Transformative Workshops: Redefining Roles and Fostering Community at H-FARM International School Rosà

written by Federico Gerhardinger, Arts Teacher and Digital Learning Coach

H-FARM
H-FARM International School
6 min readMay 17, 2024

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During the school year H-FARM International School Rosà organises some workshops open to student families, where parents were not only observers but active participants in the activities organised by their children. These initiatives are enthusiastically received by the parents, offering an interesting perspective on sharing and learning extended to the entire school community.

Thinking of the school in terms of community, we can recognize within it certain groups of people and roles: students, teachers, administrators, parents, staff. This distinction describes the official relationships within the school well, but it does not allow us to exploit the potential of informal exchanges that traverse the school community.

The limitation of this distinction into categories and roles is that it widens certain fractures and distances that exist in the school community almost by constitution. Particularly, the category of parents is often confined outside the school, limiting exchanges mostly to teacher meetings and school performances: extremely codified moments that proceed according to a preset script. While the importance and beauty of certain school life rituals are unquestionable, we cannot give up the pursuit of more authentic exchanges.

Hence, we can use different “ways and times of learning” to achieve those more authentic exchanges that truly make the school a community in the highest and most beautiful sense of the word. Our school’s pedagogy uses the tool of Learning Units (UdA) structured around a real-world task: learning designed in this way materialises into a mass of interdisciplinary experiences, laboratory activities, and products. The real-world task is not complete unless it results in a real event. In the case of International Safer Internet Day, for example, the event took the form of a workshop open to parents, allowing the construction of a moment of great community participation and realising a bidirectional exchange of experiences, reflections, emotions.

The workshop is a moment of authentic work, characterised by an unpredictable component. Unlike a showcase, where the contents displayed are selected and presented neatly, in a workshop, the contents emerge as the work is brought to completion. This type of activity develops and exercises social and entrepreneurial skills; there are no mistakes per se since everything that happens is part of the normal workflow. The goal shifts from an ideal vision of the project to its realisation in concrete terms, with all the constraints and limitations of reality.

During a workshop, the previously mentioned categories dissolve to give space to community members in a total reshuffling of roles: students become facilitators of learning processes, parents and many teachers become learners, and activities blur roles to highlight relationships.

In conclusion, the workshops held at H-FARM International School in Rosà have shed light on a vision of the school as a place of authentic encounter, where relationships manifest in their purest honesty and simplicity. In this context, parents, teachers, and students had the opportunity to experience the school not only as an educational space but as an environment where they can deeply understand the teaching and learning processes that occur daily.

This has enabled parents to gain a more complete and satisfying view of their children’s educational journey; teachers to see students not only as pupils but as individuals capable of being active protagonists in front of a wider audience; students to recognize their own potential within an educational system that values their central role.

These events have thus marked a significant step towards transforming the school into a vibrant and dynamic community, where learning translates into sharing and collective growth.

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Italian version

In occasione dell’International Safer Internet Day, H-FARM International School di Rosà ha organizzato un workshop aperto alle famiglie degli studenti, in cui i genitori hanno potuto non solamente assistere ma essere parte attiva nelle attività organizzate dai loro figli. L’iniziativa, accolta con entusiasmo dai genitori, ha offerto una prospettiva interessante di condivisione e apprendimento allargato a tutta la comunità scolastica.

Pensando alla scuola in termini di comunità, possiamo riconoscere all’interno di essa alcuni gruppi di persone e alcuni ruoli: studenti, docenti, dirigenti, genitori, operatori. Questa distinzione descrive bene le relazioni ufficiali all’interno della scuola, ma non ci permette di sfruttare il potenziale degli scambi informali che attraversano la comunità scolastica.

Il limite di questa distinzione in categorie e ruoli è di allargare certe distanze che esistono nella comunità scolastica quasi per costituzione. In particolare la categoria dei genitori resta spesso confinata all’esterno della scuola, limitando i momenti di scambio per lo più ai colloqui con i docenti e alle recite scolastiche: momenti estremamente codificati, che si svolgono secondo un copione prestabilito. La conseguenza più pericolosa di una comunicazione ritualizzata è che le famiglie non riescono ad avere una percezione chiara delle relazioni e dei processi di apprendimento che avvengono all’interno della scuola. I modi e i tempi dell’apprendimento stanno evolvendo rapidamente, e se è vero che

l’importanza e la bellezza caratteristica di certi rituali della vita scolastica sono fuori discussione, non possiamo rinunciare alla ricerca di scambi più autentici.

Ecco che allora possiamo usare dei “modi e tempi dell’apprendimento” altri per arrivare a quegli scambi più autentici che davvero fanno diventare la scuola una comunità nel senso più alto e bello del termine. La didattica della nostra scuola utilizza lo strumento delle UdA (Unità di Apprendimento) strutturate attorno a un compito di realtà: un apprendimento progettato in questo modo si concretizza in una mole di esperienze interdisciplinari, di attività

di laboratorio e di prodotti. Il compito di realtà non è completo se non sfocia in un evento reale. Nel caso dell’International Safer Internet Day l’evento ha preso la forma di un workshop aperto ai genitori, consentendo la costruzione di un momento di grande partecipazione della comunità e realizzando uno scambio bidirezionale di esperienze, riflessioni, emozioni.

Il workshop è un momento di lavoro autentico, caratterizzato da una componente imprevedibile. A differenza dello showcase, in cui i contenuti esposti vengono selezionati e presentati ordinatamente, nel workshop i contenuti emergono man mano che il lavoro è portato a compimento. Questo tipo di attività sviluppa ed esercita le competenze sociali e imprenditoriali; non esistono errori propriamente detti, dal momento che tutto ciò che avviene fa parte del normale flusso di lavoro. L’obiettivo si sposta da una visione ideale del progetto alla sua realizzazione nel concreto, con tutti i vincoli e le limitazioni della realtà.

Durante un workshop vengono meno le categorie prima citate per dare spazio ai membri della comunità dentro un totale rimescolamento dei ruoli: gli studenti diventano facilitatori di processi di apprendimento, i genitori e molti docenti diventano le persone che apprendono, le attività sfumano i ruoli per mettere in risalto le relazioni.

In definitiva, il workshop tenuto in occasione dell’International Safer Internet Day presso H-FARM International School di Rosà ha messo in luce una visione della scuola come luogo di incontro autentico, dove le relazioni si manifestano nella loro più pura onestà e semplicità. In questo contesto, genitori, insegnanti e studenti hanno avuto la possibilità di vivere la scuola non solo come spazio educativo, ma come un ambiente dove comprendere profondamente i processi di insegnamento e apprendimento che avvengono quotidianamente.

Questo ha permesso ai genitori di ottenere una visione più completa e soddisfacente del percorso educativo dei loro figli; ai docenti di vedere gli studenti non solo come alunni ma come individui capaci di essere protagonisti attivi di fronte a un pubblico più ampio; agli studenti di riconoscere le proprie potenzialità all’interno di un sistema educativo che valorizza il loro ruolo centrale.

L’evento ha dunque segnato un passo significativo verso la trasformazione della scuola in una comunità viva e dinamica, dove l’apprendimento si traduce in condivisione e crescita collettiva.

About the author

He brings over eight years of experience as a graphic and product designer in the fashion industry to his current role as an Arts Teacher and Digital Learning Coach. Dedicated to fostering innovation in the classroom,he combines a passion for both digital and traditional tools, igniting creativity among students.

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