La serialità è meglio

In Hueval crediamo nella serialità. Crediamo che un corretto accorgimento nell’impostazione di una strategia di comunicazione efficace sia la serialità.

Martino Bellincampi
Hueval
Published in
3 min readMay 8, 2020

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Cosa intendiamo per serialità? Per spiegarci, proviamo a proporvi due scene familiari:

  • La foga di vedere la puntata successiva della serie televisiva appena scoperta: quel senso di irrequietezza, voracità e impazienza che ci induce a continuare la visione anche se ormai sarebbe ora di andare a dormire; per un attimo confrontatela con la sensazione di compiutezza che si prova dopo aver terminato la visione di un bel film, che ci abbia colpiti generando riflessione, divertimento o tristezza.
  • La seconda scena è l’arrovellamento che viviamo ogni volta che dobbiamo inventare — o suggerire al nostro social media strategist — il prossimo argomento di cui parlare nel nostro piano editoriale, nel blog o nella newsletter dell’azienda: quanto è difficile trovare qualcosa di nuovo, interessante, coerente con i precedenti, adatto a promuovere l’azienda?

La serialità è un modo di concepire i contenuti di intrattenimento, informazione, approfondimento o formazione. Essa raccoglie in sé caratteristiche ricorrenti sia nel messaggio — cioè di cosa e come ne parlo — che nella distribuzione — cioè quale mezzo uso, la definizione di una scadenza fissa della pubblicazione.

Essa aumenta la possibilità di cogliere l’attenzione del nostro interlocutore perché — ricordiamocelo — è sempre più bersagliato da input comunicativi che lo distraggono continuamente.

La serialità aiuta a costruire la relazione, fondamento di fiducia e riconoscimento.

Inoltre il processo produttivo — pensate a dover realizzare una raccolta di video, di podcast o di immagini per Instagram dove spiegate le caratteristiche di un prodotto o di un servizio — è particolarmente agevolato dalla dimensione seriale. Elaborare un contenuto sviluppato in serie è più semplice e più sicuro, una volta trovata l’idea. La serialità ottimizza ideazione e produzione.

Il nostro interlocutore, dopo il primo episodio, attenderà il successivo; saprà che l’aspetta qualcosa che lo ha interessato, incuriosito o divertito. Gran parte della fatica per conquistarlo dovremo farla solo la prima volta.

Perché farsi queste domande? Perché la comunicazione contemporanea — non a causa del Coronavirus ma del sistema mediale — richiede uno sforzo comunicativo mai visto prima e non commisurato al volume di affari. Dunque la serialità aiuta l’azienda a semplificare la produzione e a migliorare l’efficacia, di fatto massimizzando il rapporto tra investimento e risultato.

La serialità aiuta a costruire la relazione, fondamento di fiducia e riconoscimento.

Prima di salutarci occorre un’importante precisazione. Siamo creativi, appassionati del nostro lavoro e strenui difensori dell’unicità del prodotto artistico e intellettuale. Serialità non significa riproporre lo stesso contenuto più volte. Infatti l’interlocutore, seppur frequentemente distratto da tanti stimoli, rimane incredibilmente sensibile a distinguere un contenuto di valore artistico o intellettuale da uno prodotto per soli fini promozionali. Serialità significa definire un format contenutistico ed una pianificazione distributiva, non bisogna mai sacrificare inventiva e intelligenza.

Nei prossimi articoli — pensavate davvero che non sarebbe stato il primo di tanti? — proveremo ad affrontare i concetti di attenzione, relazione, fiducia, riconoscimento, ottimizzazione, attesa (del successivo contenuto).

Stay tuned.

The article is available in English as well, at this link.

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