L’inafferrabilità che vale tutto

“Non stop” è l’ultima storia pubblicata da Tomi Ungerer, prima di andarsene nel 2019 all’età di 87 anni. Ed è una di quelle storie difficili che ti fanno amare la letterarura.

Andrea M. Alesci
Il Mentitore
2 min readSep 23, 2021

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Creare un albo illustrato è forse ancora più difficile che scrivere una storia fatta solo di parole. Il rischio è sempre quello di risultare didascalici, di fare parlare troppo le immagini oppure di usare i testi solo come note a margine.

Nessuna delle due cose capita nei libri di Tomi Ungerer, che nella sua ultima storia va oltre, fa un salto di quelli che ti ricordi per sempre.

Scrive una storia difficile, e per questo una storia bellissima.

Rischia, che è quello che bisogna fare per essere grandi, specie davanti ai più piccoli. Un po’ come diceva Gianni Rodari, parlando delle storie scritte per i bambini:

Parlare, non come il bambino, ma come parla il mondo di oggi. Bisogna trasformare tutto questo in parole se si vuole fare un libro, non bamboleggiando, semmai un gradino più in su. Perché al bambino piace salire in su, il linguaggio deve farlo crescere; ma dev’essere un linguaggio moderno con tutto quello di cui è fatto il mondo.

Allora, leggendo Non Stop di Tomi Ungerer le domande che ti restano nella testa fanno la storia. Le domande che accomunano tutte le storie ‘difficili’.

Che cosa sono le storie che definiamo difficili? Sono quelle inafferrabili? Quelle che ci lasciano l’amaro in bocca? Quelle che non capiamo? Che ci feriscono? Ci urtano? Ci disturbano?

Sono storie che vorremmo evitare, le storie difficili?
Storie che complicano? Storie buie? Scure? Infelici?

Sono storie attorno ai tabù? Storie al margine? Storie fatte di ombre?

Sono storie che non sappiamo definire?
Storie che non sappiamo a chi dire?
Storie che non vogliamo sentire?

Sono storie di parole in frammenti? Storie dai toni cupi?
Storie con testi che sfuggenti? Storie con disegni taglienti?

Sono storie di un mondo al collasso? Storie di uomini soli? Storie di vuoti rimasti?

Sono un po’ tutto questo, le storie difficili. E tutto quello che uno ci trova di più. Sono storie fuori traccia, di fughe e di viaggi, e di cose che si rompono e che si aggiustano. E sono storie di speranze soffuse.

O almeno è quello che ci ho visto io in questa storia difficile, questa ultima bellissima storia che ci ha lasciato Tomi Ungerer.

E che non finisce mai, come fanno sempre le storie difficili.

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Andrea M. Alesci
Il Mentitore

Scrivo storie per piccoli umani, correggo testi per quelli grandi. Su Substack con la newsletter settimanale Linguetta.