UN NATALE DI CULTURA, ARTE E BUON CIBO… A LUBIANA

Lubiana a Natale (f: D. Wedam, www.slovenia.info)

Il Natale a Lubiana è senza dubbio i colori e i profumi delle bancarelle lungo il fiume, il grande albero di Natale in piazza Prešeren, le luminarie scintillanti… ma è anche tanto altro, a partire dagli splendidi musei che fanno della città un Eldorado per gli appassionati di arte, cultura e storia, come la sottoscritta. Iniziamo da un luogo che, personalmente, amo molto: la Narodna galerija, la Galleria nazionale della Slovenia.

Essa ha la sede in un bel palazzo di fine XIX secolo, realizzato dall’architetto ceco František Skabrout ispirandosi al Teatro nazionale di Praga; si tratta di una struttura monumentale, neo-rinascimentale, pensata per fungere da Narodni dom (Casa nazionale della comunità slovena) per l’allora capitale della Carniola. L’architettura del palazzo, in effetti, è sontuosa: il Salone d’oro e il Gran Salone sembrano riportare ai fasti dell’Austria-Ungheria, la Grande scalinata è raffinatissima.

Un video della Narodna galerija Slovenija

La Galleria nazionale è il principale museo d’arte della Slovenia, e contiene la più vasta collezione di belle arti del paese. Al piano terra, oltre a una permanente dedicata a un maestro del Novecento come Zoran Mušič (pittore celebre per sue opere drammatiche, essenziali ma sconvolgenti), c’è la sezione dedicata all’arte slovena dal 1200 al 1600: predomina l’elemento religioso, ad esempio in numerose sculture medievali, una magnifica Passione di Cristo su pannelli lignei dal castello di Velenje, frammenti di affreschi e molto altro.

Al primo piano invece si entra nell’età moderna. Si inizia con il barocco, nella sala dedicata al XVII secolo, e poi si continua in quella dedicata al Secolo dei lumi, dove a opere ancora a tema religioso si affiancano paesaggi bucolici, nature morte e tele un po’ più maliziose, come la Nascita di Venere di Janez Andrej Herrlein. Il XIX secolo è prima segnato dal trionfo di opere a sfondo mitico o storico (come Il giudizio di Salomone o Ragazza salva Aristomene dalla prigionia), poi da un’arte più intima, che culmina in una ritrattistica a tratti toccante (ad esempio Luiza Pesjak, née Crobath, di Mihael Stroj).

Le inquietudini del Secolo breve (mai troppo breve, per gli sloveni) si avvertono già nella sala dedicata alla fine del XIX secolo. Pensiamo solo a Testa di un uomo nero di Rihard Jakopič, uno dei maggiori esponenti dell’Impressionismo sloveno, o allo sguardo carico di ansia del Padre dell’artista di Janez Šubic. Da donna, poi, voglio ricordare che in questa sala si possono ammirare le opere di Ivana Kobilca, una delle più grandi pittrici della Mitteleuropa moderna, e una grande rappresentante del Realismo sloveno.

Mica Čop, née Kessler (Ivana Kobilca)

Infine, le due sale dedicate al XX secolo. Qui possiamo contemplare le tormentate sculture in bronzo di Lojze Dolinar, i nudi sensuali di Matej Sternen, i paesaggi sereni ma desolati di Matija Jama e gran parte dell’opera del già citato Jakopič, un artista che merita un posto di maggior rilievo nell’arte europea. Ancora, nella sala dedicata all’arte dal 1918 in poi oltre a opere di grandi artisti italiani come Giorgio Morandi e Gino Severini (che ci ricordano anche secoli di rapporti strettissimi tra i due popoli, se mai ve ne fosse bisogno), ci si imbatte nelle opere surreali di Stane Kregar, o nelle dolenti nature morte di Gojmir Anton Kos. A proposito, non uscite dal museo senza aver visto Il parasole rosso di Sternen

