Theresa goes local

A un mese dalle elezioni generali, il premier May passa il test delle elezioni locali a pieni voti. Soffre il Labour, crolla l’Ukip. Lei corre verso l’8 giugno

Gabriele Carrer
Il Segnale
3 min readMay 9, 2017

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Dicevano che quel suo mangiare le chips un po’ impacciato le avrebbe potuto alienare il voto delle classi operaie. Invece così non è stato durante le prove generali delle elezioni del prossimo 8 giugno. Giovedì, infatti, molti britannici si sono recati alle urne per le elezioni amministrative e hanno consegnato ai conservatori del premier Theresa May una vittoria sorprendente, che per le dimensioni ha portato molti commentatori a rievocare i tempi in cui il partito di destra britannico aveva grande consenso nella maggior parte delle aree del Paese. I tories hanno ridisegnato la geografia politica del Paese, riuscendo a sfondare anche in Scozia e Galles, rubando la scena al Labour. Il risultato più clamoroso — e la sfida più importante — è di Andy Street, il conservatore eletto primo sindaco delle West Midlands, un’area che riunisce diverse città tra cui Birmingham (la seconda città del Regno Unito), Wolverhampton e Coventry, e dove su 28 seggi parlamentari sono 21 quelli laburisti. Ridimensionati i nazionalisti in Scozia (e forse anche i loro sogni di un secondo referendum) e i liberaldemocratici, che pur conquistando seggi appaiono lontani dai risultati del recente passato, prima della sconfitta del 2015 che ha ridimensionato le loro aspettative.

L’ondata blu ha spazzato via l’Ukip, il partito che dopo la conquista della Brexit e l’addio del leader storico Nigel Farage, sembra incapace di trovare nuove idee e nuova forza, specialmente dopo che i conservatori della May hanno deciso di abbracciare la Hard Brexit che loro promuovevano e prendere spunto da diversi temi del loro manifesto programmatico. L’Ukip ha così perso 114 dei loro 115 seggi in discussione giovedì. Commentatori e analisi del Regno Unito stanno ormai cantando il requiem al partito nazionalista che e antieuropeista che solo tre anni fa, alle elezioni europee, diventò il primo partito britannico.

Meglio non è certamente andata ai laburisti che hanno addirittura perso la maggioranza nella tradizionale roccaforte di Glasgow, in Scozia. «Un disastro», ha commentato il deputato Stephen Kinnock, esponente dell’area moderata del partito, che ha aggiunto: «La responsabilità dovrebbe ricadere sulle spalle di Jeremy Corbyn», il leader del Labour che sta cercando di spostare il baricentro del partito sempre più a sinistra. I suoi lo difendendo, sostenendo che è stato evitato un tracollo ancor peggiore. Si consolano, infatti, con due risultati storici: i primi sindaci metropolitani di Liverpool e Manchester sono laburisti, così come sono già quelli di Londra, Bristol e Birmingham. Nelle due città tradizionalmente rosse si è infatti votato per la prima volta il metro mayor dopo una ristrutturazione dei livelli di governance locale. A Liverpool ha vinto Steve Rotheram, collaboratore del leader Corbyn, mentre a Manchester si è imposto l’ex ministro Andy Burnham, uno dei più quotati del fronte moderato in caso di nuova corsa alla leadership e arcinemico di Corbyn con cui non ha nemmeno festeggiato pubblicamente la presa della città. Si tratta di due risultati importanti per diverse ragioni: una fra tutte è il progetto di Burnham per un Consiglio del Nord, non un nuovo livello di governo bensì un gruppo di leader locali e regionali guidati da obiettivi comuni non solo sulla Brexit ma anche sulle grandi infrastrutture per il Paese (qui avevo spiegato perché tenere d’occhio queste amministrative).

C’è stato, infine, un seggio deciso da una pagliuzza. È accaduto nella contea del Northumberland, dove, dopo ben tre riconteggi, continuava a resistere il pareggio fra un candidato liberaldemocratico e un conservatore. Tra le possibilità previste dalla legge c’è quella della paglia più lunga. Così la liberaldemocratica Lesley Rickerbey ha conquistato il seggio.

Ecco una grafica del Guardian che racconta dove conservatori, laburisti, libdem e nazionalisti scozzesi hanno guadagnato seggi e soprattutto mostra chiaramente l’ondata blu.

Questo è un estratto della newsletter Fumo di Londra, pubblicata il 7 maggio 2017, resoconto della politica britannica che se vi va potete ricevere via mail iscrivendovi qui: www.fumodilondra.com/newsletter

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Gabriele Carrer
Il Segnale

✍🏻 Giornalista 🗺 Esteri su «La Verità», «Il Foglio», «IL» 📘 Ho scritto «Lady Brexit» 📨 Qui c’è la mia newsletter sulla Brexit: www.fumodilondra.com