23 cose messe in fila che impari — solo — lungo il tragitto

Ce ne sarebbero molte altre ma per ora va bene così.

Simone Barilaro
Il peso delle parole -
9 min readFeb 19, 2022

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Banale grafica con Canva

Vorrei iniziare ponendo la giusta enfasi sul solo nel titolo.

Per me è stato così. Le cose che elenco in questo articolo le ho capite solo sbattendoci le corna. Crescendo. Con lo scorrere del tempo.

Gli articoli-listoni che ultimamente scrivo sono frutto di un’ispirazione che mi viene a tratti nei momenti della giornata.

Funziona praticamente così:

  1. Il mio cervello mi da input
  2. Se l’input mi da la vibrazione giusta, apro il mio Notion
  3. Comincio a scrivere, in bullet point, concetti relativi all’input
  4. Se sono bravo, mi blocco del tempo sul mio calendario per rifinire e pubblico qui su Medium — tipo ora che sono in treno :-)

La cosa che mi piace di più dei listoni è che mi costringono a soffermarmi su ogni punto per riflettere e deliverare (come dicono quelli del business!) qualcosa che abbia un senso logico. Mica solo per me. Ma anche per quei quattro gatti che mi leggono.

Bello bello. Mi piace. Una lotta con me stesso e al 100% spremi-meningi. Proprio questo ha molto a che fare con il primo punto: dedizione.

Perché ci sono davvero cose che capisci solo lungo il tragitto.

#1 Dedizione

Mai per caso nulla accade, canta Gué Pequeno in una delle sue canzoni. Come dargli torto su questo. Nell’ultimo periodo della mia vita, che trovo piuttosto positivo, ho raggiunto degli obiettivi personali grazie solo a questo. La giusta dose di dedizione. Non quella eccessiva. Quella malsana. Quella giusta. Che tu solo sai qual è. Del resto Roma non è stata costruita in un giorno.

#2 Studiare

Ecco, mo’ dirai: “e chi sei, mi madre??!?!!”. No, ovviamente. Te lo dice uno che si è diplomato con 76 all’artistico e che si è laureato con 101 in comunicazione. Niente di che insomma. Solo che da quando ho chiuso con quel tipo di studio e ho iniziato con lo studio per me sono diventato una macchina trita libri/articoli/video/corsi. Just be 1% better everyday. Poi i risultati arrivano.

#3 Essere gentile

Lo ammetto: non sono tra i più cattolici d’Italia. Ma credo che Padre Pio mi sia stato molto d’aiuto in alcune situazioni con la sua celebre citazione “fai del bene e dimenticalo”. Se mi guardo bene dentro riconosco il fatto di aver aiutato persone che non avrebbero meritato neanche di avere il mio numero in rubrica. Ma questo ovviamente col sennò di poi. Ma fare del bene è un boomerang. Il bene ti torna indietro. Soprattutto in un contesto lavorativo. Mi piace rimanere in buoni rapporti con le persone. O meglio, mi piace che le persone abbiano un buon ricordo di me. Dettaglio non banale.

#4 Non dire bugie

Questa la si sente sempre quando si è piccolini. Poi cresci e ti accorgi che il mondo continua ad esser pieno di bugiardi. Avevo il vizio di dire bugie. Da un po’ ci ho dato un taglio. Sono più scomodo. Più spigoloso. Mi rendo conto però che le persone che voglio al mio fianco sono così come me. È selezione naturale. Ecco perché ci siamo l’un per l’altro.

#5 Evitare di mandare troppo giù

Facile a dirsi, veramente difficile a farsi. Tempo fa presi una bastonata clamorosa. Ci ho rimesso tempo e soldi. Da lì ho è cambiata la musica. Meglio cascare in avanti che indietro dice sempre un mio amico. Come dargli contro.

#6 I cavalli da corsa si vedono all’arrivo

Febbre da cavallo non centra nulla ovviamente. Dico solo che davanti a te troverai sempre quello pronto a criticarti, quell’altro che gode a vederti perdere e quello che chiacchiera sempre. Però ci saranno pure quelli che invece le chiacchiere preferisce lasciarle al bar e che preferiscono portare qualche risultato a casa. I famigerati cavalli da corsa. Comunque la scelta spetta sempre a te.

#7 Tempo

Ti sarai accorto, crescendo, che il tempo non è mai abbastanza. Per fare quello che ti piace. Da dedicare alle persone a cui vuoi bene. Sii minuzioso. Crescendo capisci che non puoi fare tutto e sempre. Ma va bene accontentarsi anche di fare qualcosa ogni tanto. Fa parte del gioco.

