Da Cesenatico a Sorrivoli

In bici tra spiaggia e borghi

Massimo Colasurdo
ilFausto
Published in
3 min readApr 25, 2022

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Castello di Montenovo — Montiano

Percorrere itinerari in bici, si sa, è diventato per molti obiettivo per le proprie vacanze e ciò permette di arricchire l’esperienza di viaggio.
Farlo scegliendo come meta mare e colline insieme aggiunge indubbiamente valore tra attività in spiaggia, visite a castelli medievali e specialità del territorio da assaggiare. E se il punto di partenza fosse per di più una città dedita al ciclismo? Beh allora completeremmo il quadro anche per gli appassionati di bici. Ecco, bene, finalmente possiamo parlarvi di questo percorso.

Un itinerario di 64km ad anello che tocca diversi borghi nell’entroterra e luoghi caratteristici e vede come punto di partenza e arrivo Cesenatico.
Dal punto di vista ciclistico questo percorso è rivolto a tutti, anche se richiede una discreta preparazione perché presenta diversi tratti brevi e intensi in salita. Se si vuole andare sul sicuro meglio puntare su una e-bike.
Per l’occasione si parte da un osservatorio speciale, l’Hotel Valverde della Famiglia Ricci, albergatori da 70 anni e presenti con diverse strutture sul territorio.

Dal Rondò a Longiano

Proprio dietro l’hotel c’è la prima curva della Nove Colli, la famosa manifestazione ciclistica romagnola, presente sin dal 1971: una granfondo di 200km tra la provincia di Forlì-Cesena e Rimini che ogni anno attira più di 10mila partecipanti.
Proseguendo, a pochi centinaia di metri, si trova il Rondò del ciclista, una rotonda con 35 statue di ferro (ciclisti) realizzate nel 2013, una volta superata si va in direzione Sala di Cesenatico, luogo dove Marco Pantani è cresciuto.

Subito dopo Sala si passa per Sant’Angelo, paese di Secondo Casadei, altra importante figura che ha fatto la storia di questo territorio. Proprio all’angolo del lungo fiume, il Rigossa, si trova la casa natale del padre del liscio che nel 1954 compose Romagna mia, qui celebrato da due targhe commemorative.

Si prosegue così per la strada che costeggia il fiume fino ad arrivare a Gambettola, si oltrepassa il paese e inizia finalmente la prima salita che porta ad una chiesa su un piccolo promontorio: Balignano. A pochi chilometri da qui c’è il primo borgo caratteristico, bandiera arancione del Touring Club Italiano: Longiano.

Castello Malatestiano di Longiano

A Longiano ci si arriva dal viale principale dove si trova il Teatro Petrella e la fonte del ciclista e di fronte domina dall’alto il borgo. Sulla destra si accede alla porta ad arco e dopo pochi metri di strada di ciottoli si arriva di fronte al castello Malatestiano, sede delle Fondazione Tito Balestra che oggi ospita circa 2000 opere di artisti del ‘900 italiano (De Pisis, Guttuso, Morandi, Rosai, Maccari, Sironi, Vespignani e numerosi altri) e una preziosa collezione di grafiche di autori stranieri tra i quali Goya, Chagall e Matisse.

A sostare qui viene da pensare alle parole del filosofo Rousseau riprese dall’imprenditore-umanista Brunello Cucinelli: «Le nostre città sono difficili da vivere, dobbiamo tornare nei borghi, ridiscutere e riprogettare l’umanità».

Tito Balestra fu uno scrittore molto legato alla sua terra, e fu amico di Tonino Guerra, altra importante personalità romagnola. Qui nello spazio tra il castello, il campanile e l’albero al centro della piazza è ricordata una sua poesia:

Anna, ho comprato un pezzo di terra,
ho un cavallo, una frusta e sollevo la polvere
e chiamo il vicino e gli tocco la spalla.
Oppure un altro, un sogno più piccolo,
io e te insieme abitiamo una stanza
e abbiamo vetri contro il vento e la pioggia
e un cuscino un pò grande che basta per due,
guardami in faccia ho gli occhi castani.

Balestra la scrisse per la moglie e, in un certo senso, esprime tutta la semplicità delle persone del luogo.

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