti toglierà tante preoccupazioni, che moriranno così tante persone da non crederci, che la strada che ancora vedi trafficata e gremita di persone diventerà un deserto, e che le stesse persone però, canteranno dai balconi.

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Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati

Scrivo e mi arrabbio, ma so fare bene solo una delle due cose. Non binario, Epilettico, Gay.