Marine Le Pen, candidata antisistema pienamente nel sistema

Dopo il dibattito si analizza il significato dell’atteggiamento “normale” di giornalisti e avversari verso Marine Le Pen

Francesco Maselli
Il Segnale
2 min readMar 29, 2017

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Il Front National è il primo partito di Francia ma resta un soggetto che suscita paura o diffidenza, come mi ha spiegato Jérôme Fourquet, direttore dell’istituto IFOP. Secondo i sondaggi che periodicamente conduce l’IFOP il 55% dei francesi ha ancora “paura” di Marine Le Pen. Certo non siamo ai livelli del padre, che era temuto dal 70% dei suoi concittadini, ma è un dato che conferma, secondo Fourquet, che il Front National è rigettato dalla maggior parte della società: “Marine Le Pen è a metà del guado, per vincere deve attraversare completamente il fiume”.

Il dibattito di lunedì, a prescindere da com’è stato giocato dalla candidata del Front National, può servire anche a questo. Sul plateau di TF1 i francesi hanno visto una candidata come un’altra, che arriva negli studi televisivi, stringe le mani a giornalisti e avversari, dibatte tranquillamente con tutti. Marine Le Pen è pienamente parte del sistema politico francese: è vero che è a metà del fiume, ma di sicuro eventi come questo aiutano a guadarlo. Tanto più se l’atteggiamento dei suoi avversari nei suoi confronti è “normale”: nessuno ha attaccato la leader del Front National per il suo progetto di società finora considerato contrario ai valori della repubblica. Jacques Chirac rifiutò di dibattere con Jean Marie Le Pen al secondo turno delle presidenziali del 2002, battendo il Front National 82%-18%. Quella Francia non esiste più.

Infine, Marine Le Pen è stata ricevuta personalmente da Vladimir Putin, con cui ha discusso di politica estera. Non è il primo capo di stato che riceve la leader del Front National (già ricevuta dal presidente libanese) ma è chiaro che Putin non è un presidente qualsiasi e che il Front National ha dei legami abbastanza stretti con la Russia. Sono andato a Lille al suo comizio e ho chiesto a più simpatizzanti cosa pensassero di Putin, la risposta abbastanza unanime è stata “è un leader forte, che fa gli interessi del suo paese. Anche noi dovremmo fare così”. Poi, durante il discorso, Marine Le Pen ha duramente attaccato la Germania “l’Unione Europea fa gli interessi della Germania, non ne possiamo più. Non prendiamo ordini da Berlino”, ha gridato tra gli applausi dei suoi militanti, dopodiché ha citato Putin come esempio da seguire, e la sala è esplosa in un boato e in un lungo applauso.

Questo articolo è una rielaborazione dell’ultimo numero della newsletter “Présidentielle 2017, la newsletter sulle elezioni presidenziali francesi” a cura dell’autore. Ci si può iscrivere qui.

Originally published at www.francescomaselli.net

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Francesco Maselli
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Scrivo al Foglio, ho studiato tra Parigi, Roma e Gerusalemme.