Sono in bolletta

Tommaso Lo Galbo
I Nuovi Giunti
Published in
6 min readApr 2, 2020
Conservare vecchie “bollette”

Resistere è dura. Resistere rinunciando al tuo gioco preferito ancora di più.

Tutto fermo, ci siamo. Bisognerà restare in casa per un bel po'. Per fregare il tempo ci si inventa di tutto: guarda la seconda stagione di La fine del mondo, leggi di nuovo Fùtbol di Osvaldo Soriano, gioca a Risiko, a Monopoly, organizza un torneo di briscola, di poker, di burraco. Riordinare la stanza dopo un anno, pulire il bagno, ascoltare i Metallica per la prima volta, fare un giro su TikTok, ricominciare Metal Gear Solid Snake, videochiamare amici e parenti. Oppure, scommettere.

Sì, insomma, puntare denaro profetizzando l'esito di un evento sportivo nella speranza di ottenere da quello un compenso economico. Gesto semplice e immediato, praticabile anche a chilometro zero, comodamente da casa. Purtroppo, però, la pandemia sta divampando e spazzando via anche questo vizio millenario. Lo sport è completamente paralizzato, inglobando così anche il panorama delle scommesse.

Il coronavirus non conosce avversari e non ha rivali. Vince in casa e in trasferta. Ma io, un sabato pomeriggio di marzo, decido comunque di provare a sfidarlo. Non potrò più recarmi al centro scommesse, però posso sempre caricare il conto online e navigare per il mondo a caccia di gol.

Il palinsesto è ricco. Vediamo un po': su quali squadre posso scommettere? Ok, lo sappiamo: Serie A e Serie B sospese a causa di contagi accertati dei calciatori, idem per tutte le categorie inferiori in Italia. Poi? Liga ed Eredivisie? Sospese. Oh no, e in Belgio? La scoppiettante Jupiler Pro League? Sospesa anche quella. La noiosa Primeira Liga portoghese? Ferma. Continuo a scorrere. Cavolo, ci sarà almeno un campionato di calcio su cui giocare? Vediamo… ah sì, giusto, la Merkel qualche giorno fa ha dichiarato che la Germania non si è fermata, sono quelli che se ne fregano anche se hanno già un paio di casi confermati nella lega. Niente, Bundesliga sospesa. E quei puffi dei francesi che fanno? Giocano? No, interruzione Ligue 1: i Puffi son così.

Aspetta, aspetta, forse il buon vecchio Boris Johnson e la sua “immunità di gregge” possono ancora salvare questo triste sabato pomeriggio regalandomi una giocata degna di Premier League. Sulla Gazzetta però leggo “passo indietro dell'Inghilterra e partite tutte rinviate”. Lo stesso per i campionati minori. Panico. Comincio ad agitarmi e continuo a pensare che tra l'altro ho ormai caricato dieci euro sul conto e non so che farmene. Vanno spesi, vanno giocati.

Krusty punta $700 sui Los Angeles Rams

Fortuna che l'Europa è grande!

Sull'app “Diretta” ci sono tutti gli sport e i campionati del mondo. Scorro in ordine: Albania, Austria, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Montenegro, Norvegia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Scozia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera , Ucraina, Ungheria. Lo srotolo una a una, nazione dopo nazione, ogni volta con una nuova inutile strana speranza. Alla fine, terminati i campionati europei, mi blocco. Oh mio Dio, è tutto fermo. Sospeso, rinviato, immobile. Leggo “Motivi di sicurezza”. Bene, anzi, meglio. Decido dunque di cambiare continente e volo in America.

Loro, per esempio: la lega americana, calcisticamente ignoranti al punto giusto. Illuso, penso che almeno lì il virus non sia ancora arrivato. Mi sbaglio. Trump accusa perfino l'Italia di aver portato il contagio. “Scendo” sul planisfero e arrivo in Sud America. Eureka! Oh finalmente. Qui si gioca! Alcune chiuse, ma chi se ne frega. Studio su una lista, sbirciatina alla classifica e alla fine decido di puntare su un paio di squadre della Primera Nacional, la “serie b” argentina per intenderci. Soddisfatto della giocata, alla fine dei match porto a casa una vincita discreta: diciotto euro e trenta centesimi.

Il sabato è andato e ho persino vinto. Poco, ma ho vinto.

