Andamento dei Mercati e Risparmio: ecco le strategie per il 2018

Conto Facto
I miei “interessi”
2 min readFeb 11, 2018

L’anno scorso l’economia è stata l’assoluta protagonista sui mercati. È un assodato dato di fatto che ad oggi ci troviamo al centro di una grande rivoluzione, quella tecnologica che ha portato, dati alla mano, a una crescita ancor più alta di quella che era stata prevista.

In Italia ad esempio all’inizio dell’anno la media delle stime degli economisti prevedeva una crescita di meno dell’1% mentre ora ha raggiunto l’1,5%. Tal crescita si è rivelata, inoltre, estremamente sincronizzata in tutte le principali aree e, per gli investitori sul mercato azionario, si tratta di un segnale che implica un basso rischio di recessione a breve termine.

il sopracitato andamento, unitamente alle politiche espansive delle banche centrali, hanno consentito di rendere immune il mercato azionario da numerosi eventi politici potenzialmente delicati, dagli Stati Uniti alla Corea del Nord, dalla Spagna all’Olanda e alla Germania.

Anche per quanto riguarda l’andamento globale, i segnali sono rassicuranti: per il 2018 infatti gli economisti si aspettano una crescita del 3,8% a livello, livello simile a quello dello scorso anno.

La finanza è permeata dal cambiamento strutturale apportato dalla rivoluzione digitale, i titoli tecnologici sono stati assoluti protagonisti negli ultimi anni e, oggi, le prime cinque società mondiali per capitalizzazione di mercato sull’indice globale sono tutte tecnologiche.

Nel Mondo. Gli Stati Uniti beneficeranno della nuova riforma fiscale, nell’eurozona è attesa in decelerazione per via della forza dell’euro.

La Cina si confermerà, con tutta probabilità, il principale motore di crescita dell’economia mondiale contribuendone poco meno di un quarto. La crescita cinese non è priva di rischi in considerazione del rapido aumento dell’indebitamento delle aziende controllate dallo stato, ma un incidente di breve termine è improbabile con l’economia lanciata a una crescita superiore al 6%

In molti hanno iniziato a interrogarsi sulla durata di questa fase positiva, iniziata ormai quasi 10 anni fa, nel 2009. Il forte andamento degli utili aziendali, le valutazioni del mercato azionario ancora ragionevoli e, su una nota più cauta, la frenata delle banche centrali a partire dalla seconda metà di quest’anno sono fattori di cui è necessario tener conto per poter rispondere alla sopracitata domanda.

Per quanto riguarda gli utili aziendali, saranno probabilmente i migliori da dieci anni per gran parte dei settori merceologici e delle aree geografiche. Si tratta di un andamento che, secondo le stime degli analisti, dovrebbe estendersi nel 2018 con tassi di crescita superiori al 10%.

Se consideriamo l’indice azionario globale, oggi il rapporto tra prezzo e utili ha raggiunto le 20 volte ed è allineato alla media storica. Per fare un paragone nel 1999 si spinse oltre le 30 volte. Se ci proiettiamo avanti al prossimo anno sulla base delle stime degli analisti, scendiamo a meno di 18 volte e questo ci fa pensare che il mercato azionario abbia ancora potenziale residuo.

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