Il Programma di Emmanuel Macron

Cosa prevede il programma che Emmanuel Macron ha pubblicato il 2 marzo

Francesco Maselli
Il Segnale
9 min readMar 9, 2017

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Le righe che seguono non sono che un riassunto del programma abbastanza ricco (ma non molto dettagliato) che Emmanuel Macron ha presentato alla stampa giovedì 2 marzo. Il programma completo di Emmanuel Macron si può consultare sul sito enmarche.fr o ricostruire da due interviste, una a Les Echos, un’altra al Parisien. Questo è semplicemente uno strumento utile per orientarsi o capire meglio cosa propone il leader di En Marche!, visto che in Italia se ne discute sempre di più (sono nati persino alcuni comitati), e nelle prossime settimane cominceranno i dibattiti televisivi previsti il 20 marzo, il 4 e il 20 aprile.

Questo riassunto è fatto per capitoli, Europa, Economia, Lavoro, Sicurezza, Istruzione, Ambiente e Transizione Ecologica. Per cui potete anche andare direttamente alla parte che vi interessa di più.

Europa

È stato scritto, a ragione, che questo è il programma più europeista mai presentato da un candidato all’elezione presidenziale. L’Europa, oltre ad essere un capitolo importante, è in questo programma un elemento ricorrente, perché Macron sostiene che molti problemi vanno risolti a livello continentale e le riforme di cui la Francia ha bisogno dovranno essere portate avanti anche in Europa.

Se Macron verrà eletto il 2018 sarà consacrato ad un grande dibattito popolare sul futuro dell’Unione, non solo in Francia, ma in ogni paese europeo. L’obiettivo è far discutere i governi con i cittadini su un tema che spesso viene visto lontano o troppo tecnico; alla fine dell’anno ogni paese consegnerà un documento con un’analisi dei problemi più sentiti dai cittadini e con delle proposte per risolverli. Viene inoltre proposto di eleggere i 73 parlamentari europei finora riservati alla Gran Bretagna a livello europeo, con una lista che verrà votata in tutti i 27 paesi dell’Unione.

1-La critica all’austerità. Macron sostiene che la politica europea davanti alla crisi è stata inadeguata, e che quindi va cambiata. Secondo il leader di En Marche! è necessario mettere in piedi una capacità di investimento comune più ambiziosa e soprattutto autonoma: se eletto intende impegnarsi affinché venga creato un budget comune, controllato democraticamente (immagino dal Parlamento Europeo, ma non è specificato) e diretto da un ministro dell’economia e delle finanze dell’area euro. La cifra evocata nell’intervista a Les Echos è di “centinaia di miliardi di euro”.

2-La gestione delle frontiere europee. Macron intende creare una polizia di frontiera europea: 5000 uomini gestiti da una nuova agenzia europea apposita pattuglieranno coste e confini, in modo da rendere effettiva la frontiera dell’Unione e dividerne i costi di mantenimento. Un fondo europeo comune finanzierà gli equipaggiamenti militari europei di alta tecnologia (come i droni) e verranno creati dei programmi di ricerca e sviluppo comuni in materia militare. Macron propone inoltre di creare due organi europei di coordinamento in materia di difesa: un Quartier Generale permanente incaricato di assicurare la pianificazione della politica di difesa comune, e un consiglio di sicurezza europeo che riunisca i principali responsabili militari dei paesi membri.

3-Cambiare l’atteggiamento della Francia in Europa. Macron è convinto che il suo paese abbia bisogno di fare le famose “riforme strutturali” per essere credibile con gli altri paesi europei, specialmente la Germania, che va “rassicurata”. Il fine è avere potere contrattuale per mettere in pratica il piano di investimenti di cui al punto 1. Macron critica anche l’atteggiamento utilizzato spesso in campagna elettorale, quello abbastanza conosciuto come “battere i pugni sul tavolo” a Bruxelles, mentre pone l’accento sulla reciproca fiducia in campo europeo.

Economia

Come tutto il programma di Macron, ci sono delle proposte che possono piacere di più ad un elettore di centro-destra e altre che possono interessare un elettore di centro-sinistra. E infatti Macron è stato criticato sia da Hamon, che ha detto che Macron non ha nulla di sinistra e da Fillon che invece ha commentato il programma con uno sprezzante “è puro hollandismo”.

1-Tenere i conti in ordine. L’obiettivo di Macron è rispettare i parametri sul deficit, cioè scendere sotto il 3% nel rapporto con il PIL. Le previsioni di crescita sono relativamente prudenti: 1,4% nel 2017, 1,8% nel 2022, quando nel 2015 la crescita è stata del 1,25%. Per far questo è prevista una redistribuzione equilibrata della spesa e degli investimenti: alla riduzione della spesa di 60 miliardi sono contrapposti nuovi investimenti per 50, come potete vedere dai due grafici elaborati da Les Echos.

