La dolce attesa

Federico Iarlori
Il Mammo
3 min readMay 31, 2017

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Vi propongo un esperimento. Provate a mettere due persone — che si amino oppure no, non è un dato rilevante — in 40 metri quadrati e fate in modo che non possano uscire. La prima perché deve riposarsi visto che ha il pancione, l’altra perché non ha un ufficio dove trovare riparo e quindi deve prendersi cura della prima (sennò fa la figura dell’irresponsabile). Ecco, questa è la situazione in cui mi trovo: il congedo di maternità. In un film di dubbio gusto finiva che i partecipanti si mangiavano tra di loro. Nel mio caso c’è pure l’aggravante che in questi giorni sono un po’ debole di stomaco e la carne umana la tollero meno del latte intero.

Quando tutto è stato fatto e non ti resta che aspettare uno che è peggio di Godot (perché anche se non sai quando, hai la certezza che arriva e non te ne puoi manco andare) significa che è tempo di mettere a dura prova i nervi. È un po’ come succede ai vecchi: hanno fatto tutto e aspettano. Ecco perché sono sempre incazzati neri. Il problema è che nel nostro caso si aspetta che tutto inizi, non che tutto finisca. Quindi non c’è spazio per le soluzioni rapide (più o meno indolore). Dalla divisione dei ruoli, di cui sono sempre stato un ardente sostenitore, siamo passati alla sovrapposizione dei ruoli. Mentre quando ero solo in casa potevo gestire i miei compiti casalinghi nella maniera che ritenevo più efficiente, ora c’è costantemente chi mi dice come e quando farli perché “ti dico che è meglio così”.

Quali sono le soluzioni per scampare a questo inferno domestico? La prima è ripetere a sé stessi che si tratta di una situazione temporanea, visto che grazie a Dio la tua compagna adora lavorare e ci tornerà presto; la seconda è organizzarsi il lavoro e il tempo libero nei momenti in cui la mamma si riposa. Sai che prima delle 12 non si sveglia? Bene: sveglia alle 7 e vai con mail, letture, piscina, scrittura, pianoforte (con la cuffia). Poi alle 12 quando senti che è attiva, vai con piatti, aspirapolvere, lavatrice, colazione. Magari approfittane per proporti per una commissione fuori casa, così si fuma! Dopo mangiato c’è la siesta? Ora o mai più se vuoi prendere il caffè con un amico o devi fissare un appuntamento di lavoro. E per la sera, c’è sempre qualcuno che non vedi da troppo tempo e a cui non puoi dire di no. Ma mai per due sere di seguito! Quindi attenzione: se sgarri con i tempi sono cavoli tuoi. Perché mica ti puoi incazzare con una donna incinta. “Il ginecologo mi ha detto che i bambini sentono già tutto!”. Cazzo, già mi odia.

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