Livelli di tolleranza

L’appuntamento di questa settimana è stato in gran parte dedicato a uno dei testi del concorso il Circolo degli scrittori. E come d’abitudine, il gruppo ha ragionato sui temi proposti dal romanzo in questione.

Al centro, la storia di una ragazza, da poco iscritta all’Università, che dopo un incidente in motorino finisce in coma. Una narrazione il cui tratto lirico ricorda per certi versi i colori pastosi del film Al di là dei sogni con Robin Williams, ma dove sembra di rilevare poca sapienza nel misurare lo spazio d’azione del narratore. Le intrusioni dell’autore, l’oscillazione della voce narrante, indeboliscono purtroppo la capacità di presa del romanzo.

L’ambiguità tra narratore e autore è al solito fonte di parecchi guai. Ipotizziamo un censimento che faccia la conta degli errori nei romanzi di scrittori alle prime mosse: la confusione, e compenetrazione illecita, tra narratore e autore occuperebbe di certo il podio delle sviste. Per capirci: Ismaele è il narratore e Herman Melville è l’autore. Ma la distinzione non è così semplice. Sandro Veronesi, al Circolo dei lettori in occasione della pubblicazione di Terre rare (il seguito del fortunato Caos calmo), ha dichiarato: “Io non sono Pietro Paladini, anche se Pietro Paladini sono io”. Per dire di come anche frasi che tentano di sbrogliare la matassa finiscono con l’intricarla ancora di più.

Ma anche se non si ha una “cassetta degli attrezzi” ben fornita come quella di Sandro Veronesi, è comunque possibile imparare a evitare quelle ingenue continue oscillazioni della voce narrante che finiscono per dare al lettore la sensazione di essere sulle montagne russe.

A questo proposito, qual è il livello di tolleranza che ciascun lettore concede al romanzo che sta leggendo? Per qualcuno è sufficiente un incipit poco intrigante per lasciar perdere. Altri, più generosi, procedono ancora per qualche pagina prima di abbandonarlo. L’editor è il “primo” lettore, di certo quello più interessato a scoprire un talento, quello mosso dalla maggiore curiosità. Ma certi testi mettono alla prova la curiosità (e la pazienza) non solo dell’editor, ma di più di uno dei lettori partecipanti al nostro gruppo.