10 cose che ho imparato vivendo con uno startupper

Nadia Camandona
I, MamManager
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9 min readMar 4, 2015

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Ieri ho preso coscienza di essere la moglie di uno startupper. Non che non me ne fossi accorta negli ultimi quasi 4 anni ma, proprio ieri, negandomi l’acquisto di una crema per il viso, di cui in effetti non avevo impellente necessità, mi sono accorta di quanto i nostri risparmi si siano ridotti al punto da dover decidere sull’acquisto di una crema con la stessa ponderatezza che 4 anni fa usavo per l’acquisto di un nuovo computer.

Siamo a un punto di svolta, ormai questa esperienza deve volgere al termine, in un modo o in un altro. È per questo che è giunto il momento di trarre alcune conclusioni da questa esperienza. Se attendessi l’esito finale potrei essere condizionata, nelle mie considerazioni, da ciò che accadrà all’azienda di mio marito.

In questo momento, all’apice dell’incertezza, non sono triste, non sono demoralizzata, non sono delusa. Sono piena di entusiasmo. Può sembrare un paradosso ma, riflettendo su come sono cambiate in meglio le nostre vite in questi ultimi 4 anni di difficoltà, non posso che essere ottimista sul futuro.

Vinicio, primo testimonial di CrowdEmotion

Se in mezzo a difficoltà economiche dovute all’investimento di tutte le nostre risorse per realizzare…

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Nadia Camandona
I, MamManager

A MamManager in London, between brushes and cookers, happily in (de) growth. Una MamManager a Londra, tra pennelli e fornelli, in felice (de)crescita.