Ciao laureato! Ecco come non venire mai assunto da Gummy (e in molti altri posti)

Alessandro Mininno
Gummy Industries
Published in
7 min readApr 21, 2017

Nel tempo, ho capito una cosa: Gummy Industries è un posto che attira tanti curriculum.

Employer branding, dicono. Sarà che abbiamo dei colori sgargianti. Sarà che la nostra cultura aziendale ci fa sembrare dei giovani simpaticoni (non è vero, io sono vecchio, per esempio). Oppure, più semplicemente, insegniamo in circa sette master ogni anno e questo moltiplica la possibilità di essere notati dagli studenti che cercano lavoro.

Parte del mio lavoro è fare colloqui, scegliere le persone e stipulare contratti. Siamo un team piccolo, ogni persona che aggiungiamo cambia la nostra struttura in modo sostanziale e quindi mi interessa parlare, almeno una volta, con tutti quelli che dovranno lavorare con noi.

Sarò sincero: scegliere le persone è veramente difficile. È un processo faticoso e la possibilità di sbagliare è altissima. Per questo, vorrei condividere i miei appunti, i miei stereotipi e i miei processi mentali su questo tema.

La mia speranza è che qualche laureato o qualche candidato li legga, eviti gli errori più comuni e venga a lavorare da noi.

Nota: l’immagine non è collegata al testo

Nel 90% dei casi il curriculum non serve a niente

Chi viene a fare un colloquio è spesso profondamente deluso dal fatto che nessuno si ricordi mai cosa c’era scritto sul suo curriculum. Ti sei laureato in scienze della Pastasciutta? Ma chi se ne frega. Hai fatto due anni come bartender al Muretto di Jesolo? Bella lì.

La realtà è che il percorso di studi, nel 2017, è difficilmente collegabile alle capacità che le aziende cercano. La maggior parte dei laureati NON svolgerà il lavoro per cui ha studiato (tranne i chirurgi, grazie a dio). Viceversa, le competenze che ci servono non vengono insegnate da nessun corso di laurea. No, neanche da quel Master Costosissimo Pagato da Papà.

Quello che cerchiamo sono persone curiose, in grado di aggiornarsi da sole, brave a relazionarsi con gli altri e che abbiano voglia di sporcarsi le mani e fare un po’ di tutto. Queste competenze non sono legate né a una specifica disciplina né alla performance scolastica.

Al contrario: i voti alti segnalano i secchioni. Ti sei laureato con 110 e lode? In molti casi significa che sei stato bravo a studiare e bravo a inquadrarti nei meccanismi della scuola italiana. Probabilmente sei il candidato ideale per Enorme Società di Consulenza in Cui Si Lavora Anche di Notte. Noi cerchiamo street knowledge.

Per il nostro settore, il curriculum è superfluo, per tutte le posizioni. A seconda dei casi, è sufficiente un buon profilo LinkedIn o Behance. Ma possono bastare anche un paio di link alle cose che hai fatto, ben motivati.

Una nota: il Curriculum Europeo? Finisce nel cestino in modalità prioritaria.

Oltre a essere inutile, il tuo CV è lungo trentotto pagine. E c’è un errore ortografico a pagina trentasei.

Siamo d’accordo, vuoi ottenere un colloquio ed è il momento di vendersi bene. Però, se hai 23 anni, nessuno crede davvero che tu sia super competente in otto discipline. Keep it real.

Vuoi fare il copywriter ma scrivi copyrighter? Se non sei nemmeno abbastanza accurato da rileggere il tuo cv, penso che non rileggerai mai le cose che manderai ai clienti.

Forse aveva ragione quel ministro e dovresti giocare a calcetto

In questo paragrafo dirò un po’ di cose impopolari.

Per un’azienda italiana, coinvolgere un collaboratore o assumere una persona (anche con i contratti morbidi e precari che sono sempre più diffusi) è un grosso rischio. Se scegli la persona sbagliata, sarà veramente difficile interrompere il rapporto di lavoro.

Questo è un altro motivo per cui i curriculum da soli non bastano. Con probabilità maggiore faremo un colloquio a una persona che ci è stata segnalata da un amico o da un collega. Il sistema delle segnalazioni è una buona garanzia: “raccomandando” un candidato, l’intermediario si gioca la propria reputazione. Conosce l’azienda, conosce il candidato e può svolgere un primo processo di scrematura.

Se state cercando lavoro, mandare 1.000 curriculum a raffica è un’allocazione sbagliata del vostro tempo (oltre che essere frustrante e, molto probabilmente, inutile).

