Cambia il rapporto tra cibo e risparmio
Ecco come cambiano le abitudini e la filosofia rispetto al cibo
Finalmente sprechiamo meno cibo.
Una ricerca del Ministero dell’Ambiente e Waste Watcher dice che gli italiani, in un anno, hanno dimezzato la quantità di avanzi gettati.
L’Italia e gli italiani si scoprono meno spreconi e più generosi. È dimezzata in un anno la quantità di cibo gettato via dagli italiani e al contempo, grazie anche alla nuova legge approvata a settembre del 2016 che facilita le donazioni da parte della grande distribuzione, queste sono cresciute del 21,4 %.
In assoluta dissonanza con la ricerca del Codacons che a novembre 2017 stimava lo spreco alimentare degli italiani a 500 euro per ogni nucleo familiare, i numeri provenienti dall’indagine effettuata dal Ministero dell’Ambiente con il dipartimento di Scienze Agro-alimentari di Bologna e Waste Watcher, fotografa un Paese dove oggi si butta nell’umido quasi la metà del cibo rispetto al 2016.
La ricerca è stata fatta consegnando 430 diari ad altrettante famiglie perché scrivessero quotidianamente gli acquisti e pesassero i rifiuti alimentari.
Fino al 2016 si stimavano 145 chili a famiglia e 63 a persona di frutta, verdura, latticini finiti nei rifiuti ogni anno, attualmente le quantità sono quasi dimezzate: vengono buttati in media in un anno 84 chili a famiglia e 36 a testa. Questo significa che che in 12 mesi si è passati dallo sprecare 360 euro a 250 euro di cibo: -110 euro a persona, -300 circa a famiglia.
Al primo posto degli alimenti buttati c’è la verdura: 7 chili l’anno pro capite. Al secondo latte e latticini: 4,8 chili. Segue a poca distanza la frutta: 4,5 chili.
Questi sprechi derivano, nel 50 % dei casi, dalla disattenzione, alla la data di scadenza per esempio.
Il sopracitato cambiamento in positivo delle famiglie prese in esame è dovuto anche alla consegna dei diari alimentari che ha avuto come conseguenza una maggiore attenzione agli sprechi e la correzione di abitudini sbagliate.
Nel quadro generale, come già anticipato, ha inciso anche la nuova legge approvata a settembre del 2016 che facilita le donazioni per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, queste sono cresciute del 21,4%: il Banco alimentare ha ricevuto da supermercati, mense e aziende 87mila tonnellate di alimenti, distribuendole a un milione e mezzo di persone.
Una situazione il cui andamento sembra volgere al miglioramento delle abitudini e della filosofia con cui le famiglie si approcciano e gestiscono il cibo. Tra gli innumerevoli vantaggi a beneficiare di queste migliorie è anche l’ambiente. Il problema dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda lo smaltimento, sta diventando una priorità nell’agenda degli amministratori a livello globale e cercare di produrne meno significa provare a risolvere il problema alla radice.