VISUAL STORYTELLING: LE 10 REGOLE D’ORO E I 4 ERRORI

Roberta Citroni
IdeeGrafeb ON AIR
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8 min readFeb 25, 2017
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Grazie al Visual Storytelling, ossia alle storie raccontate attraverso le immagini di grande impatto emozionale,molto empatiche e coinvolgenti, le aziende (intese come Brand) hanno l’opportunità, in modo diverso (cioè non più solo attraverso le parole), di raccontarsi, creando curiosità e condivisione con i clienti, generando una loro interazione più attiva rispetto al passato.

Le ricerche scientifiche dicono che: la narrazione visiva facilita il ricordo, perché le immagini si imprimono nella memoria con più velocità e facilità (anche comprensiva) rispetto ai testi scritti o alla parola in generale.

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L‘immagine riprodotta dal cervello è una rappresentazione mentale realizzata dalla mente umana.

Il cervello quindi in sostanza utilizza e richiama le immagini che percepisce per formare delle linee guida ossia come delle mappe, le quali definiscono il nostro comportamento a fronte degli stimoli esterni.

Questi ultimi insieme alla rappresentazione interna ( diversa per ognuno), generano delle decisioni che si traducono in un comportamento.

E’ importante ricordare che ognuno di noi una stessa immagine, appunto perchè legata ad una percezione del tutto personale, può intenderla a livello mentale, in modo diverso da un’ altra persona.

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Grazie alla percezione possiamo imparare e sfruttare le 10 REGOLE D’ORO:

  1. Lascia più spazio alle immagini: sul tuo sito web, nelle tue presentazioni, nelle brochure che realizzi per un’ azienda o che ti rappresentano, ecc. devi inserire meno testo scritto e invece più immagini.

Il cervello, grazie alle immagini elabora il 90% dei dati in più rispetto a quello quello che riesce ad elaborare dalle informazioni reperite dal testo.

Il cervello deve sempre trasformare le parole in immagini , quindi il messaggio testuale è meno immediato rispetto all’ immagine.

Ti servirà capire quanto è importante l’ immagine nel Visual Storytelling attraverso lo studio di questa infografica:

credits immagine al proprietario

2. Utilizza di più i video. Per un nuovo prodotto o una nuova linea, inizia ad usare un video ben fatto. Per cominciare non ti serve una costosa apparecchiatura, puoi creare i video anche con una fotocamera hd portatile, o con il tuo cellulare e poi effettuare un buon montaggio con stile e taglio moderno.

Proprio come lo stile usato nel video di HISENSE : difficile raggiungere all’ inizio questo risultato, ma serve come esempio per dare un input, una direzione, per capire la dinamicità dello stile, l’uso sapiente dello spazio dato ai colori e alle immagini, e meno al testo, lo style dal taglio moderno ed accattivante per rappresentare il brand e per attirare il cliente.

3.Utilizza i social media per postare foto o video aziendali che rimandano a pagine del sito o del blog, in questo modo ti assicuri l’incremento delle visite mensili (Conversione Rate).

4. Cerca l’engagement direttamente con i clienti, chiedi loro l’amicizia su Pinterest, Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Google +, sono i non-luoghi virtuali, le agorà social più frequentate dalle persone, e queste possono diventare un veicolo importante del tuo brand o in quello che rappresenti grazie anche al loro passaparola, per esempio nelle cerchie che caratterizzano Google +.

5. Infografiche: utilizza il nuovo stile visual, le infografiche, per spiegare un tuo servizio o un tuo prodotto. Ottime da usare su Pinterest, meno su Facebook, per via del formato verticale.

Hai visto che più in alto per spiegarti l’importanza delle immagini ho inserito una infografica e non ti ho tediato con altro testo?

6. SEO (questa sconosciuta!) : se hai un badget anche medio, utilizzalo per migliorare la SEO (ottimizzazione dei tuoi contenuti sui motori di ricerca) il più delle volte questo elemento così importante viene trascurato o ignorato,è questo è un errore madornale perché solo così i potenziali clienti riusciranno a trovarti quando ti cercano ( o cercano il brand) su Google o su un altro motore di ricerca.

7. Non spammare, cioè non postare troppo spesso solo articoli che ti riguardano o autoreferenziali dell’ azienda, ricordati che devi portare aventi il valore di ciò che dai o che dà l’azienda, non infastidire i clienti con troppe newsletter alla settimana (già una è tanto) soprattutto se non sono stati i clienti stessi a darti il consenso fornendoti il proprio indirizzo email.

Raccogli invece volontariamente i loro contatti (in tal modo saranno felici di ricevere news, info, promozioni, ecc.,) creandoti delle liste reperite attraverso le forms inserite in landing page, squeeze page, ecc.

8. Cerca tra i tuoi dipendenti qualcuno che sia più incline all’utilizzo dei social o dei video, in questo modo potrà aiutarti nella creazione dei contenuti (nei vari formati), ma prima formalo e preparalo alla vision e mission aziendale.

9. Visual storytelling è soprattutto semplicità, (Ricorda vale sempre “More is less!”) una serie di fotografie riguardanti i processi di trasformazione di un tuo prodotto o i diversi team di lavoro o aziendali inserite in piattaforme, come Behance, Pinterest o Instagram, dove l’immagine regna sovrana faranno la differenza in visibilità per te , la tua azienda o il brand che rappresenti.

