di Sandrone Dazieri

Giuliano Latini
Il Gabinetto del Dottor Lamberti
4 min readFeb 21, 2015

--

Nella mitologia classica occidentale, Giove viene sostituito con una pietra dalla madre Opi per salvarlo dalle fauci di Saturno, suo padre. Giove adulto sconfigge il padre che, rigurgitando i propri figli, popolerà il Pantheon. Freud e Jung, padri della psico-analisi, con il Complesso di Edipo formalizzano scientificamente la conflittualità tra genitori e figli. Sandrone Dazieri, orfano del Gorilla, si avventura nel campo minato del rapporto padre e figlio a modo suo, coniugando un finale compiuto con possibili sviluppi e storie future. Dopo la bellezza è un malinteso, in cui Dazieri conclude con un sacrificio la saga del Gorilla; Uccidi il Padre vede la nascita di due nuove figure che si compenetreranno fino a diventare un’unità inarrestabile. Nelle prime pagine Sandrone ci presenta Colomba Caselli: poliziotto, donna, animale ferito nel corpo e nell’animo. Il Disastro ne ha polverizzato l’autostima e la carriera esponendola alla pietas dei suoi colleghi. Ora Colomba sta cercando di decidere se lasciarsi tutto alle spalle trasformando l’aspettativa per malattia in un congedo definitivo. Rovere, il suo capo, non è d’accordo e la costringe a rimontare in sella nel peggiore dei modi: un bambino scomparso, una madre barbaramente uccisa, un padre presunto colpevole e una direzione investigativa incompetente e desiderosa di chiudere velocemente il caso con uno scoop annunciato. Come se tutto questo non bastasse, Colomba lavorerà come privata cittadina, volando sotto i radar degli inquirenti ufficiali, affiancata lungo la strada per la soluzione del caso da il bambino del silo: Dante Torre. Dante è un esperto nel ritrovare persone rapite o scomparse. Le sue capacità sciamaniche derivano dagli 11 anni in cui il mondo l’ha credito morto, ucciso dal proprio padre, mentre lui cresceva in un silo, nelle mani del Padre: psicopatico, mentore ed aguzzino. Un’educazione che, oltre rubagli 11 anni di vita, lo lascia con profonde ferite nell’animo e un’invalidante claustrofobia. Quest’improbabile coppia: mentirà, ruberà, distruggerà chiunque e qualunque cosa, per strappare la piccola vittima dalle grinfie del Padre, ostinatamente creduto morto da tutti, fino all’epilogo finale in cui tutti i protagonisti principali, disposti sul tavolo da Sandrone Dazieri, si scopriranno legati a doppiofilo da una leggenda metropolitana. Nel suo ultimo libro Dazieri sposta la location dell’azione a Roma, pur mantenendo durante lo svolgimento della trama un forte legame con Cremona e la sua campagna. Abbandona l’ambientazione nebbiosa della bassa, lo smog di Milano e il sottobosco sociale della notte milanese tanto care al Gorilla, passando al clima temperato laziale, al sottobosco umano della periferia romana oltre il Grande Raccordo Anulare e ai Grandi Misteri Italiani la cui verità è nascosta dalle nebbie dei segreti di stato, dei servizi, delle relazioni occulte tra stati. Nonostante il cambio d’orizzonte Sandrone Dazieri rimane fedele al suo stile asciutto, descrittivo e dinamico. Uno stile in cui i colpi di scena ben si raccordano con il filone principale della storia. Una narrazione quasi matematica, in cui gli estremi dell’equazione rimangono sempre bilanciati, senza che il patto tra lettore e scrittore non venga mai deluso con improbabili deus ex machina. Sandrone riesce ad immergere il lettore in un universo credibile, dove chi legge spera che le nefandezze raccontate non possano accadere nella realtà. Un racconto mai freddo, a tratti sincopato, da cui è difficile staccarsi, per poter arrivare all’ultima pagina e scoprire come Uccidi il Padre.

Sinossi: Un picnic, un week-end estivo come tanti altri, una conclusione tragica. Un padre alla disperata ricerca della moglie e del figlio lungo una strada di campagna. Una moglie decapitata e disposta secondo un macabro rituale. Un bambino scomparso, forse morto. E’ l’inizio di una corsa angosciosa e senza fiato che coinvolgerà Colomba Caselli e Dante Torre. Una corsa in cui entrambi perderanno persone care, amici e certezze. Una Doomsday Run che presto si tramuterà in una corsa verso il nucleo del male per Colomba e Dante che li costringerà a confrontarsi con la sorgente del loro male. Un male che va ben oltre i limitati confini di Roma e Cremona. Un abisso oscuro in cui: ragion di stato ed interessi economici nascondono scelte esecrabili e azioni immorali. Un circolo d’iniziati decide, prevarica e manipola per i propri interessi, Colomba e Dante, lungo la propria corsa, scopriranno che: non ci si può fidare di nessuno, per ogni nefandezza se ne progetta una ancor più nera e il proprio nemico è più vicino di quanto s’immagini. Colomba e Dante correranno a perdifiato, arrivando a scoprire il Padre, ma riusciranno ad ucciderlo o verranno uccisi? Riuscirà la loro unione a salvarli dagli interessi oscuri che li circondano o la conclusione sarà la placida superficie d’un lago, dove oscure profondità nascondono segreti innominabili? La scoperta sarà alla fine, quando Uccidi il Padre.

--

--