Non fidarti mai di chi dice che devi salutare

È ora di mettere un freno alla moda del salutare quando si corre. È ora di mettere un freno alla moda di giudicare chi non si comporta come vorresti tu

Andrea Wierer
I miei #2Cent
3 min readDec 17, 2015

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Ok, ti metto in guardia! Questo post è ad alto contenuto critico e nasce dopo aver letto l’ennesimo post assolutista del saputello di turno. Tutti prima o poi ci imbattiamo nel saputello, quello che sa come stanno veramente le cose. Quello che scrive cose tipo: “il vero [inserire categoria a piacere] è quello che [inserire assurdità a piacere]”. I miei due cent di oggi vanno ai saputelli che ammorbano ahimé ogni ambiente, che trovano più piacere a puntare il dito contro gli altri che a fare ciò che li gratifica.

A me piace correre, mi fa star bene e anche se nelle ultime settimane la sto trascurando, è un’attività che sento parte della mia vita. Il running da qualche anno ha preso molto piede anche in Italia e, come è naturale, stanno fiorendo su Facebook gruppi e pagine che fanno informazione, condividono contenuti spesso di qualità e aiutano i podisti a fare gruppo.

È inevitabile che quando si tratta un argomento così seguito salti fuori il saputello di turno che deve sentenziare su cos’è il running e soprattutto, come in questo caso, chi è il vero runner. Sappi, amico mio che: il VERO runner è quello che saluta! Se non saluti sei un maleducato!

Io corro per stare con me stesso, perché ho bisogno di staccare la spina dal lavoro e in alcuni casi dalla famiglia. Ho bisogno del mio silenzio, ho bisogno di riconciliarmi con me stesso, del mio tempo. E il mio modo di ritrovare me stesso è infilarmi le scarpe e uscire a correre.

Per me correre è come meditare. Nel ritmo delle mie gambe, attraversando il bosco passo dopo passo il respiro si fa mantra, il rumore delle scarpe viene attutito dal terrno morbido del sentiero e i miei pensieri trovano spazio nel silenzio. Immagina di andare ad un incontro di meditazione e salutare tutti i partecipanti durante gli esercizi nel bel mezzo della lezione quando sono più concentrati: non sarebbe questo comportamento considerato maleducato?

Quindi se mi vuoi salutare fallo pure, ma non indignarti se non ti rispondo o se io non lo faccio per primo. Rispetta chi affronta la corsa con uno spirito diverso dal tuo accettando il suo comportamento. Nessuno infatti ti chiede di non salutare, se lo vuoi. Sii rispettoso (è questa la vera educazione) di chi vive la corsa da una prospettiva diversa, di chi è più riservato, ma non per questo maleducato. Il fatto di giudicare chi ha un comportamento che non si capisce o non si condivide è un gesto profondamente scortese, così come fare la morale a qualcuno che nemmeno si conosce.

Correre è bello, indipendentemente da come la pensiamo tutti noi. È inevitabile che alcuni abbiano approcci diversi, fortunatamente. Realizza il fatto che questa diversità arricchisce la nostra community, anziche impoverirla.

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Andrea Wierer
I miei #2Cent

Papà, expat in Svezia, social media strategist freelance e barefoot runner! Non necessariamente in quest’ordine www.andreawierer.com