A Mantova la moda non è solo stoffa
Ingegno (e genio) familiare, ispirazioni del territorio e sartorialità. Vicino a Mantova c’è un’azienda virtuosa — la Castor — che esporta femminilità in tutto il mondo
Linee rigorose, volumi soprapposti, una scelta di colori che ricorda le pennellate del Mantegna — soprattutto negli azzurri e nei gialli — ma anche le sfumature della natura al tramonto. Figure che si muovono lievi sullo sfondo di quelle bellezze architettoniche che hanno reso famosa Mantova: siamo sul set delle ultime collezioni di Mantù, fashion brand dell’azienda mantovana Castor.
Sono passati più di dieci anni (siamo nel 2003) da quando Angela Picozzi, la sorella Elena, e Francesca Agosta l’hanno fondata, fra le morbide geografie di Borgo Castelletto, a soli sei chilometri da Mantova, forti di un’esperienza familiare che si muove con leggerezza fra la sartoria più pura e la modernità.
Un profondo legame territoriale con la città virgiliana, di cui spesso si ha segno nelle collezioni, che dal 2008 si presentano — appunto — sul mercato con il nome di Mantù. Un marchio made in Italy al 100%, orgoglioso del virgiliano ‘Mantua me genuit’ e che veste celebrities del calibro di Amy Ryan, Jennifer Lopez, Nausheen Shah, Cobie Smulders e Lauren Cohan. Ma cosa aspettarsi in fondo da un’azienda che ha scoperto Martin Margiela e John Richmond? Mantù combina alta qualità del prodotto e cura del dettaglio, frutto di lavorazioni artigianali senza tempo e insieme tecnologicamente proiettate verso il futuro. E se poi si aggiunge che nel 2018 hanno festeggiato i loro primi 10 anni non si poteva che creare un profumo che esaltasse la femminilità e l’universo femminile, che da sempre celebra. È nato così “Il mio io”, fragranza in edizione limitata che il naso Martino Cerizza ha “assemblato” appositamente per Mantù con contrasti eleganti, note di testa di pompelmo e zenzero fresco e un cuore floreale da cui sboccia il frangipane e si accendono note legnose e muschiate. Il pack, studiato da Massimilano Sutti, è decorato con un ritratto realizzato da Elena Borghi a tratto di china e pennino, con linee lievi e precisi, fresche e femminili come la donna che Mantù rappresenta. Ma torniamo alle origini, Mantù altro non è che il daily wear di un’azienda che vanta progetti con Antonio Marras, Sara Battaglia e Winonah de Jong ed è supporto stilistico e tecnico per maison di moda internazionali, realizza collezione, consulenza commerciale, distribuzione, marketing e comunicazione. Una realtà che mantiene le sue radici con la terra e le porta in giro per il mondo, un gioiello di lungimiranza che crede nell’individuo e nella sua importanza, tassello essenziale per affrontare il mercato con successo.
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