Due lupi

Piccole angosce estive

Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati
2 min readJun 28, 2019

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Domenica mattina partiremo per le vacanze, come al solito. Ci concederemo la solita fuga dalla città e dal caldo, e io per una settimana concentrerò le mie energie per fare del moto, fra mucche, cascate e gulash. Ma è inutile far finta di non avere un’amarezza di fondo, peggio, un magone che mi divora.

A una certa cominciamo a sperimentare quell’ansia lì, proprio quella: i genitori che invecchiano. Non nascondo che ogni tanto non ci dormo la notte, dimentico ogni mio problema e dolore e penso solo a mia madre e a come affronterà la sua vecchiaia che fra qualche anno, anche se bara sugli anni da una vita, arriverà.

E non solo la sua, ora anche il nostro cane, mentre noi saremo lassù sulle montagne, affronterà una complessa operazione e sul futuro non ci sono certezze, anche perché non è più una cucciola. Quindi oltre al terrore di mia madre che invecchia c’è anche quello della morte (per ora non imminente ma ci siamo capiti) di colei che ci ha salvati e coccolati dopo la morte di papà. Ci ha impegnato il cuore, mantenuti lucidi, e banalmente impegnati. Io non lo so come sarà il futuro senza di lei.

L’altro giorno, mentre preparavo il caffé, ho pensato di non essere il protagonista della mia storia. L’Epilessia, le medicine, tutto quanto. Mi sono sentito un personaggio secondario, con un grande plot costruito su mia madre, eroina che vede morire tutti quelli che ha accanto, e la lista è già nutrita. E mi sono sentito le gambe molli, e ho pianto un po’.

Mi rendo conto che questa improvvisa debolezza è solo il frutto delle preoccupazioni del momento, che devo attingere al mio spirito pratico di orobica origine, ma più cerco di elaborare e più mi chiudo. Chissà, forse è la crisi dei quarant’anni. Finisco di preparare la valigia, è meglio.

Vi auguro buone vacanze, con la solita raccomandazione di badare a voi stessi e a chi condivide la malattia con voi. Rilassatevi, mettete la crema solare e non state troppo al sole. E fate l’amore.

[Se andrete al MilanoPride o qualsiasi altro Pride sfilate con l’orgoglio di essere Epilettici e soprattutto voi stessi, rivendicate il vostro diritto di essere disabili e meritevoli di una vita affettiva e sessuale, vi voglio bene.]

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Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati

Scrivo e mi arrabbio, ma so fare bene solo una delle due cose. Non binario, Epilettico, Gay.