Episodio I: Il Real Yield

Hardin Finch
Hardin Finch — DeFi
6 min readAug 16, 2022

Buongiorno a tutti e benvenuti in questo nuovo viaggio alla scoperta giorno per giorno della DeFi. Se volete sapere di più sui perchè è stato deciso di intraprendere questa esperienza, potete andare a leggere questi miei Tweet, in cui spiego la mia idea ed i miei obiettivi!
Buona lettura, cominciamo!

Oggi vediamo una nuova ed interessante narrativa che si sta facendo spazio in DeFi, quella del Real Yield, ovvero del “guadagno reale”. Cosa significa? Significa che le ricompense distribuite da un protocollo ai suoi utenti derivano dalle entrate generate dal protocollo stesso. E’ importante sottolineare che i rendimenti si basano su revenue generate dal protocollo. Ad oggi infatti la maggior parte degli APR sono possibili solo grazie ad ingenti emissioni di token inflazionistici, che acquisiscono liquidità mercenaria e svalutano lo stesso token. Di qui, i rendimenti dei protocolli Real Yield sono considerate “reali” proprio nell’accezione di “derivanti da entrate effettive”. Quindi, alla base del Real Yield abbiamo: più entrate = più rendimento pagato agli utenti, e viceversa. Dunque, avere fiducia in un protocollo considerandolo Real Yield significa valutare che: il protocollo riesca ad attrarre sempre nuovi utenti; il protocollo generi sempre più entrate mano a mano che la fiducia del mercato nel suo token aumenta, al fine di ridistribuirle in parte agli holders.

Come già anticipato, questa narrativa nasce in contrapposizione all’emissione selvaggia di token per attrarre liquidità mercenaria VELOCEMENTE nel coeso del 2021. Perchè è successo? Perchè si era andata a creare una sorta di gara al TVL. Il problema di quel modello è semplice: non è sostenibile. I progetti attraggono liquidità fino a che gli utenti si spostano su protocolli più sostenibili, vanificando i progressi ottenuti con incentivi “artificiali” (effettivamente con token creati dal nulla).
Questo trend è sfociato nell’insoddisfazione degli utenti per rendimenti improvvisamente crollati e nel sacrificio di molti soldi. Il bear market ha amplificato le difficoltà ed evidenziato i problemi strutturali chiave di questa tipologia di modello. Risultato? Migrazione da protocolli insostenibili a protocolli con rendimenti meno esorbitanti ma (più) sostenibili, come ad esempio i DEX che offrono trading in leva, che generano fees e possono in parte distribuirle.

Per fare esempi concreti, ora vediamo alcuni di questi protocolli che sono definibili come generatori di Real Yield. Li vedremo in una versione semplificata per capire come funzionano senza andare nei dettagli, perchè non è lo scopo di questo articolo.

La prima categoria è quella dei cosiddetti DEX Perpetual, cioè che offrono trading in leva con parecchia liquidità a disposizione e commissioni competitive. Alcuni punti di forza contro i CEX possono essere:
- Nessun KYC
- Nessun rischio di controparte
- Sicurezza
- Indipendenza

Il primo della lista è senza dubbio $DYDX. E’ il DEX Perp più utilizzato, con una generazione di entrate (principalmente in fees) che, secondo Token Terminal, raggiunge i 321M annualizzati. Questo dato lo pone al terzo posto nella classifica della dApp, in ordine di revenue.

Attualmente $DYDX gestisce le entrate in modo centralizzato (ricompense non ridistribuite direttamente agli holders), ma hanno intenzione di modificare questa dinamica nella V4, programmata per il Q4 del 2022.
La tokenomics di $DYDX non è fra le migliori, confrontata con quella dei competitors, in primis perchè il token dovrà essere ancora diluito parecchio. Allo stesso tempo però una delle caratteristiche più interessanti di questo protocollo è la volontà di creare una propria chain nell’ecosistema Cosmos. Il che conferirebbe alla @dydxfoundation un vantaggio competitivo tutt’altro che indifferente.