Piuttosto impiegate il vostro tempo offrendo un caffè a tutte le persone che conoscete: ai docenti, agli amici, ai compagni di corso, ai compagni di scuola. Costruite relazioni. Raccontate cosa sapete fare e cosa volete fare. Giocate a calcetto, insomma. È molto più probabile che troviate un’opportunità di lavoro.

Mi interessa cosa fai quando non lavori

Forse, in questo Gummy è diversa da tutte le altre aziende. Tutti, da noi, hanno degli interessi e delle passioni forti oltre al lavoro: Gummy cerca di incentivarle e di appoggiarle, per quanto possibile.

Solo alcuni esempi: Giuseppe suona in un primario gruppo rock, le Capre a Sonagli, e passa un bel po’ di tempo in tour. Giorgio è appassionato di fermentazione e lievitazione (fa la focaccia, in parole povere). Maru gestisce la prima community italiana su Blizzard e ha tradotto il libro su World of Warcraft.

Uno di questi gestisce il nostro server

Crediamo fortemente che le passioni di ognuno di noi siano una risorsa inesauribile per tutto il team. Sicuramente danno prospettiva e profondità al nostro lavoro: ogni giorno dobbiamo lavorare su un argomento diverso e avere un team eterogeneo e attivo è fondamentale.

Da queste passioni sono nati innumerevoli “pet project”, che Gummy ha appoggiato e sviluppato fino a farli diventare degli eventi importanti: cose come il Museo della Caramella, Fried Eyes, The Sushi Game, Watch it live it eat it, Pane web e salame, Almost Handmade, Click this Week.

Per questo, non aver paura di raccontarci le tue passioni: sono molto più importanti di altre voci nel profilo.

Vuoi lavorare coi social? Controlla le basi

Gummy fa digital communication.
Non hai Instagram? Vai a lavorare in tipografia, non mandare il curriculum a noi. Pensi che Facebook sia una perdita di tempo? Forse è meglio se non ti auto-costringi a guardarlo full time.

Cercando il tuo nome su Google esce quella foto di sabato sera in cui sei sbronzo? Se non sai gestire la tua reputazione online, non sei pronto per gestire quella dei clienti.

Le aziende cercheranno sempre su Google il tuo nome. Sempre. Lo dice anche Vice Magazine.

Non mi interessa la risposta alle domande, mi interessa il processo

La maggior parte delle domande non hanno una risposta giusta o sbagliata [spoiler: non solo durante i colloqui. anche nella vita]. È molto più importante capire se sai ragionare oppure no: da questo dipende se saprai risolvere gli imprevedibili problemi che ti si presenteranno tutti i giorni.

Mi interessa sapere come ti informi

Lavorare nel mondo digitale impone di essere aggiornati e sempre sul pezzo. Sono sempre molto incuriosito dalla dieta informativa dei miei colleghi e, in generale, di tutte le persone con cui parlo.

Se mi dici che sei appassionato del mercato della moda, ti chiedo cosa leggi.
Non puoi dirmi che segui Vogue su Facebook (true story). Se sei appassionato di food, non puoi avere come unico riferimento Brave Massaie in Cucina punto com, e non avere mai sentito parlare di Buzzfeed Tasty (true story, parte 2) [spoiler: Tasty è la pagina con i contenuti più visualizzati in assoluto, su Facebook, worldwide, nel 2016].

Se vuoi fare il Soocial Meedia Straaaategist (non so perchè, ma è il ruolo più richiesto in questo periodo) non puoi dirmi che ti informi solo su Ninja Marketing. Mi aspetto che tu sappia distinguere tra fonti locali e fonti internazionali, tra fonti primarie e fonti secondarie. Tra fonti di news e articoli di analisi.

Leggi pure al contrario, basta che leggi

Se cerchi il posto fisso sei sul pianeta sbagliato

Abbiamo un turnover basso e la gente raramente lascia Gummy. Siamo un posto in cui lavorare per molti anni e spero che continueremo a esserlo.

Ma se quello che cerchi è un lavoro da ufficio postale, immutabile, assistenziale e che ti dia immediatamente delle garanzie per tutta la vita, beh… cattive notizie. Quello che cerchi non esiste più. E non solo da Gummy, neanche alle Poste Italiane.

Però puoi desiderare un paio di benefit, e li otterrai

Remote working, unlimited vacation policy, caffè e wafer a dismisura, conferenze infinite, libri infiniti, tecnologia simpatica: we haz it. Ma di questo parliamo in un altro post.

Con tutte queste indicazioni, le probabilità di essere assunto sono alle stelle!

Cerca e trova i nostri contatti su http://gummyindustries.com/ oppure manda questo articolo a un tuo amico laureato. Ma anche diplomato. Ma anche che sa fare i muffin: noi li mangiamo volentieri.

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