Perché Maroni va sempre tenuto d’occhio

Daniele Bellasio
Il Segnale
Published in
2 min readApr 25, 2017

Le mosse del governatore lombardo per un doppio o triplo traino elettorale

Qui al nord si registrano due tendenze. La prima è quella caratterizzata dalle tensioni tra Matteo Renzi e il sindaco di Milano, Beppe Sala, che non ha detto per chi voterà domenica 30 aprile alle primarie del Partito democratico e che, pur con qualche riserva sul metodo, ha spiegato che voterebbe “sì” al referendum sull’autonomia della Lombardia proposto dal governatore Roberto Maroni. Questa è appunto la seconda tendenza.

Maroni, maestro della tattica politica, vuole tenere il referendum autonomista il 22 ottobre e così piazza un appuntamento elettorale rilevante per il nord nei pressi della possibile data auspicata per le politiche da una parte consistente dei renziani. Pronti per sfruttare un effetto traino? Sì, e tra i bene informati c’è anche chi si spinge oltre.

Qualora il Pd ritornato renziano riuscisse a ottenere le condizioni per le elezioni politiche in autunno, Maroni stesso sarebbe disposto ad anticipare la fine della consigliatura lombarda (prevista per il 2018) proprio per farla coincidere con le politiche, potendo così dire ai cittadini che si otterrebbe un risparmio considerevole e potendo così puntare a un doppio, triplo effetto traino nella stessa stagione elettorale: referendum, politiche, regionali.

Questo è uno degli spunti del riepilogo, il Pastone, della fase politica. Chi vuole può iscriversi qui: http://tinyletter.com/danielebellasio/

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