Rupofobia, la paura dello sporco

Annalisa Corso
I Nuovi Giunti
Published in
2 min readMay 13, 2020

Quando lavorava tutti i giorni in ufficio mia mamma aveva affidato la casa a due domestiche: Linda si occupava dell’entrata, della cucina, della camera degli ospiti e del bagno più piccolo mentre Giulia si occupava delle quattro camere da letto, dei due bagni grandi e dei balconi. Insieme due volte a settimana smontavano il salotto e lo pulivano da capo a piedi.
Da qualche anno però la situazione è peggiorata decisamente. Mia mamma ha iniziato a svegliarsi prestissimo per pulire la casa prima di Linda e Giulia che poi durante il giorno avrebbero svolto le loro normali mansioni. In aggiunta ha iniziato a chiedere loro di lucidare l’argenteria di mia nonna per intere giornate, in più i mobili antichi acquistati da mio nonno durante i suoi viaggi hanno iniziato ad accusare i primi colpi. La casa veniva smontata e rimontata ogni giorno, i mobili venivano spostati da una parte all’altra, le poltrone un giorno erano vicino alle finestre e un’ora dopo davanti alla libreria. I tappeti persiani che addobbano i pavimenti di ogni stanza venivano girati e rigirati nella speranza di eliminare gli ultimi acari depositati.

La situazione era difficile da sostenere: Linda decise di occuparsi esclusivamente della spesa e della preparazione dei pasti.

Ma, nonostante nessuno di noi pensasse fosse possibile, in queste ultime settimane la situazione è peggiorata ulteriormente. Quando usciamo a portare il cane a passeggio, non ci fa prendere l’ascensore perché sporco e pieno di germi e ci obbliga a scendere e salire i dieci piani di scale. Rientrando dobbiamo lasciare le scarpe fuori sul pianerottolo, perché piene di germi, e senza toccare nulla lavarci le mani per un minuto sotto l’acqua.

Il minuto ovviamente viene cronometrato.

Un timer potrebbe essere utile anche a voi.

Anche il nostro piccolo cane non si salva da queste sventure: alla fine di ogni passeggiata viene sottoposta a un lavaggio intensivo di zampe e muso.
Dato che Linda e Giulia non possono più occuparsi della casa siamo stati nominati io e mio fratello, perché mia sorella lavora e di conseguenza è stata esonerata. Il nostro lavoro però non è da meno, forse anche peggiore.
Usiamo talmente tanti disinfettanti che una mattina, rientrando a casa da una passeggiata, mi sembrava di essere finita in un ospedale. L’odore dell’amuchina mischiato a quello della candeggina e di altri disinfettanti era talmente forte che i miei occhi si sono riempiti di lacrime. Ogni giorno viene stilato un turno di missioni da compiere: pulire lo scaffale delle posate, riordinare e così via.

Non pensavo che mi sarebbe mai mancata la mia vita di prima.
Soprattutto non pensavo che l’ossessione di mia mamma potesse peggiorare ancora di più.

Ma come mi ha detto lei stamattina: “da qui in poi può solo andare peggio”.

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