#8 Family time

Non ho mai avuto un brutto rapporto con i miei, fortunatamente. Siamo sempre stati trasparenti tra noi e io in particolar modo non gli ho mai nascosto nulla. Fiducia reciproca. Poi i miei sono due simpaticoni quindi non ne vedo il motivo di farci la guerra. Anche perché mio padre è bello piazzato, sai come mi combina. Crescendo ho imparato a dedicargli il giusto tempo. Perché vedo come mio papà tratta mia nonna ormai novantenne. Se la coccola. Loro saranno anziani e io anche lo sarò. Hanno bisogno di me tanto quanto io ho bisogno di me. Tanto se davvero qualcuno deciderà per noi si accorgerà del bene che abbiamo fatto. Sopratutto per i nostri genitori. Verso i quali io, se proprio devo dirla tutta, provo un grande senso di gratitudine.

#9 Dare più retta ai genitori

Mio padre mi dice sempre, nel suo dialetto, “chi nda retta alla mamma ejo padre mala via fa.” Come potrai intuire da te, me lo dice quando non gli do retta. Quando voglio fare da me. Ma se mi soffermo un attimo su questa citazione c’è una chiave importante. Leggere la vita è anche una questione di esperienza. Di sale in zucca. Se qualcuno più anziano di te di da una dritta, non sputarci subito su. Prenditi del tempo per analizzarla per bene. E mio padre, che dice spesso un sacco di cazzate, su questa c’ha preso. Se avessi dato più retta ai miei avrei ottenuto senza dubbio alcuni risultati diversi. Ma con i se e con ma ci parlano i loser :-)

#10 Siamo tutti degli impostori

La sindrome dell’impostore mi ha colpito dal primo colloquio di lavoro che ho fatto in vita mia. Non mi ha mai abbandonato. Ci ho solo lavorato su. E ho concluso, con un po’ di aiuto, che siamo tutti un po’ impostori. Ma ci sto lavorando ancora su.

#11 Sviluppare pensiero critico

Ascoltare tutti, ma elaborare risposte da soli. Detesto quelli che dicono sempre di si. E pure quelli che ti contraddicono e basta. Il giusto, in questo caso, è nel mezzo. A me ha aiutato lavorare sulla mia capacità di ascolto prima di tutto. Se ascolto meglio, elaboro meglio le informazioni. E consegno risposte qualitativamente migliori.

#12 Passione

Qua ci sono due categorie da specificare correlate al “crescere”. Primo tipo di passione quella del sesso. Crescendo cambia totalmente il modo di viverlo. Prima l’imbarazzo. Poi la normalità nel parlarne. L’ossessione. Gli ormoni. Insomma una materia mistica che va molto a fasi. Crescendo capisci pian piano di più come funzionano questo tipo di cose.

#13 Non esistono domande stupide

Non esistono domande stupide e nessuno diventa stupido, fino a che non smette di fare domande. Lo dice Charles Proteus Steinmetz, io ne ho fatto solo un mantra. :-)

#14 Staccare

Personalmente ho cominciato ad ottenere risultati migliori quando ho spostato il piede dall’acceleratore al freno. Lezioni delle lezioni. Nel precedente articolo che ho scritto ho raccontato che sul calendario, ogni settimana, mi blocco del tempo per me. O meglio del tempo per me per non fare niente.

#15 Scegliere le giuste persone

Per il tuo progetto del cuore, per le tue cene, per il tuo lavoro: è davvero importante mettersi al proprio fianco le persone giuste. Meglio se più in gamba di te. Anche qui, non lo dico. Vedi qui cosa dice Jim Rohn riguardo le persone che frequenti.

#16 Le cose cambiano e vanno accettate

L’amico di una vita che diventa carabiniere e se ne va, quell’altro che studia all’estero, qualcun’altro ancora che si perde per strada. Le cose cambiano e spesso è difficile accettarlo. Qualche sera fa, intorno alle 23 sono andato a prendere alla stazione questo mio grande amico storico diventato carabiniere da poco. Lui in abito e io in tuta. Ci siamo abbracciati. E’ stata un’emozione troppo intensa. E anche se lui non se n’è accorto, io avevo l’occhietto lucido. Poi ripensandoci il giorno dopo ci ho speso anche qualche lacrimuccia. Proprio perché pensavo a questo: le cose cambiano e spesso non puoi fare nulla.

