Un indimenticabile viaggio in bici lungo la Drava

foto di Jošt Gantar www.slovenia.info

I fiumi hanno sempre giocato un ruolo di primo piano nella storia dell’umanità. Con i loro cicli di piena e di secca, scandivano il ritmo della vita. Pensiamo soltanto al Nilo, o in Italia al Po. Non stupisce che molte antiche civiltà li venerassero come dei. Per gli aztechi, per esempio, una delle divinità più importanti era Chalchiuhtlicue, dea dei fiumi e l’acqua; nella mitologia cinese, il fiume Xiang — uno dei maggiori affluenti dello Yangtze — era protetto dalle dee Xiangshuishen; e gli antichi egizi avevano posto il dio Khnum a guardia delle fonti del Nilo. Nell’Europa preistorica popolata da clan di cacciatori-raccoglitori i fiumi fornivano acqua dolce, pesci e molluschi a volontà. Per secoli poi, i fiumi sono stati le nostre autostrade: senza di loro come sarebbe nata l’antichissima Via dell’ambra?

E anche se oggi l’acqua arriva direttamente in casa (almeno in certe parti del mondo), e il pesce lo compriamo al mercato, i fiumi esercitano ancora un fascino speciale su di noi. Ci rassicurano, ci tranquillizzano, e ci ricordano che siamo legati a doppio filo alla natura. Sarà per questo che viaggiare seguendo il loro corso, a piedi o in bici, è un’esperienza memorabile. Ebbene, chi vuole può pedalare alla scoperta della Drava, forse il fiume più amato dagli sloveni. Ed è un viaggio perfetto sia in estate, che in autunno o in primavera. Come diceva quel viaggiatore austriaco, socialdemocratico di ferro con il pallino della bici: “Pedalare lungo un fiume è bello quasi come fare l’amore”. Lui si riferiva all’Inn, ma vale anche per la Drava.

foto di Tomo Jeseničnik www.slovenia.info

Il tragitto, lungo 150 chilometri, è di media difficoltà e ben segnalato. Passa soprattutto su strade asfaltate, e in gran parte dei suoi tratti è adatto anche a normali bici da città. Inizia nel nord della Slovenia, a Dravograd, dove la Drava attraversa il confine con l’Austria, e continua verso est, attraversando Maribor e Ptuj. Seguendo lo stesso percorso, i più volenterosi possono arrivare fino a Varaždin, in Croazia.

Pedalare lungo un fiume è bello quasi come fare l’amore

Pedalare lungo la Drava significa imbattersi in graziosi borghi e in suggestive città, come Maribor e Ptuj; ma vuol dire anche immergersi in paesaggi splendidi, percorrere lunghi tratti dove gli unici suoni sono quelli della natura, e rigenerarsi grazie all’energia travolgente del fiume. Lungo oltre 700 chilometri, la Drava attraversa cinque paesi, ed è uno dei maggiori affluenti del Danubio, che incontra in Croazia. Con la costruzione di alcuni bacini artificiali la sua portata in Slovenia è stata ridotta, ma è ancora maestoso e sinonimo di una ricchissima biodiversità. Sulle sue rive, infatti, trovano rifugio molte specie di uccelli e anfibi, tanto che il tratto sloveno della Drava è stato incluso in Natura 2000, la rete di aree protette dell’Unione Europea (la più grande al mondo nel suo genere).

Ma per chi non ha il tempo (o l’allenamento!) per macinare tutti i 150 chilometri del percorso in bici esiste un’alternativa. Senz’altro più breve, ma altrettanto bella. Ossia iniziare da Maribor e continuare per una trentina di chilometri verso sudest, sino a Ptuj. In questo modo non si rinuncia ai bellissimi paesaggi, e si visitano anche due splendide città.

foto di Tomo Jeseničnik www.slovenia.info

Maribor è la seconda città più grande della Slovenia, e la vista dei suoi tetti rossi riflessi sulla Drava è uno spettacolo difficile da dimenticare. Grazie a una comunità di studenti universitari piuttosto numerosa è una città molto vivace, dove si respira un’atmosfera rilassata e allegra. Festaiola, anche. Gli abitanti di Maribor sono fortunati: godono di una qualità della vita assai buona. Basti pensare che, abbarbicata a una casa del suo centro storico, si può ammirare la vite più antica del mondo: oltre 400 anni di esistenza… in pratica offriva i suoi grappoli di uva già ai tempi della Guerra dei Trent’Anni! Dal suo angolino, umile come una serva e saggia come una sciamana, ha assistito alla dominazione degli Asburgo, alle incursioni ottomane e a secoli di piccoli e grandi fattarelli di urbanità.

Oltre che per la vite più longeva del mondo, e per la bellezza del suo centro storico tipicamente mitteleuropeo, Maribor è conosciuta per la cucina: qui, come del resto in quasi ogni cantone della Slovenia, si mangia davvero bene. E oltre alla città, ci si può concedere un giro in barca sulla Drava, o andare alla scoperta dei dintorni. Del resto questa regione, il Pohorje, è famosa per le sue bellezze naturali, tra foreste, colline e vigneti.

foto: Matej Vranič www.slovenia.info

Da parte sua Ptuj è un altro gioiello; una cittadina medievale così bella che è stata dichiarata monumento nazionale del paese. È molto antica, sorge sulla Drava da oltre duemila anni, ma la zona è stata abitata sin dalla preistoria. Proprio come Maribor, il suo centro storico merita una visita, magari a partire dal castello, ricco di opere d’arte, mobili d’epoca, arazzi e armi del XIV secolo. Ma a differenza di Lubiana, che ha come simbolo il celebre Castello, qui il protagonista incontrastato è il fiume, che si può ammirare da molti bar e ristoranti. Merita poi una visita la Mestni trg, la piazza principale, dove i locali amano prendere un caffè durante il giorno e andare a bere qualcosa la sera.

Ad appena tre chilometri dalla città c’è la riserva di Ptuj, la più grande del paese. In realtà si tratta di un lago artificiale creato nel 1978, e che è stato trasformato in un’importante area per la conservazione della biodiversità. Gli sloveni lo amano molto, tant’è vero che ci vanno spesso per fare un giretto in barca a remi, allenarsi in kayak, pescare un po’, o semplicemente per passare un po’ di tempo in mezzo alla natura.

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