Gli investimenti
Le Spese

2-Diminuire il numero di funzionari pubblici. Secondo Macron è necessario un riordino della funzione pubblica, con una riduzione di 120.000 posti, 70.000 a carico degli enti locali e 50.000 a carico dello Stato. Chiaramente non sono previsti licenziamenti, ma questi posti non verranno rinnovati. Il candidato precisa che la cifra è indicativa, e che spetterà ai singoli ministeri, preso atto della situazione, scegliere come e quanto tagliare. Con questa proposta Macron sottolinea anche la brutalità del programma di François Fillon che invece propone una diminuzione choc di 500.000 funzionari in 5 anni.

3-Meno tasse sulle imprese. Se eletto Macron interverrà anche sul sistema fiscale, abbassando le tasse di 20 miliardi di euro per sostenere il potere d’acquisto dei cittadini e gli investimenti delle imprese. Alle imprese sarà infatti riservato un abbassamento notevole delle tasse dal 33,3% al 25%, in continuità con quanto fatto da ministro dell’economia. Quand’era a Bercy Macron aveva puntato molto sul CICE, il cosiddetto credito d’imposta e competitività, misura eccezionale che verrà invece resa perenne.

4-Meno tasse sul lavoro. I lavoratori che guadagnano lo SMIC (il salario minimo) vedranno crescere il loro reddito con l’equivalente di una tredicesima (1200 euro in più all’anno). Questo obiettivo sarà raggiunto abbassando il costo del lavoro, cioè sopprimendo le trattenute per la disoccupazione e la malattia oggi a carico dei lavoratori. Verrà inoltre aumentato del 50% il premio di produttività.

5-Eliminare l’IMU francese. Macron ha promesso di di esonerare l’80% dei francesi dalla tassa sulla casa, secondo il candidato “ingiusta”. In effetti al momento la tassa pesa di più sulle categorie popolari, è quindi un modo per coprirsi a sinistra, visto che il punto 3, come potete immaginare, è una misura che incontra il favore degli elettori più liberali.

Lavoro

Rispetto a questo tema c’è anche la visione generale della società del candidato, in un paese dove la disoccupazione è molto alta (intorno al 10%). A differenza di Hamon, che ha introdotto l’idea del reddito universale di esistenza per andare incontro all’inevitabile diminuzione del lavoro che affronteremo in futuro, Macron si è posto come candidato del lavoro, e ha quindi proposto di cambiare l’approccio rigido del diritto del lavoro francese.

1-Maggiore flessibilità. La visione generale che ha Macron del mercato del lavoro è “flessibilità”. Il candidato ha spiegato a Les Echos di “non aver paura di questa parola”. Ciò vuol dire più autonomia nella contrattazione a livello aziendale (l’idea è che dipendenti e imprenditori possano derogare insieme alle regole nazionali), soprattutto per quanto riguarda le 35 ore settimanali. La misura sarà mantenuta, ma allo stesso tempo sarà possibile per le imprese o per alcune branche derogarvi. Verranno inoltre disincentivati i contratti a tempo determinato, aumentando i costi degli stessi per le imprese che ne fanno maggiore utilizzo.

2-Un sussidio universale di disoccupazione. La maggiore flessibilità sarà compensata da una rivoluzione del sistema dei sussidi di disoccupazione. Macron ha proposto un sussidio di disoccupazione universale, che si applica per tutti - quindi anche per i professionisti e i lavoratori autonomi, non solo per i dipendenti - e in tutti i casi, anche in caso di dimissioni. Per evitare distorsioni, cioè che i lavoratori più qualificati cambino lavoro continuamente a carico della collettività, il sussidio potrà essere utilizzato una volta ogni 5 anni. Il sistema attuale si basa sul fatto che una parte dello stipendio del lavoratore dipendente è trattenuta (si tratta delle cotisations sociales) e serve a pagare appunto la previdenza, Macron propone di abolire le trattenute — e quindi abbassare il costo del lavoro — e creare un sussidio apposito a carico dello Stato, così com’è già previsto sulla sanità, ad esempio. Il suo budget e la sua gestione saranno quindi a carico dello Stato.

3-La riforma delle pensioni. Sarà riformato in profondità anche il sistema pensionistico. Macron non prevede un grande cambiamento sull’età pensionabile, che rimarrà 62 anni, ma vuole creare un sistema pensionistico universale e uguale per tutti col principio “un euro di contributi, un euro di pensione”. Oggi in Francia esistono molte categorie di lavoratori che hanno una pensione calcolata in modo diverso dagli altri, e quindi vanno in pensione prima e meglio. È il caso, ad esempio, dei lavoratori della RATP (l’azienda dei trasporti parigini), della SNCF (le ferrovie francesi) o dei parlamentari, che beneficiano, appunto, di un regime speciale.

