Il VR Designer — come sarà la professione del futuro?

Davide Giovanni Steccanella
I Diari del Digitale
4 min readJul 7, 2017
Gif dal film Ghost in the Shell, 2017

Viviamo nell’epoca del design — motion design, graphic design, UI design, UX design, sound design, ecc.

Siamo circondati da una grande quantità di figure specializzate che permettono di creare il mondo digital nel quale viviamo e che plasma le nostre vite, carriere ed esperienze — il mondo 2D racchiuso in smartphones e computer è un cosmo plasmato da questi creatori.

Nel 2000, appena diciassette anni fa, non si sapeva nemmeno cosa fosse la User Experience — ora, avere nel curriculum quella voce ti concede di avere un posto di tutto rispetto in un’azienda o agenzia.

Accadrà lo stesso per il Reality Designer, il Progettista di Realtà.

Google, Facebook, Microsofot, Apple, Samsung: i Big della Tecnologia stanno investendo nella Realtà Virtuale (VR) e nella Realtà Aumentata (AR), perchè sanno che il primo che piazzerà in commercio il primo VR/AR Device costumer-only sbancherà il lunario.

È solo questione di tempo: Google Trends dimostra che le ricerche e le interazioni su parole chiave come Virtual Reality sono aumentate nell’ultimo anno in modo esponenziale.

Interesse nel tempo per la ricerca “Realtà Virtuale” su Google: https://trends.google.it/trends/explore?q=virtual%20reality

L’introduzione di prodotti VR-based shifterà anche il panorama del design verso nuove realtà e occasioni: creare un nuovo ambiente renderà necessarie figure di progettisti capaci di manipolarlo e plasmarlo secondo le esigenze del mercato.

Google Tilt Brush con HTC VR Headset

Il Reality Design sarà solo una culla generale per una numerosità di professioni come adesso lo è il termine Graphic Design: al suo interno ci saranno progettisti che struttureranno l’esperienza del suono, altri che cureranno l’esperienza, altri il brand, altri lo spazio, altri ancora i movimenti e le interazioni e via discorrendo, come ora nel mondo della grafica abbiamo motion designers (animazioni), brand designers (idenità dei marchi), UX designer (esperienza), UI designers (interfacce), web designers, ecc.

Quali dovranno essere le caratteristiche, però, del Reality Designer in modo da avere un impatto effettivo in tale processo?

PSICOLOGIA:

La VR rompe la regolarità 2D degli attuali devices — si basa su un piano di realtà tridimensionale e che coinvolge dunque molto di più della pura visione.

Oggigiorno, noi guardiamo schermi, quindi sono i nostri centri di elaborazione visiva a essere maggiormente investiti. Con la VR cambia tutto: ci si muove in uno spazio e dunque entrano in gioco distanze e prossimità, indizi binoculari e monoculari di profondità, stereopsi, parallasse, sistemi motori e di equilibrio.

L’interazione inizia a coinvolgere tutti i sensi, e tra i nuovi elementi si annoverano tatto, estero-propriocezione e movimento.

Non si potrà fare a meno di avere una buona base di psicologia della percezione, in modo da conoscere come funzionano i nostri organi di senso e l’elaborazione a livello cerebrale degli impulsi come adesso un bravo designer non può fare a meno di conoscere le regole di organizzazione visiva.

Sapere anche qualcosa di psicologia dell’attenzione non farà, poi, male -l’attenzione è il riflettore che puntiamo sugli elementi salienti che decidiamo di elaborare e manipolare e la spostiamo nello spazio in base a cues (indizi, nda) sia endogeni che esogeni, consci o inconsci.

Gli stessi meccanismi dovranno essere utilizzati nel mondo virtuale/aumentato per creare meaningful interactions e spazi virtuali user-friendly.

CODING:

Non si potrà dire di no al codice — magari, in futuro, esisteranno modalità di produzione di interfacce virtuali basati su semplici gestures e sul drag & drop come oggi esistono applicativi che permettono di gestire animazioni di interfacce senza sapere niente di animazione digitale in AfterEffects.

Fatto sta che, oggi come oggi, se si vogliono davvero produrre risultati interattivi ed empiricamente testabili, C# o Java sono inevitabili.

Unity èil principale software utilizzato per generare 3D environments esplorabili con vari VR headsets e le azioni applicabili sugli oggetti tridimensionali creati al suo interno sono linee di codice — non si fugge.

Numerosi sono gli scenari che si prospettano in un non lontano futuro — è ancora un territorio tutto da esplorare, quello della Realtà Virtuale, ed è per tale motivo che è ora il momento giusto per mettersi a sperimentare, studiare, provare e creare un proprio set di skills, conoscenze e un portfolio, per non arrivare impreparati alla Next Big Thing.

Sources:

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