PRIMA DI NATALE IO E MIA MOGLIE SCAPPIAMO IN SLOVENIA
Natale si avvicina. Cosa c’è di meglio del frenetico shopping natalizio in centri commerciali affollati, strade gremite, negozi pieni zeppi di clienti come se dessero la roba gratis? Cosa c’è di meglio dei pranzi e delle cene con i suoceri, le zie, i cugini, i procugini, i nipotini urlanti: banchetti interminabili dove si bene, si mangia, si gioca al mitico mercante in fiera, si mangia ancora… Quanto scaldano il cuore le telefonate e le visite per scambiarsi auguri più o meno sentiti con colleghi, capi, conoscenti, vicini di casa e via discorrendo? Le case traboccanti di addobbi, festoni, pacchi e pacchetti che neanche ad Affari tuoi si sono mai visti in tale copia?
Ora, non fraintendetemi, a me il Natale piace. Io adoro il Natale. Adoro comprare i regali per mia moglie e i miei genitori, adoro i tortellini in brodo e il cotechino, adoro perdere qualche euro alla tombola o al mercante in fiera (mi frega sempre il Lattante), andare alla messa di mezzanotte, bermi un paio di bicchieri di vin brûlé con i soliti tre o quattro amici di sempre (lo so, fa molto 883 ma è così). Già pregusto la cioccolata calda al bar di fronte alla chiesa dove sono stato battezzato, e il ragù preparato da mio suocero; le discussioni semi-alcooliche con mio padre sull’esito del referendum (uno dei due vota SÌ, l’altro vota NO, vi basti sapere questo) e il caravan di libri e calzini che mi regalerà mia madre…
Però per affrontare tutto questo io ho bisogno di una caterva di energia. Non si può superare l’ordalia di parenti, le montagne di regali regalini e regaletti, i chili di tortellini e i litri di limoncello digestivo, le maratone di shopping natalizio e le interminabili file al cinema senza regalarsi prima una breve, brevissima vacanza da qualche parte. Ecco perché poco prima di Natale mia moglie e io andremo, per alcuni giorni, in Slovenia. Per la precisione, a Lubiana (dove sono già stato due Natali fa) e Bled.
I motivi che ci spingono verso le boscose terre slovene sono diversi. Prima di tutto, vediamo la Slovenia un po’ come gli eroi dei film di Hollywood vedono il Messico: un posto dove rifugiarsi in attesa che la tempesta si plachi. Un posto molto bello e tranquillo, facile da raggiungere, al riparo da frenesie consumiste, incursioni di colleghi e conoscenti, richieste inopportune (soprattutto se si spegne lo smartphone). E poi perché quando si ha voglia di un po’ di relax, la Slovenia conosce pochi rivali.
Come ho detto inizieremo andando a Lubiana. La città è bella in ogni periodo dell’anno, ma a Natale, grazie alle sue splendide illuminazioni ispirate all’Universo, è davvero stupefacente. I palazzi, le chiese, le strade e i ponti si tingono di giallo, blu, verde, e ovunque si respira un’atmosfera di luce, come se ci si trovasse in un regno fiabesco. Consiglio a tutti, per esempio, la visita al Castello di Lubiana: sembra il palazzo degli elfi, e ha il magico potere di far tornare bambini un po’ tutti, anche chi come il sottoscritto non si entusiasma troppo per i film fantasy.
Invece mia moglie, che odia la ressa dei centri commerciali e dei negozi, non vede l’ora di perdersi tra le bancarelle del mercatino di Natale lungo il fiume Ljubljanica, in pieno centro, dove intende comprare regali “autentici e genuini” (così dice lei) per amici e parenti: niente gingilli high-tech, nessun best-seller fresco di stampa o capo firmato, ma prodotti artigianali da Lubiana e dintorni. Punta moltissimo, poi, su un mercatino artistico che si tiene presso la Posta centrale: io non ci sono mai stato, ma a suo dire trabocca di oggettini artistici e di design realizzati da creativi sloveni, che vendono il meglio della loro produzione annuale a prezzi abbastanza convenienti.
Mi piace il clima allegro ma sereno che si respira a Lubiana a dicembre. Mi piace il “tepore” che pervade le strade. E soprattutto mi piace la cucina locale. Non vedo l’ora di mangiarmi un paio di salsicce della Carniola con il cren, e soprattutto qualche buona zuppa calda. Mia moglie invece si dedicherà alla pasticceria, e in particolare alla potica e alle torte, di cui gli sloveni sono davvero i campioni. Ci sono due o tre ristorantini a cui dobbiamo assolutamente fare una visitina, in particolare quello che c’è al Grand Hotel Union Business, e il Valvasor, vicino all’Università di Lubiana.
E poi c’è Bled. Per me è un’oasi di tranquillità e pace immersa in una natura incontaminata e bellissima. In inverno il lago trasmette un senso di pace e serenità che pochi luoghi al mondo possono eguagliare. La cornice delle montagne innevate, il vento che fa increspare l’acqua e punge la pelle, i riflessi del sole invernale, i colori pallidi e tremuli, tutto sembra mormorare: “Respira”. Qualche passeggiata lungo il lago e un po’ di tempo in uno dei centri benesseri della zona sono perfetti per fare il pieno di energia. E affrontare la stupenda ordalia del Natale con una marcia in più. C’è chi prende gli integratori, io preferisco andare in Slovenia.