Sicurezza e difesa

Uno dei temi su cui Macron era considerato più debole, vista la sua scarsa esperienza internazionale, era proprio la sicurezza ed il contrasto al terrorismo. Durante la conferenza stampa Macron ha quindi risposto a più domande su questo argomento.

1-Aumentare le spese militari. Emmanuel Macron propone di arrivare gradualmente ad una spesa militare del 2% del PIL (che è tra l’altro l’obiettivo NATO), e di riformare lo stato maggiore, rendendolo direttamente dipendente al consiglio di difesa (una sorta di consiglio dei ministri ristretto con la partecipazione del Presidente della Repubblica). In tema di sicurezza interna l’obiettivo è assumere 10.000 nuovi poliziotti o gendarmi nei 5 anni di governo, e creare un pool di agenti di polizia (un centinaio) che si occupa solo di contrasto al terrorismo.

2-Aumentare i posti nelle prigioni. Per far fronte alla minaccia terroristica Macron vuole aumentare i posti disponibili nelle carceri francesi: 15 000 in più durante i 5 anni di presidenza, cioè un quarto più degli attuali per poter garantire che almeno l’80% dei detenuti sia in una cella individuale. Inoltre è prevista la creazione di centri penitenziari esclusivi per i foreign fighters. Questa proposta viene fatta, probabilmente, alla luce della capacità dei fondamentalisti di reclutare in carcere, un problema comune nel sistema penitenziario francese che preoccupa abbastanza l’intelligence transalpina.

Istruzione e cultura

È una delle parti del programma a cui il candidato tiene di più, anche per il suo percorso personale (è laureato in filosofia e ha studiato in uno dei migliori licei parigini trasferendosi apposta da Amiens). È il modo principale con cui il candidato intende risolvere il problema delle periferie francesi, cosa che finora non è riuscita a nessun governo per quanto i tentativi e gli investimenti siano stati notevoli.

1-Il Pass Cultura. Sull’esempio di quanto fatto da Matteo Renzi (citato e ringraziato), Macron ha proposto di assegnare un Pass Cultura di 500 euro ai diciottenni, con cui acquistare oggetti o prestazioni legate al mondo della cultura (quindi libri, teatri, cinema eccetera). Verrà inoltre allungato l’orario di apertura delle biblioteche pubbliche anche di sera.

2-Più insegnanti, meno alunni. Macron propone di intervenire nelle cosiddette “zones prioritaires” cioè le zone a dispersione scolastica maggiore o dove le condizioni sociali sono più difficili. In queste zone verranno dunque organizzate classi con al massimo 12 studenti e non verranno inviati insegnanti inesperti (potranno esserlo solo dopo 3 anni di servizio). Gli insegnanti in zone prioritaire riceveranno un premio di 3000 euro netti all’anno. La proposta di aumentare il numero degli insegnanti si iscrive in continuità con quanto fatto da François Hollande, che ha raddoppiato gli insegnanti in 6000 classi.

3- Più Erasmus, non solo per gli studenti. Verranno aumentati i fondi dall’Erasmus (che oggi è finanziato dall’Unione Europea, dall’Università di appartenenza e dal ministero dell’istruzione) per 200.000 studenti e giovani in apprendistato (si tratterebbe del 25% degli under 25 francesi).

Ambiente e transizione ideologica

Macron non è il candidato più ambientalista tra i cinque maggiori, ma ha comunque una serie di proposte interessanti (e ha ricevuto il sostegno di François de Rugy, segretario del Partito Ecologista).

1-Energia pulita. L’obiettivo è eliminare quasi del tutto l’utilizzo dei combustibili fossili. Macron propone di chiudere tutte le centrali a carbone entro 5 anni, vietare le esplorazioni dei gas di scisto e non concedere alcun nuovo permesso di sfruttamento di fonti energetiche da idrocarburi. Per compensare l’inquinamento delle centrali già esistenti verrà aumentata la tax carbone sino a 100 euro per tonnellata di CO2 nel 2030. È previsto inoltre di raddoppiare l’energia ricavata da fonti eoliche e solari in 5 anni, incoraggiando in tal senso un investimento privato per 30 miliardi di euro.

2-Aiutare i cittadini a riciclare. Macron propone anche di intervenire sui singoli cittadini, cercando di arrivare a dimezzare i giorni annuali di superamento della soglia di inquinamento atmosferico. Per farlo verrà finanziato un bonus di 1000 euro per chi acquista un’automobile di ultima generazione. Inoltre si interverrà sul riciclo, costringendo le imprese a realizzare imballaggi più semplici per il riciclo e arrivando in 5 anni al 100% della plastica riciclata.

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Francesco Maselli
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Scrivo al Foglio, ho studiato tra Parigi, Roma e Gerusalemme.