#17 Trova il contesto in cui puoi esperimerti al massimo

Per me è stato così con il calcio. Ci ho giocato per oltre 16 anni, sempre da agonista e spesso da professionista. Irrilevante, ma è per dare contesto. Ho smesso per diversi motivi. Primo su tutti: non era più l’ambiente che vedevo nel mio futuro. Col senno di poi penso che, che l’abito del calciatore — anche dilettante come negli ultimi anni della mia carriera — , non mi sarebbe stato molto bene addosso. Aggiungo ovviamente non avrei mai fatto la serie A, ero solo un discreto centrale di centrocampo con piedi buoni e molta poca testa. Oggi non lo disgusto, ma è tra le cose più lontane da me. Sono felice così. Ho trovato contesti in cui possono dare il massimo, con il piacere giusto e le persone giuste.

#19 Verba volant scripta manent

Verba volant, scripta manent è una locuzione latina che, tradotta letteralmente, significa “le parole volano, gli scritti rimangono”. — Wikipedia (che alleato). Sono in una fase da qualche anno in cui la mia ossessione è scrivermi tutto. Vuoi perchè la mia memoria non è quella di un ventiquattrenne (na chiavica), vuoi perchè se tu metti per iscritto quello che viene detto da te, dagli altri o da te più dagli altri stai sereno che poche volte sarei impreparato nel fornire una risposta. Fatta semplice: non ti fregano più :-)

#20 Fatti non parole

Quanti ne ho sentiti a calcio: “eh se non mi rompevo il ginocchio a quest’ora…”. A quest’ora che? Rispondevo e rispondo io tutt’oggi. Oppure nel mio lavoro: “questa è arrivata li perchè è raccomandata”, “quest’altro è arrivato li perchè c’ha un buon network”. Le chiacchiere stanno a zero. I fatti e risultati parlano e spesso lo fanno sul lungo periodo. Fidati del processo dice qualcuno senza dubbio più importante di me. Un’altra bella bella inerente a questo punto #20 è: work hard in silence let success make the noise. Oggi sono in vena di citazioni :-)

#21 Abbracciare l’80/20

Esistono libri sulla regola di Pareto “80/20” e senza dubbio non sarò io ad aggiungere valore a questa cosa. Però ci tenevo a listarla nelle cose che ho capito solo nel tragitto. Ossia ragionare in termini 80/20. Pareto affermava che l’80% dei risultati è prodotto dal 20% delle azioni. Mi spiego meglio. Nel business nella maggior parte dei casi il 20% dei propri clienti rappresenta la l’80% del giro d’affari. Nel gestire il tempo ci concentra sul 20% delle cose che si fa. Quelle a più alto impatto. Quelle generano l’80% dei risultati.

#22 Costanza

Azioni ripetute volte e volte con costanza portano a risultati. Ecco perchè tutte le domeniche che il Signore ha fatto apro il mio bel pc e mi pianifico la settimana in partenza. O perchè mi forzo di leggere e studiare in inglese. O di perchè sul mio bel excel faccio il financial check e update ogni due domeniche. O di leggere 10 pagine di libro ogni sera. Basta che poi è uno strazio. Ma insomma hai capito ciò che intendo :-)

#23 Oggi ti tremano le gambe, domani è forza

Questo è un concetto molto commerciale. Si sente spesso. Quanti post hai visto sui social con “il tuo dolore di oggi, sarà la tua forza domani” + foto terribile d’accompagno? Io milioni. Al di là della commercialata in se della frase, il concetto è potente. E’ forte. E io me lo porto sempre con me. Oggi ringrazio gli anni di depressione profonda che ho vissuto. Spesi in silenzio e nella massima intimità mia e della mia famiglia. Non sarei mai quello che sono oggi — non che io sia sto’ gran cristiano — senza quella fase di vita. Quando sei nel ciclone non capisci proprio niente, ma quello che il ciclone ti lascia è senza prezzo. Ti lascia nuove prospettive, saggezza ed energia. Ecco perchè oggi vivo grato per ciò che ho, non bramo ciò che non ho, non inseguo la ricchezza o lo status. Conta chi sei non quello che hai. Ecco perchè adesso le difficoltà mi gasano. Mi ci tuffo. Perchè ora so che fa parte del percorso che porta alla miglior versione di se stessi. E io ci tengo tanto ad esser migliore per se stesso e per le persone che ho scelto di mettermi al mio fianco.

Questo articolo è frutto di pensieri sparsi, di lezioni imparate e batoste prese sulle mia pelle. Però ora che scrollo la pagina con il mio bel mouse mi rendo conto che 23 punti non sono pochini.

Spero di non averti annoiato troppo :-)

Il peso delle parole è una rubrica scritta senza bozze, revisioni o feedback di alcun tipo. Non vi è una frequenza di pubblicazione dettata da nessuno. Raccoglie pensieri, sensazioni e riflessioni derivanti dalla quotidianità di un ventiquattrenne romano, con un leggero stile umoristico e tanti errori di battitura.

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