Epilettico e gay: si può fare!

Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati
Published in
3 min readApr 16, 2016
Prima cosa: piedi per terra

Dichiarare la propria condizione di epilettico alle persone è uno step necessario. Serve a noi per creare per una rete di sicurezza e fiducia con chi amiamo e serve a loro per non trovarsi in situazioni spaventose e con un shock da gestire.

La risposta che ho ricevuto più spesso è stata:

Ah…non è affatto un problema per me, dimmi solo come posso aiutarti.

Invece è un problema. Perché, per amore, educazione o delicatezza, non ti diranno mai che per loro sei diventato una bomba a mano innescata, e se non infondi la giusta sicurezza al tuo interlocutore in questo momento, cioè da subito, ti ritroverai con un amico che di fronte ad un tuo mal di testa qualsiasi chiamerà ogni soccorso possibile compresa la Guardia Forestale e dovrai gestire tu il suo immotivato panico.

La verità è che non c’è un modo per rendere la pillola più dolce, l’epilessia è una merda, è uno schiaffo. L’unica cosa che puoi fare è mostrarti sereno anche se te la stai facendo sotto per paura di te stesso e di perdere gli altri.

Guarda dritto negli occhi e spiega che è tutto sotto controllo (anche se non lo è affatto), che non c’è da aver timore perché non accadrà nulla (anche se accadrà…). E bene però che sappia cosa fare in caso di emergenza, chi chiamare e cosa non fare. Stai condividendo qualcosa di estremamente intimo e il messaggio che deve arrivare è in quel caso, conto su di te perché ti voglio bene e non hai appena ereditato una responsabilità più grande di te, congratulazioni.

Le cose si fanno un po’ più complicate se sei epilettico e gay.

Hai conosciuto questo ragazzo fantastico e non siete ancora andati al sodo, un po’ perché è troppo presto e un po’ perché hai un magico segreto. Prima di condividere la proibita gioia è fondamentale che tu dica la verità, certo, puoi anche non farlo, ma diciamolo, saresti uno stronzo.

In questo caso la tranquillità nella voce e nell’atteggiamento, oltre ad una situazione confortevole, devono andare di pari passo con la chiusura a tripla mandata della cintura di castità. Non puoi dirgli di avere l’epilessia e poi cercare di baciarlo come un tornado o peggio, avventurarti nel sesso orale.

Ti ricordi l’effetto bomba innescata? E’ sempre valido, e credimi che il tuo fiammante nuovo lui immaginerà scenari apocalittici. Lo farà. Avrà incubi su di una truculenta evirazione o su una trappola mortale se mai dovessi avere una crisi mentre è dentro di te o viceversa.

Quindi limitati a cercare di trasmettere serenità e tieni a freno tutto il resto. Alla prossima uscita vedrai che sarete entrambi più tranquilli (al di là delle apparenze) e di sicuro avrà apprezzato la tua delicatezza.

Purtroppo, che si tratti di un amico, di un morosino o di uno scopamico, la percentuale che scompaia dalla tua vita è abbastanza alta. E’ il momento di ammettere che se tu devi per forza fronteggiare la malattia, beh, gli altri no, e non tutti hanno le palle per farlo e scommettere su di te. Accettalo.

Di contro, questo ti da un quadro positivo delle persone che invece popolano la tua vita. Di quelli che ti vogliono e non hanno paura, di quelli che ti vedono come una roccia e non come un fragile ramo, come un amico vero, come un amante, come l’amore che cercavano. E che ti fanno dimenticare di essere un po’ un casino.

La qualità della vita per un epilettico è fondamentale ed è così anche nelle relazioni. Poche e consolidate dalla guerra. Credimi, molti farebbero a gara per essere amati come sei amato tu.

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Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati

Scrivo e mi arrabbio, ma so fare bene solo una delle due cose. Non binario, Epilettico, Gay.