Vita da Startup

G
Il mondo secondo me
4 min readMar 9, 2018

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Quando si pensa ad una Startup, di solito viene in mente qualcuno, un piccolo team di persone più o meno giovani, che abbiano il comune obbiettivo di realizzare un’idea.

Quando si pensa a quell’idea, spesso si associa l’illuminazione, il classico momento di ispirazione, che prima non c’era e poi, all’improvviso, c’è.
Tipo, un secondo prima pensi a BigMac e alle tipe su Tinder, e un secondo dopo hai l’idea del secolo. La realizzi. Interviste e discorsi su TED. Scrivi un libro. Fai qualche miliardo.

Prima eri disoccupato e vivevi nel garage dei tuoi. Poi sei il nuovo Elon Musk.
Così, dal nulla.

Ovviamente no.Magari fosse così. Ma non lo è. O meglio, magari la parte di vivere nel garage dei tuoi è anche vera.Magari diventi pure il nuovo Elon Musk, chissà.Ma non dal nulla.

In mezzo a quel prima e a quel poi c’è un’infinità di cose.

A ben guardare, la stragrande maggioranza delle startup proviene da un percorso che si estende nel passato e arriva al presente attraverso un lento processo.
Tuttavia, hanno tutte in comune le stesse fasi:

  • qualcuno (una o più persone) per lavoro o esperienza personale si ritrova ad accumulare una certa conoscenza in un determinato settore.
  • ad un certo punto, la somma delle esperienze e conoscenze pregresse, personalià, interessi, passioni e la nuova conoscenza appena acquisita portano alla realizzazione che quel dato settore può essere migliorato in qualche modo.
  • questo qualcuno inizia a pensare a come apportare concretamente quelle migliorie.
  • questo qualcuno si rende conto che la cosa è possibile e ne potrebbe addirittura nascere un business.
  • questo qualcuno adesso non pensa ad altro; nella sua testa funziona tutto e tutto si compone in un bellissimo progetto (qui di solito partono le fantasie grandiose, tipo “cazzo che figata, sta cosa sa da fare e già mi vedo tra un anno in pensione con i miliardi, in barca a vela forever e sposato alla Reginetta di Instagram 2019).
  • Dopo le prime discussioni per tastare e testare la validità della cosa, parlandone con altri, magari del settore, il tutto prende una forma più concreta (qui di solito si schiantano le fantasie di cui sopra, soppiantate da calcoli veri e l’irrompente, penetrante, quasi violento della famosa Realtà. Seguito da rumori di vetri infranti e la Reginetta di Instagram che sparisce in un puf).

Facciamo Startup

Gennaio 2017, in piena euforia da ferie in Italia e mojito-mania, mi ritrovo a parlare con Andrea, anche lui appassionato di web e di come risolvere problemi e salvare il mondo da una completa distruzione se lasciato in balia del volgo e dei non-nerd.

Iniziamo a parlare. Non abbiamo più smesso.

Dice che anche lui vorrebbe mettere in piedi una internet startup e che si, ci sta provando con un progetto suo, ma la cosa richiede risorse e, soprattutto, un team.

Dico che ma dai, pure io voglio creare una internet startup e che sai che figata sarebbe fare quello come lavoro. Solo che mi mancano le risorse e mi manca il team.

Però l’idea ce l’avrei…

Facciamo Mygrate

Mygrate è una piattaforma che nasce con l’obbiettivo di mettere in contatto coloro che vogliano andare a vivere in Australia con i Migration Agent, una sorta di consulenti dell’immigrazione che, in base alle esperienze e qualifiche di ogni candidato, suggeriranno il percorso migliore per passare da Apprendista Immigrato a Cittadino Modello.
Nel mezzo, tutto quello che devi sapere per districarti tra le mille cose da fare e le diecimila da non fare assolutamente per evitare Dingo famelici addestrati dagli sbirri a stanare immigrati sprovveduti.

Non ci credi? Clicca qui e unisciti alle oltre centocinquanta persone che sono già attive sulla nostra piattaforma.

Tu ora lo vedi lì, magari non perfetto; dal tuo punto di vista sembra nato dal nulla. Invece no, dietro quel sito ci sono mesi di lavoro, decine se non centinaia di ore passate al telefono con Andrea; io lavoravo dall’Australia e lui dall’Italia.

Aggiungi notti brevissime causa tirate a notte fonda con l’ennesimo caffè.

Aggiungi uscite con gli amici sacrificate causa quel qualcosa che non funziona.

Aggiungi ore e ore di sole perso causa questa cosa dobbiamo assolutamente farla… quando? adesso! subito! Immediatamente.

Che le startup sono veloci.

Che le startup se non le fai tu le fa qualcun altro.

Ho creato questa rubrica del blog perchè “fare startup” è praticamente quello di cui mi occupo al momento (oltre al resto che puoi leggere qui).

I racconti in questa sezione serviranno a fissare le tappe del nostro progetto.

Per me sarà un modo per “tenere traccia” di quello che succede e di come il team vive la sua evoluzione.

Per voi che leggete potrebbe essere uno spunto per seguire una Startup fin dagli albori e quasi toccare con mano quello che comporta fare startup.

Infine, spero che scrivendo di Mygrate, il numero di persone a conoscenza di questo progetto possa aumentare, rendendo questo blog una specie di volano e un amplificatore di contenuti.

Rispetto agli altri racconti, meno battute forse, e un contenuto più focalizzato. O forse no, forse questo è solo il primo racconto e i prossimi saranno nello stesso stile degli altri. Che forse è la scelta migliore.

Forse, forse, forse. Non mi resta che provare e testare.

Chè anche i test fanno parte della giornata quotidiana di ogni startup.

Fai anche tu vita da Startup? Raccontaci la tua esperienza nei commenti qui sotto! Fare Startup vuol dire (anche) fare network…

Originally published at giordanodallabernardina.com.

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Il mondo secondo me

Author and star of several (mis)adventures in Australia, place where he lives, works and dreams.