VISITATE LUBIANA: SE LO MERITA, BELLA ED ECOLOGICA COM’È

foto di Iztok Medja www.slovenia.info

Cos’hanno in comune Lubiana, Stoccolma, Copenaghen, Amburgo, Nantes, Bristol e Vitoria-Gasteiz? Sono state tutte insignite, nel corso degli anni, del titolo “European Green Capital”, Capitale verde d’Europa. Il 2016 è stata la volta di Lubiana, che com’è noto è anche capitale della Slovenia. Una scelta che ha premiato il fortissimo impegno a favore della natura da parte di una città che (come ha detto il commissario della Unione Europea per l’ambiente, Karmenu Vella) “una volta era dominata dalle auto, e oggi è diventata una città incentrata sul trasporto urbano, sull’accessibilità per i pedoni e sulle reti ciclabili”.

Ancora, “un’eccellente gestione dell’acqua, la protezione della natura e una pianificazione urbana integrata uniscono persone, organizzazioni e imprese in una maniera che fa bene tanto ai cittadini che all’ambiente”. Difficile dare torto al commissario, no?

Museo etnografico sloveno a Lubiana (f: Jure Kravanja www.slovenia.info)

L’idea di trasformare Lubiana in una città sostenibile è nata nel 2007, quando è stato lanciato il progetto Vision Ljubljana 2025. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, e di cose ne sono state fatte. Secondo il sindaco della città, Zoran Janković, “il centro storico, ora aperto soltanto ai pedoni e ai ciclisti, è come un grande salotto, mentre aree un tempo industriali sono state trasformate in parchi, spazi verdi e parco giochi, dove i cittadini possono rilassarsi e socializzare”.

Un centro storico pedonalizzato è una manna anche per i turisti, che possono girovagare per le piazze, i ponti e le strade di Lubiana nella massima libertà. Chi visita per la prima volta la città si accorge subito di quanto la capitale slovena sia speciale: il Castello (Ljubljanski grad), che svetta su una collina, e sembra assediato da un esercito di alberi; i palazzi in stile liberty, neoclassici o barocchi (talvolta opera di architetti italiani), che si affacciano su piazze ariose, bellissime tanto in autunno che nella bella stagione, e suggestive d’inverno; i ponti sul fiume Ljubljanica, con le sue acque placide…

Il famoso triplo ponte (f: Nea Culpa www.slovenia.info)

E il parco Tivoli. Che non è un’eccezione, sia chiaro: a Lubiana ogni abitante può contare su 542 mq di verde pubblico, il 46% dell’area urbana è coperto da foreste, e oltre il 20% delle zone verdi è protetto. Ma il Tivoli è davvero la gemma della corona verde di Lubiana. Grande circa 5 km2, è un luogo perfetto sia per il relax che per un po’ di attività fisica all’aria aperta. C’è chi ama correre lungo i suoi viali di castagni, chi adora leggere ai piedi di un tiglio, chi vuole soltanto concedersi una pausa. Progettato dall’ingegnere francese Jean Blanchard nel 1813, quando Lubiana era capitale delle province illiriche volute da Napoleone, oggi il parco è uno dei simboli della città, al pari del Castello e del Ponte dei draghi.

Chi passa al Tivoli non può esimersi dal visitare il colle del Rožnik. È un luogo suggestivo, coperto di boschi ma pure di storia. In passato era un rifugio per i lubianesi in fuga da invasori ed epidemie, e prima ancora un lebbrosario. Sotto il colle si trova lo zoo di Lubiana, mentre vicino c’è il Šišenski hrib. Un altro spazio verde non lontano è l’Orto botanico, anch’esso creato ai tempi della dominazione napoleonica. Oltre a essere un piccolo ma importante centro culturale, scientifico ed educativo, l’Orto rappresenta, insieme al Tivoli, una vera oasi urbana per uccelli e piccoli animali.

Un angolo del Tivoli (f: B.Jakse, S.Jercic www.slovenia.info)

Non solo: Lubiana è cinta da un bell’anello verde lungo 34 chilometri, e costellato da più di 7mila alberi. Si tratta del Sentiero della rimembranza e della fratellanza, che è al contempo un viale perfetto per una corsa in bici o un po’ di jogging, e un monumento che commemora le sofferenze della città durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli occupanti italiani circondarono la città con un muro di filo spinato. Ancora, tra il 2009 e il 2015 Lubiana ha accresciuto gli sforzi per la natura, aggiungendo 80 ettari alle aree verdi della città: ne sono un esempio due nuovi parchi, il Park Zelena jama e lo Šmartinski park.

Albert Einstein una volta disse che “se le api scomparissero dalla Terra, per l’umanità non resterebbero che 4 anni di vita”. A Lubiana, per fortuna, si pratica l’apicoltura dalla notte dei tempi, ancora prima dell’arrivo dei romani e della fondazione di Emona. Oggi nella capitale operano 300 apicoltori che con i loro 4.500 alveari allevano 180 milioni di api. Basti pensare che nei mesi estivi sul tetto della Cankarjev dom (il maggior centro culturale della Slovenia), vivono 450mila api. Che si nutrono del polline e del nettare dei fiori degli spazi verdi in città, producendo un miele di qualità superiore (grazie anche al fatto che i parchi cittadini non sono trattati con pesticidi o simili).

Un simpatico gufo (f: Janez Tolar www.slovenia.info)

Come sanno bene gli ecologisti, un altro indicatore della salute di un ecosistema sono rane e rospi. A Lubiana questi piccoli anfibi sono trattati molto bene. Per esempio esiste un team di volontari che aiuta rospi e salamandre ad attraversare la strada (ogni anno ne “traghettano” 10mila). E l’iniziativa “Frog Watch” vede alcuni volontari proteggere dalle intrusioni umane i luoghi usati dalle rane nella stagione degli amori.

C’è tanto verde, ma anche tanta acqua a Lubiana. Abbiamo già citato il fiume Ljubljanica, che dona alla città la sua linfa vitale. In realtà Lubiana è una delle poche capitali europee a usare acqua che non necessita di trattamenti chimici. Anzi: l’acqua di Lubiana è eccellente, e le 30 fontane della città ne offrono una deliziosa conferma in ogni istante. Una grande lezione da Lubiana, poi, è che l’acqua non deve essere sprecata. E infatti dal 2009 è obbligatorio che le strutture più grandi siano dotate di un sistema per raccogliere e usare l’acqua piovana. Questo vale ad esempio per lo stadio Stožice, che usa l’acqua piovana per irrigare il prato del campo da gioco. E ancora, tra il 2008 e il 2013 sono state costruite tre grandi cisterne da 30.500 metri cubi per raccogliere l’acqua piovana convogliata da 330 chilometri di tubi in tutta la città.

Una fontana (f: M.Tancic www.slovenia.info)

E per quanto riguarda le acque nere, Lubiana si è dotata di una centrale di depurazione che è tra le più avanzate d’Europa. Essa tratta le acque prima meccanicamente e poi biologicamente, in appositi bacini contenenti fanghi ricchi di micro-organismi. La città è anche campionessa europea della raccolta differenziata (che nel 2014 ha riguardato il 63% dell’immondizia), e del risparmio energetico: il 74% delle case della città sono servite dal teleriscaldamento. Insomma, visitare Lubiana è fantastico ed è un modo per sostenere una città che fa di tutto per rispettare l’ambiente e gli altri esseri viventi.

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