Non serve per forza trovare formule strane, ambigue, o giocate sul doppio senso spesso volgare che non ripaga mai, è sufficiente dare una logica ed uno stile alle proprie fotografie, magari usando dei filtri particolari, vedi Instagram o altre app creative per rendere i tuoi visual più singolari e accattivanti).

Al termine di tutto, puoi realizzare un’infografica che sfrutta la visuale verticale e, che sintetizzi tutti i passaggi dal lavoro inziale a quello finale in un’unica immagine grafica (che narra una storia o una serie di storie).

Sfrutta anche la Transmedialità applicandola al Visual, ne ho parlato in altri articoli….

10. Ed infine “Non perdere altro tempo” : Al termine della lettura di questo articolo, non lasciar volare via le tue idee, i tuoi progetti, le tue intuizioni. Fatti un appunto, butta giù le tue riflessioni, magari condividile con altri tuoi collaboratori o colleghi in un brainstorming o retrait creativo.

Porta sempre con te un taccuino, mettine uno sul comodino, di notte puoi svegliarti con una idea che ti frulla in mente, oppure puoi trovare una ispirazione al mattino al risveglio da un sogno creativo e particolare, non rimandare quindi scrivi e sviluppa …..Inizia subito a creare idee diverse per le tue Visual Story!

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I 4 ERRORI DA EVITARE ASSOLUTAMENTE:

Il racconto attraverso immagini evoca emozioni, innesca curiosità, empatia, desiderio,nell’ utente, nel cliente, ed è il modo migliore per emergere nel mercato odierno.

Purtroppo non è affatto facile gestire in modo appropriato questo potente mezzo che è il Visual Storytelling, per questo non devi commette questi 4 ERRORI, se vuoi intraprendere con successo la tua esperienza di Visual Storytelling.

1. Spersonalizzare la Storia rendendola anonima:

Ogni storia ha un soggetto, un protagonista — nel tuo caso puoi essere tu oppure il brand che rappresenti— che va poi tessuta ed intrecciata attorno al soggetto principale, non solo a livello narrativo ma anche e, soprattutto, a livello visivo con foto di impatto, emozionali, ma pertinenti e rappresentanti a tutti gli effetti di te e/o brand.

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Quando racconti qualcosa personale o del tuo Brand (o di quello che rappresenti), usa sempre immagini personalizzate ed evita foto stock acquistate su internet che usano tutti. Il cliente deve e vuole immergersi nel suo mondo e non in quello anonimo e generalista di un’immagine da libreria.

2. Delocalizzare i Contenuti

Le storie che racconti hanno il fine ultimo di portare clienti a te o all’ azienda che rappresenti, evita dunque di delocalizzare i contenuti.

Dedica risorse e realizza scatti coinvolgenti, personalizza le foto, scegli immagini a forte impatto sensoriale capaci di immergere il lettore nella attività che vuoi far conoscere.

Guida gli utenti attraverso le immagini e crea una visual story che li faccia INNAMORARE e che li faccia identificare o faccia riconoscere quel brand che rappresenti talmente sei riuscito a renderlo unico.

3. Utilizzare Immagini di Piccole Dimensioni

La gente ama le foto immersive, di grandi dimensioni e in alta risoluzione e come ho detto in un altro articolo: “Content is king!” ( che puoi approfondire più in basso) con soggetti che guardano in camera.

Con l’evoluzione degli schermi, delle risoluzioni ed il raggiungimento di definizioni elevate anche con i cellulari, non è più possibile utilizzare immagine di piccole dimensioni e di bassa qualità.

Accompagnare la tua visual story a foto scadenti è il modo più rapido per allontanare i tuoi utenti che abbandonano il tuo sito web, scartano le tue pagine social e soprattutto non essendo stimolati non hanno nessun desiderio di interagire e condividere i tuoi post o quelli del brand.

Tutti elementi questi ultimi che se realizzati portano all’ effetto virale!

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4. Non Creare un Contesto ed un’ Ambientazione per la Tua Storia:

Se non crei un contesto ed un’ ambientazione non hai una vera storia. Se i vari racconti non sono collegati ( impara dalla Transmedialità ed i multi livelli), la grande storia che li lega non esiste e tutto il lavoro è andato perso.

Devi condurre il lettore passo dopo passo verso l’ obiettivo finale, che è quello di conoscerti, acquisire fiducia e seguirti o conoscere o seguire l’azienda/brand per cui lavori.

Pianifica una serie di uscite fotografiche, di immagini, collegate tra loro. Passa da un luogo all’altro mantenendo sempre viva l’attenzione, collegandoti a storie precedenti per creare sempre più pathos, aspettativa e quindi coinvolgimento!

CONCLUSIONE:

Il Visual Storytelling è uno strumento davvero potente.

Riesce ad attrarre sempre nuovi utenti e clienti e a fidelizzare quelli già acquisiti.

Come la migliore delle soap opera, delle serie televisive, dei sequels, ecc., ogni visual storia deve collegarsi ed intrecciarsi l’ una all’ altra generando nell’ osservatore sempre il desiderio di saperne di più e di andare oltre, quindi “ cosa aspetti… crea l’ ASPETTATIVA!”

Sei pronto per iniziare a fare visual storytelling?

That’s it!

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