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Altro protocollo appartenente a questa categoria è $GMX. Primo protocollo per TVL su Arbitrum (250M) e settimo su Avalanche (90M). E’ sostenuto da un unico pool multiasset che guadagna le fees dei fornitori di liquidità. Consente trading con leva fino a 30x con basso slippage.
Difficile sostenere che GMX non abbia una delle migliori tokenomics nel suo settore. Chi mette in stake GMX ottiene il 30% di tutte le fees generate, pagate in ETH. Esiste anche il modello con esGMX per attrarre liquidità anche in modo “””composto”””.

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Gains Network $GNS è un altro di questi protocolli. Opera sulla chain di Polygon ed ha superato recentemente i 15B di volume totale (cumulativo). L’interfaccia utente è molto user-friendly ed anche lui gode di una tokenomics molto ben strutturata. CertiK ha valutato la sicurezza di $GNS con un 87/100 di Trust Score ed il Community Score è risultato 84/100. Questi risultati sono mediamente molto buoni e con i recenti avvenimenti in DeFi la prudenza non è mai troppa.

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Anche @synthetix_io rientra fra i protocolli etichettati Real Yield. Si tratta di un protocollo decentralizzato di asset sintetici sviluppato su Ethereum ed Optimism. Significa che Synthetix permette lo scambio di asset nativi del mondo reale, come azioni, oro, FIAT, petrolio.
E’ possibile mettere in stake $SNX e guadagnare $aUSD e $SNX stesso. Le entrate generate provengono dalle commissioni sul mint e burn degli asset sintetici. Seguendo i dati di Token Terminal sta generando 100M all’anno e si guadagna il settimo posto fra tutte le dApp per revenue.

Un dato molto rilevante è che $SNX e $GMX si piazzano in top 10 per fee generate negli ultimi 7 giorni nell’intero spazio DeFi, superando parecchi L1.

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L’ultimo protocollo che citiamo oggi è $UMAMI. La grande sorpresa in questo caso è un 20% di APR… sostenibile! Questo rendimento è possibile grazie al minting di GLP, guadagno di commissione di trading ed esposizione per coprirsi dal ribasso del paniere di GLP.

Se volete approfondire precisamente come è possibile che venga generato un 20% di APR sostenibile su USDC seguitemi qui e su Twitter, mettete like e commentate ed andremo ad esplorarlo assieme. $UMAMI ha inoltre affermato di voler lanciare vaults anche di BTC ed ETH nel prossimo futuro.

Conclusioni

Affrontando questi temi è possibile che si innesci la concezione che “Il Real Yield è migliore” dei metodi classici. Non è così. Il modello più sostenibile nel medio-lungo termine, ma le emissioni hanno un loro ruolo preciso ed hanno attratto milioni in TVL. Non c’è nulla di sbagliato nel voler incentivare i fornitori di liquidità con dei token come ricompensa. L’importante è non abusare di aggressività nelle emissioni e rendersi in qualche modo sostenibilità ed emissioni per incentivare e sostenibilità possono coesistere.

In ogni caso, il futuro della DeFi virerà probabilmente verso un Real Yield, semplicemente perchè con “Real Yield” identifichiamo ciò che è sostenibile nel tempo. Molti protocolli attualmente non sostenibili si adatteranno e si dimostreranno resistenti a tutte le condizioni. Per le istituzioni la sostenibilità è un fattore molto importante e ciò non è da sottovalutare nell’ottica di uno spazio DeFi maturo che possa attrarre anche istituzionali.

Per oggi è tutto. Spero abbiate trovato interessante questa panoramica relativa al trend del Real Yield. Se è stato così, non dimenticate di commentare qui sotto, seguirmi su tutti i miei social che vi lascio qui sotto e di non perdervi i prossimi approfondimenti!

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Questo articolo è stato ispirato da un prodotto di @milesdeutscher ed è stato liberamete tradotto, riadattato ed integrato. Si ringrazia per lo spunto e si svincola @milesdeutscher da ogni responsabilità di questo riadattamento.

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Hardin Finch
Hardin Finch — DeFi

Web3 Addicted // Elk Finance Italia Community Manager & BizDev // Head Of Communication of NFTFactory // Copywrited and Podcaster of Knobs