La salute mentale non è un gioco da talk show

Mariti fantasma e inaccettabili malattie inventate

Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati
3 min readMay 27, 2019

--

In tutta onestà avevo in cantiere un pezzo su tutt’altro argomento, ma sembra impossibile ignorare la vicenda che sta monopolizzando il chiacchiericcio più leggero, e pur senza la volontà di mangiarci sopra anche io con le visualizzazioni facili è necessaria una parentesi su alcune pesanti dichiarazioni dei protagonisti di questa storia di costume.

Recap brevissimo per chi non sapesse di cosa sto parlando: una nota showgirl e le sue due manager sono coinvolte in un affair di mariti fantasma, romance scam, probabile ludopatia e diversi reati. Scoperta la truffa le scuse hanno cominciato a fioccare, e fra queste si è parlato di malattia mentale. Nello specifico, una delle agenti ha dichiarato:

ho una malattia mentale, voglio essere curata.

L’avvocato della soubrette, che ora passa per vittima ora per carnefice, ha nominato la possibile circonvenzione di incapace.

In merito alla seconda agente, ha spesso usato la minaccia del suicidio come arma di ricatto.

Naturalmente tutto questo ha smesso di essere minimamente divertente, e no, non è nemmeno cringe. Non è accettabile e basta, forse si sono superati troppo limiti.

Chi vive con l’Epilessia, o con altre patologie, è costretto a fare i conti con i danni collaterali che molto spesso minano la salute mentale. Dal disturbo bipolare, alla depressione, i problemi di rabbia, apatia e ritiro sociale. E sentire ciarlare con leggerezza di queste cose da persone disoneste che vogliono solo salvarsi la faccia in qualche modo, forse per una presenza in più nei salotti televisivi, mi fa personalmente schiumare dalla collera, e non mi scuso per i toni.

Ho a che fare tutti i giorni con i miei problemi e con i vostri racconti di vita, così complessi e dolorosi, così radicati e veri, che non posso non provare un sincero disgusto verso questa mancanza di rispetto. La malattia mentale è una “cosa” vera, tangibile, e siamo ancora costretti a leggere titoli di giornale, post, stories con parole grosse che volano con una leggerezza da far cadere le braccia.

In italia circa venti milioni di persone soffrono di disturbi mentali di varia natura, la fascia sotto i trent’anni è particolarmente colpita e il suicidio è la seconda causa di morte per queste persone. Davvero è perdonabile fingere di rientrare in questo spettro per un gettone di presenza o per schivare una querela? Attenzione, non si tratta della strategia dell’infermità mentale spesso al centro di casi giuridici importanti. Si parla di scuse patetiche per fare una figura migliore sui giornali, per giocare alle vittime.

Mi rivolgo direttamente a queste persone e a tutti coloro che usano certi termini a sproposito. Non usate i nostri problemi come un gioco, suicidio vuol dire morire, lasciarsi persone rotte per sempre alle spalle, e dichiararvi malati mentali non vi salva da nessuna responsabilità bensì vi affonda ancora di più. Non scherzate sulle crisi Epilettiche, sulla Depressione (“cioè ama oggi troppo depre”), non sono modi di dire, e non c’è uso comune che tenga. Ignorare ogni possibile alternativa, per mera pigrizia, e chiamare il vostro amico o voi stessi autistici, mongoloidi, bipolari è una barbarie sociale e una coltellata.

I malati mentali sono reali, così la neurodiversità, come questo v*******o.

Guerrieri Agitati è una pubblicazione a cadenza agitata. Grazie per il supporto, l’amore e la condivisione. Se hai apprezzato questo pezzo fai clap qua sotto per favore!

--

--

Andrea G. Capanna
Guerrieri Agitati

Scrivo e mi arrabbio, ma so fare bene solo una delle due cose. Non binario, Epilettico, Gay.