Se l’estate è fantastica per ammirare i capolavori di Jože Plečnik, l’architetto che più di tutti ha plasmato il volto di Lubiana, l’inverno è perfetto per godersi, al calduccio, il Museo di arte moderna (Moderna Galerija, MG per gli amici), dove si possono ammirare alcune delle migliori opere dell’arte moderna e contemporanea slovena, e jugoslava: da Autoritratto di Avgust Černigoj a Sedia di Avignone di Emerik Bernard, da opere di Sternen alle sculture di Jakob Savinšek, dai nudi provocanti di Bogoslav Kalaš a XXX di Zmago Jeraj. In accordo con il suo ruolo, la MG ha sede in un palazzo moderno, progettato dal famoso architetto Edvard Ravnikar (allievo di Plečnik e grande conoscitore di Alvar Aalto); nelle estati di ogni anno dispari ospita la Biennale internazionale di arti grafiche, evento di rilevanza mondiale.

Brez naslova ( Zmago Jeraj)

Nel 2011 ha poi aperto il Museo di arte contemporanea Metelkova (MSUM), che si focalizza sui lavori di artisti contemporanei della collezione internazionale Arteast 2000+ (un ponte tra l’arte dell’Europa occidentale e orientale) e dalle collezioni del museo e della MG. Si tratta di una sosta obbligata per chi ama davvero l’arte contemporanea, anche perché qui ha sede una splendida biblioteca con migliaia di volumi e riviste a riguardo. Chi preferisce il design o l’architettura, invece, può fare un salto al MAO, il Museo di architettura e design; è una visita che merita, anche perché la Slovenia vanta una delle maggiori scuole di architettura di tutta l’Europa centrale; a Lubiana, ogni due anni, si tiene pure una Biennale di design molto apprezzata.

Da non perdere invece il Museo nazionale della Slovenia (Narodni muzej Slovenije, NMS). Si tratta del tempio dell’identità degli sloveni, un popolo che deve la sua esistenza al tenace attaccamento alla propria lingua e cultura. L’edificio che ospita il Museo si ispira alla tradizione rinascimentale italiana (anche se fu costruito alla fine del XIX secolo), e in effetti la sua apertura rappresentò senz’altro una rinascita della Slovenia, dal punto di vista culturale. Oltre a una collezione di reperti paleontologici e preistorici (incluso il più antico strumento musicale del mondo, un flauto neanderthaliano vecchio di 60mila anni), il Museo vanta reperti archeologici magnifici.

La situla di Vače

Ad esempio, la bellissima situla di Vače, un vaso dell’Età del ferro riccamente decorato con scene a sfondo aristocratico e militare (vi figurano pure degli eleganti cavalli, e dei cervi); una canoa ottenuta dal tronco di una quercia, lunga ben 9 metri e risalente anch’essa all’Età del ferro; degli antichissimi idoli, ornamenti germanici variopinti e bambole di età romana. Proprio al Lapidarium del Museo si può ammirare uno dei simboli del passato romano della Slovenia: la statua di un giovane e ricco cittadino di Emona (così si chiamava Lubiana in età romana). La statua, l’unica in tutta l’Europa romana a rappresentare un privato cittadino su colonna, è un vero capolavoro di eleganza e naturalismo.

Il Museo trabocca anche di reperti medievali, come una magnifica spada trovata nel fiume Ljubljanica, armature, armi e monete. Nel Museo di scienze naturali (che si trova nello stesso edificio) si possono vedere inquietanti scheletri di mammut e altri animali preistorici, mentre al Museo etnografico della Slovenia ci si può immergere nel passato di una nazione piccola ma vitalissima.

Il mercato centrale di Lubiana al tramonto (M. Tancic www.slovenia.info)

Girare per musei mette senz’altro appetito. Per fortuna Lubiana è uno dei posti in Mitteleuropa dove si mangia meglio. Vanno provate specialità lubianesi come la zuppa d’orzo, magari con crauti stufati; le patate con cipolle; le coscette di rana; le omelette alla ricotta, le cosce e le ali di pollo fritte, e la Ljubljanska jajčna jed, piatto con uova e asparagi delizioso… Ottimi poi i dolci, ad esempio i celebri struccoli, o le torte con la crema.

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