3 consigli che avrei voluto ricevere prima dei 25 anni

Simone Barilaro
Il peso delle parole -
4 min readJun 22, 2022

Nati durante una conversazione stimolante con Alessandro Galetto, General Manager @Sketchin

Banale grafica fatta con Canva.com

Un po’ di tempo fa affrontavo una conversione interessante e piuttosto informale con Alessandro Galetto.

Alessandro, che solo sulla carta di identità appartiene alla categoria dei boomer, è un personaggio incredibile che ho incontrato durante il mio percorso professionale.

Tra lo scrivere codice nel tempo libero, giocare con VR e scrivere per il suo blog, a tempo perso è anche General Manager di Sketchin.

Sketchin se non lo sai è tra i design studio più rinomati d’Europa e con diversi sedi nel mondo. Da poco, fanno parte del gruppo BIP.

Insomma a bordo l’azienda vanta giocatori di serie A ed un fatturato che fa mettere la testa sotto la sabbia a parecchi CEO di altre aziende che si riempiono la bocca di nulla.

Irrilevante, ma andava detto.

Di trenta minuti abbondanti insieme ad Alessandro abbiamo parlato di interessi, sogni e background.

Poi, visto che non mi piace fare le cose a caso (mai!), gli ho chiesto verso la fine del nostro meeting quello che volevo sapere da uno come lui.

E gli ho chiesto

“Quali sono i consigli che daresti al te venticinquenne? Per favore dammi tre spunti utili almeno”

E lui con tutta la classe che lo contraddistingue mi ha fornito tre risposte illuminanti.

1) Curiosità

Con me, almeno su questo punto, ha sfondato una porta aperta.

Questo punto può esser facilmente riassumibile dicendo che è importante fare domande, ma ancor di più lo è fare quelle che si pensa siano stupide.

Di solito, quelle stupide, ti sbloccano tantissimi meccanismi e costrutti mentali che ti sei costruito inutilmente. Falle e fanne tante.

2) Take risk

Facile a dirsi, molto più difficile a farsi. Non che non lo sapessi già, ma il modo in cui Alessandro l’ha rimarcato nel nostro incontro mi ha fatto riflettere molto.

Tipo: “ok lo so già, ma perché uno del suo spessore rimarca così tanto il concetto?”.

Poi ho capito. Perché è così.

Se penso a tutte le soddisfazioni più belle che mi sono tolto in questi pochini anni di vita sono arrivate tutte assumendomi le giuste responsabilità e mettendo il naso un po’ più la rispetto la linea immaginaria che mi ero imposto di non superare.

Oggi cerco di ricordarmelo quotidianamente.

Assumiti qualche rischio, — meglio se ponderato un pelo — così da accelerare la tua crescita esponenzialmente.

3) Arriva con la valigetta pronta

La mia preferita.

Mio padre mi ricorda tutt’oggi che ognuno di noi ha una sola occasione per fare una buona prima impressione. Niente di più vero.

Ma credo non si tratti solo di esser educati o simpatici.

Credo che fare una buona prima impressione, per davvero, abbia molto a che fare con l’arrivare con la valigetta di cui parla Alessandro.

In che senso? Nel senso che le persone preparate e proattive piacciono a chiunque.

Devi incontrare Vittorio Colao l’indomani? Studiati tutto su di lui, di quello che dovrete affrontare dal vivo e definisci con chiarezza quello che vuoi portarti a casa con un incontro con una persona di tale spessore.

Devi incontrare il proprietario di un ristorante che è disposto a pagarti solo trecento euro per un sito web per la sua attività?

Quel cliente, ne potrebbe portare molti di più di soldi potenzialmente, ricordalo.

Arriva con una bozza del sito, spiegagli in che modo il sito è pensato per risolvere i suoi problemi, parlagli delle tempistiche e mostrati sicuro di quello che dici.

Alla fine il punto tre è quello su cui — inconsapevolmente — ho investito di più prima di mettermi davanti ad Alessandro, che ci tengo a dire, ha scritto parte della storia della rivoluzione digital in Italia e non solo.

Sapevo già molte cose su di lui ed ero ossessionato da saperne ancora di più. Ancor di più volevo portarmi a casa da lui qualcosa di utile e di azionabile sin da subito.

E visto l’interlocutore con cui mi sono confrontato — e visto quello che ho scritto — forse ci sono riuscito.

Grazie del tempo e dell’ispirazione Alessandro. Se sono riuscito a scrivere un altro pezzo per il “Il peso delle Parole” è grazie a te.

Il peso delle parole è una rubrica scritta senza bozze, revisioni o feedback di alcun tipo. Non vi è una frequenza di pubblicazione dettata da nessuno. Raccoglie pensieri, sensazioni e riflessioni derivanti dalla quotidianità di un romano, con un leggero stile umoristico e tanti errori di battitura.

--

--