Per una bella giornata l'importante è avere il conto positivo. Solo il conto però. È domenica sera, stanno per cominciare le partite. Questa volta siamo in Cile, Divisione Primera. Due partite in programma: O'Higgins - Antofagosta e Colo Colo - Santiago Wanderers. Scommetto over 1,5 al primo tempo, per i meno esperti il ​​pronostico prevede che ci siano almeno due gol nel primo tempo. Vincita potenziale diciotto euro. A pochi minuti dal match però, sbam! "Partita rinviata per motivi di sicurezza". Non mi perdo d'animo e continuo a cercare squadre. In Bolivia si gioca ancora. In quel campionato gioco sempre più di 2,5, si segna tanto. Gioco e perdo, ormai non uso la testa. Gioco per inerzia, non mi innamoro della partita, non mi affeziono alla giocata e non è più affascinante scommettere. Mi fermo.

Bisogna anche capire quando smettere.

Attendo di capire come si evolveranno le cose. Il giorno dopo, lunedì, mi informo e scopro quello che in realtà era abbastanza prevedibile: tutti i campionati sono sospesi a causa del coronavirus tranne in Russia e in Turchia. Due stati in cui, a quanto pare, sono stati bloccati da subito gli spostamenti in entrata e in uscita. O forse, più plausibile, le due nazioni in cui le informazioni interne escono fuori con maggiore difficoltà. Anche in Bielorussia si gioca. Il Covid-19 forse c'è pure lì, ma comunque si continua a giocare e io sono contento. Noto pure che si continuerà a giocare ad Hong Kong con una partita, però si disputerà quando in Italia saranno le sette del mattino. In India si gioca e così anche in Qatar e in Nigeria. Oggi, martedì, c'è la semi sconosciuta NPFL e io ho già scommesso. Si tratta della Lega di calcio professionistica nigeriana e io provo a vincere altri diciassette euro. Che poi, chissà perché, anche se sono già stati registrati casi, il campionato continua a giocarsi.

Evento eSports (Fonte: questionmark.it)

Amo scommettere e in questo momento di noia assoluta non vorrei essere nei miei panni. La scommessa, o “bolletta”, come la chiamiamo al Sud, è un rito, un momento sacro che diventa magico quando viene usato per ingannare il tempo.

Tutti a casa: va bene, bisogna resistere, ma almeno lasciatemi e lasciateci scommettere. Fate giocare ai robot, non lo so, fate correre dei cani (magari a fine corsa accarezzateli un po'), lasciatemi puntare qualcosa su chi sarà il primo a scrivere il prossimo libro ispirato a questo virus o su quale sarà il primo stato dopo la Cina a debellarlo definitivamente. Consentitemi perlomeno di scommettere su quanti spaghetti sono contenuti in un pacco di 500g e se il numero è lo stesso nei diversi marchi di pasta. Bisognerà inventare qualcosa.

In realtà una speranza ci sarebbe.

Qualche giorno fa ho scoperto un nuovo mondo della scommessa che prende di lato gli eventi sportivi e li trasforma in eventi fruibili su cui si può puntare. A quanto pare, per sopperire a questa pesantissima mancanza esiste una soluzione. Può sembrare drastica, ma può rivelarsi efficace.

Si tratta degli eSports: campionati di videogiochi, organizzati come veri e propri sport professionistici e che diventeranno la medicina da somministrare a chi dovrà guardare in astinenza dal gioco per un po '. Videogiochi come: League Of Legends, Fortnite, Call Of Duty, Overwatch. Questi universi vengono offerti agli amanti delle scommesse su eventi che si svolgono sul web e non sono necessariamente pubblici, tanto meno di contatto fisico. Su tutti il ​​gioco di calcio della Fifa la fa da padrone. Qui i videogamer sono paragonabili a calciatori ma anche a squadre. Gareggiano e si affrontano e i “tifosi” controllano gli eventi a casa da un computer o tramite una console.

L'Inter proprio in questi giorni ha battuto l'Atalanta, aggiudicandosi il primo titolo. Diego -crazy of gamer- Campagnani nel finale ha battuto 2 a 1 Danilo -danipitbull33- Pinto dell'Atalanta eSports. Il torneo si è disputato online su FIFA 20, è stato organizzato da ESA eSports Academy e ogni partita è stata trasmessa in streaming su Twich e sul canale YouTube della eSerie A.

In realtà esiste da un po' di anni una nicchia sommersa.

In questi giorni potrebbe sostituire gli eventi del gioco tradizionale. Forse è una questione di tempo ma gli sport, in quanto aggregativi e assembrativi, per un bel po' verranno inevitabilmente interrotti e per sopperire a questa pesantissima mancanza gli eSports rappresentano una valida alternativa.

Non so ancora se mi dedicherò a questo nuovo universo, ma intanto mi preparo a trascorrere un'estate all'insegna della Serie A e della Champions League, o forse dei tornei di quidditch.

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Tommaso Lo Galbo
I Nuovi Giunti

Siciliano, classe 1991, scrivo perché mi rilassa e mi stressa. Un gesto capace di disordinare e riordinare il mondo mettendolo a disposizione di tutti.