CROCIERE E CAROVANE di Ella Maillart

IL COLOPHON
IL COLOPHON

--

[EDT]

Scoprire o riscoprire Ella Maillart a vent’anni dalla sua scomparsa, è rendere omaggio a una grande esploratrice di inizio Novecento, una delle prime donne che osarono affrontare lunghi viaggi, regalandoci impressioni femminili su luoghi inesplorati.

Rare, infatti, erano le viaggiatrici. In memoria scorrono solo alcuni nomi noti: Alexandra David Neel, Freya Stark, Isabelle Eberhart o Annemarie Schwarzenbach. Amica, quest’ultima, proprio della Maillart, con la quale condivise il viaggio verso l’Afghanistan raccontato ne La via crudele a cui l’autrice accenna anche in Crociere e carovane, pur camuffando il nome dell’amica.

Dopo tre decenni di esplorazione, con questo libro Ella Maillart accantona parzialmente lo stile che caratterizza la narrativa di viaggio e offre a lettrici e lettori uno sguardo più intimo sulla sua passione. Si ritrovano la Russia del suo primo viaggio, il periplo descritto in Vagabonda nel Turkestan o quello di Oasi proibite a fianco del reporter Peter Fleming che, a sua volta, descrisse l’Asia minore nel suo News from Tartary. Ma le descrizioni sono brevi e lasciano spazio a capitoli che ricordano sia la giovinezza a Ginevra, dove nacque nel 1903, così come i momenti meno gloriosi della sua esistenza: quelli legati al dubbio, alle incertezze sulla possibilità di fare dell’esplorazione del mondo non solo una ragione di vita, bensì un vero e proprio mestiere. In Crociere e carovane sfilano i periodi di stallo, anni di lavori senza interesse, sopportati per racimolare denaro in attesa di una nuova avventura. Mestieri improvvisati, perché Ella aveva abbandonato gli studi a diciassette anni, dopo un’adolescenza agiata e felice in cui praticò, incoraggiata dalla madre, numerosi sport fino alla competizione.

Alla soglia dei cinquant’anni, la viaggiatrice si avventura in un territorio personale e biografico. Dal suo racconto emerge una famiglia che, pur benestante, non le offrì un sostegno finanziario incondizionato. Il padre era un fiorente commerciante che, tra un viaggio e l’altro, la incitava a sistemarsi. Tuttavia, la sua famiglia fu di vedute sufficientemente larghe da accettare che la giovane figlia nubile partisse per lunghi periodi lontano da casa. Fu un punto di forza che Ella Maillart seppe sfruttare, evitando di confinarsi, tramite il matrimonio, a una vita confortevole ma poco palpitante sulle rive del lago Lemano. Come accadde all’amica Hermine de Saussure, con la quale condivise il primo viaggio in barca a diciannove anni.

Rispondendo alla chiamata all’avventura, la direzione fu chiara. Ella Maillart conquistò l’indipendenza finanziaria tanto cara al padre in modo del tutto inaspettato. Articoli. Libri. Conferenze. Premi. L’analisi retrospettiva non pretende di convincerci che la sua vita si svolse senza intoppi. Né di farci credere che era destinata a diventare scrittrice: fu un mestiere “improvvisato”, che le offrì il passaporto per la libertà. Un’intensa sete di avventura e conoscenza spingeva infatti Ella Maillart verso la sua sorgente. L’agitazione interiore la costringeva a cercare pace. Per questo motivo percorse il mondo, tentando di comprenderlo e di delineare la società nella quale visse e quelle che incontrò viaggiando.

Noi “non siamo destinati a restare nell’ignoranza” — afferma. “Siamo di fronte a tre enigmi: il mondo, noi stessi e Dio. Con la sua adorabile bellezza e le sue meraviglie, il mondo ci attira molto prima che riusciamo a sentire che ha un senso nascosto”. Ecco svelato il punto di partenza delle sue peregrinazioni. E anche il fine ultimo. Il vero territorio di esplorazione della letteratura di viaggio.

Manuela Bonfanti

--

--

IL COLOPHON
IL COLOPHON

RIVISTA DI LETTERATURA DI ANTONIO TOMBOLINI EDITORE