Lovat: storia di una libreria

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4 min readMay 6, 2016

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Autore: Chiara Stival

Una grande passione per i libri, intraprendenza e coraggio di rischiare e il sogno ambizioso di aprire un’attività in proprio. Ecco chi è stato Adamo Lovat.

La giusta intuizione risale al 1988: appare così semplice eppure vincente, perché l’idea di aprire una struttura commerciale dedicata alle esigenze delle biblioteche comunali non era ancora stata esplorata. Nasce così il Centro servizi biblioteche, con sede a Villorba, alla periferia di Treviso.

Rappresenta un classico esempio di impresa a conduzione familiare: sono Adamo, la moglie, i figli e pochi dipendenti a rispondere alle richieste del mercato. L’apertura dei locali al cliente privato viene considerata solo in un secondo momento: potrebbe sembrare una anomalia gestionale, visto che chi varca la soglia deve possedere l’arte di sapersi arrangiare, di imparare a cercare i libri tra gli scaffali, seguendo non l’ordine di una libreria tradizionale bensì di un magazzino, ma anche questa scelta contribuisce alla progressiva crescita dell’attività.

Quando, improvvisamente, i fratelli Dominique e Loris devono prendere in mano la direzione dell’attività, proseguono gli ideali imprenditoriali del padre e fanno un cospicuo investimento immobiliare e gestionale: il trasferimento alla nuova sede coincide con la trasformazione in libreria indipendente, mantenendo però intatta la vocazione originaria per le biblioteche.

Il 7 settembre 2008, anniversario della nascita di Adamo, sarà la moglie Franca a tagliare il nastro che inaugura l’apertura della Libreria Lovat, uno spazio di mille metri quadri pieno zeppo di libri, con filiali a Padova e Trieste, aperte nel 2009.

Negli anni che seguono, tuttavia, la scelta coraggiosa di investire nella cultura sarà messa, in breve tempo, a dura prova sia dalle vicende familiari sia dalla crisi economica. Eppure il verbo “disperarsi” non si addice al vocabolario della famiglia Lovat, la quale mantiene la propria attività e continua ad essere un esempio di lungimirante imprenditoria veneta e di “best management”.

Infatti, già alla fine degli anni Novanta Carlotta Borghi Lovat inizia a coltivare relazioni nel mondo dell’editoria, dedicandosi con assiduità alla ricerca di autori noti o esordienti da invitare in Libreria.

I suoi “Incontri con l’autore” ottengono subito un positivo riscontro di pubblico, la gente partecipa numerosa, mostrando attenzione e curiosità ad ogni presentazione.

Nello stesso periodo, un’altra intuizione strategica consente di individuare nel pubblico dei giovanissimi un promettente asset. L’educazione alla lettura e al mondo che si muove attorno al libro per bambini è dunque il filone che fa nascere Lovat Lab e Carta Straccia, due appuntamenti dedicati ai lettori in erba, nei quali ai partecipanti è offerta l’occasione di ascoltare letture animate e di cimentarsi essi stessi in laboratori di scrittura.

I dati dell’ISTAT sulle vendite 2015, che vedono in crescita proprio il settore dell’editoria per ragazzi, confermano infatti il fiuto di queste iniziative.

Il rapporto con il contesto e il legame con il territorio spingono, peraltro, la Libreria verso un ulteriore salto qualitativo, attraverso la collaborazione, fin dalle prime edizioni, con Pordenonelegge, e con l’Associazione Amici di Giovanni Comisso, per promuovere insieme il Premio Letterario in memoria dello scrittore trevigiano.

Contemporaneamente nasce il Lovat Caffè, un angolo dove fermarsi a leggere il quotidiano o il libro appena comprato, sorseggiando qualcosa oppure ordinando un piatto durante la pausa pranzo: una stimolante alternativa di tendenza.

Oramai forte dell’esperienza che l’ha portata a ottenere risultati sperimentando nuove strategie, la direzione Lovat cerca una nuova immagine aziendale, che ne rispecchi l’evoluzione, e progetta un intervento di redistribuzione logistica interna. La libreria, quindi, è trasferita al primo piano, mentre Lovat Caffè è spostato al piano terra, affiancato dal nuovo corner Moving Records & Comics, dato in gestione, e dall’angolo dedicato agli eventi quali incontri con l’autore e piccole, ma significative, mostre temporanee.

Il consolidamento del business richiede però un ulteriore sforzo di cultura organizzativa, espresso dalla valorizzazione della risorsa umana e dalla pianificazione del passaggio generazionale nella gestione dell’azienda. Difatti i dipendenti della libreria si aggiornano continuamente per offrire un servizio di qualità al cliente, che si è fidelizzato nel tempo e riconosce la professionalità degli addetti come meritevole valore aggiunto. È così che anche Nicolò Lovat, nipote del fondatore Adamo, trova il suo ruolo, dopo gli studi alla Scuola per librai UEM di Venezia e A.L.I. di Orvieto, affiancando il padre Loris nella gestione della Liberia e garantendo, in questo modo, una competente continuità della tradizione familiare.

Questa strategia premiante ha portato Libreria Lovat a essere oggi una delle realtà librarie di punta della provincia di Treviso.

Intuizione e coraggio, capacità di reinventarsi e di rinnovarsi: l’unico modo per non avere paura del cambiamento è stare nel cambiamento.

Originally published at italian-directory.it on May 6, 2016.

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