Diario Eroico

Viaggio tra le strade bianche del percorso permanente dell’Eroica

Massimo Colasurdo
ilFausto
Published in
3 min readDec 23, 2021

--

In principio erano le strade bianche. Strade polverose e di campagna dove è nato il ciclismo e dove mesi fa è tornato il Giro d’Italia con la tappa Perugia-Montalcino. Sto parlando del percorso dell’Eroica, nei dintorni di Siena, tra la Val d’Orcia, il Chianti e le Crete Senesi.

L’Eroica è una manifestazione cicloturistica nata nel 1997 che rievoca i valori del ciclismo di una volta. Quello di Coppi e Bartali, fatto di povertà, forza d’animo e fatica. L’evento si tiene ogni anno a Ottobre e a Maggio, prima a Gaiole in Chianti, poi a Montalcino, ed è caratterizzato dall’uso di bici e abbigliamento d’epoca. Nel 2017 è nata anche la versione con bici moderne e gravel: la Nova Eroica di Buonconvento. Dato il successo, l’Eroica si è diffusa anche in Europa, America, Giappone e Sudafrica. Negli ultimi anni il percorso è diventato permanente ed è meta di cicloturisti e appassionati di bike-packing provenienti da tutto il mondo.

Ho deciso di fare questo viaggio in pieno secondo lockdown, forse per il bisogno di evasione, per immaginare una libertà rinnovata e ritrovata e per mettermi alla prova. E farlo per la prima volta, da solo, in bici, tra le strade bianche è il modo che ho scelto.

“Ho dovuto partir da solo”, così Alfredo Oriani inizia il suo resoconto di viaggio Sul Pedale. Uno dei primi inconsapevoli cicloturisti italiani che nel 1897 partì dalla Romagna e arrivò in Toscana con una Bremiambourg a scatto fisso. Bici esposta nella sua ex casa, ora museo, a Casola Valsenio in provincia di Ravenna.

Sono pronto, più mentalmente che fisicamente. Parto per Siena in macchina con la mia gravel. Mi aspettano 200 km in 3 giorni e un dislivello di 3500 metri.

Polvere e Gloria

Da Siena a San Quirico D’orcia | Distanza: 73,7 km | Dislivello: 1400m

4 settembre 2021 — 7:30. Guardo fuori. Le previsioni danno pioggia dalle ore 15. Penso che questo possa rendere più interessante l’esperienza. Ma in realtà spero di non incontrare l’acqua. Vado a fare colazione, la bici è quasi pronta, mi attendono tre giorni all’aperto. Parto euforico ed emozionato.

Dopo i primi 10 km si esce da Siena e inizia la strada bianca, direzione Radi. Insieme a me passano diversi motociclisti con pettorine numerate con scritto Polvere&Gloria. Scopro più tardi che si tratta dell’Eroica in moto.

Inizio a incontrare altri ciclisti ed è subito la fiera dei saluti. Questo mi fa proseguire bene. Un ciclista cade di fronte a me. Passo davanti e chiedo se va tutto bene. Sì sì. Si prosegue.

Come disse Pantani: “il ciclismo è una grande famiglia”, nessuno verrà mai dimenticato.

Mi fermo a Murlo. Prima sosta, Km 25. Rifornimento d’acqua. Noto che la bici e le borse sono completamente bianche dalla polvere. Bevo il gel. Mi riprendo. E poi il primo riconoscimento: il timbro dell’Eroica. Sul roadbook oltre alla mappa sono segnati i cinque checkpoint: Siena e Val D’Arbia, Montalcino, Val d’Orcia, Crete Senesi e Chianti.

Continua a leggere sul Journal di Cascada

Foto e Testo di Massimo Colasurdo

--

--