VENTINOVE SOTTOZERO

Paola Tosi
ilcarteggio
Published in
2 min readFeb 6, 2017

STEFANO GARZARO

La FIAT e il compagno Segretario Togliatti

Un grande romanzo per una piccola casa editrice, e allora parte svantaggiato. Non ha recensioni, le librerie non ne sanno niente e il lettore perde una lettura di quelle che non si dimenticano. Ma la magia del libro che merita entra in azione: il passaparola. Perseverante e ostinato anche se lentissimo, il romanzo si fa strada, sbaraglia le attese delle grandi opere che poi si rivelano irrisolte o noiose; scalza dai tavoli delle librerie l’autore celebrato inutilmente e arriva tra le nostre mani.

La storia ci trascina nella Torino degli anni ’60, quando dal Sud arrivavano i treni carichi dei nuovi operai che avrebbero cambiato il territorio, la politica e la società dell’Italia. Il giovane protagonista, Cesare Ferrero, individua molto presto la sua strada, non è certo uno che si lascia vivere, anzi si smarca da un padre che sembra nutrire poco affetto per lui e si costruisce la sua carriera di intellettuale a tutto tondo. Dalle traduzioni alle correzioni di bozze arriva a recensire saggi storici e politici in rubriche fisse su riviste a grande tiratura. Ma non gli basta, è anche attivista della quindicesima sezione torinese del Partito comunista, la Carlo Marx.

Sono il suo spirito di osservazione e la sua indipendenza di pensiero che ci conducono in quegli anni di trasformazione, in cui i vecchi non capiscono il cambiamento e i giovani sono suggestionati dal futuro che avanza in benessere e prende le distanze dalla brutalità della guerra.

Cesare si rende conto che le direttive del Partito cadono dall’alto di un mondo che non rispecchia il presente, si guarda intorno e capisce che nel suo piccolo, nel piccolo della sezione torinese deve aggiornare le linee guida del Partito, pena: il suo dissolvimento. Detto così Ventinove Sottozero ha l’aria di essere di un romanzo storico: lo è, un romanzo politico: lo è, un romanzo di formazione: lo è. Insomma un tomo poderoso, ma la scrittura di Garzaro, rigorosa e puntuale è prima di tutto agile. Siamo la mente e gli occhi di Cesare che guarda al mondo con la curiosità di un giovane intelligente, che filtra persone e situazioni con ironia e sagacia e che si trova coinvolto suo malgrado in storiacce con i rimasugli dell’Ovra che vogliono scompaginare il pericolo comunista.

Viene da pensare che il nostro presente è sempre in trasformazione, che quel tempo che sembra lontano è quello che stiamo vivendo oggi, allora non c’era internet e il cellulare, ma le lotte di partito, le piccole e le grandi faide, le speculazioni edilizie e le migrazioni, sono le stesse.

Paola Tosi

--

--