L’itinerario che attraversa il Parco Delta del Po

Una pedalata tra natura pacifica e pezzi di storia

Massimo Colasurdo
ilFausto
Published in
3 min readJun 14, 2022

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Percorrere due pinete, un parco disegnato dall’acqua e luoghi protagonisti dell’Unità d’Italia. Vi starete chiedendo dov’è, come negli indovinelli. Oggi vi presentiamo l’itinerario del Parco Delta del Po, nel ravennate, che ci porterà a esplorare in bici la palude marittima, i luoghi dei mosaici e un pezzo di storia del nostro paese. Un percorso di 94 km dalle molte anime: naturalistica, storica, artistica e ciclo-turistica.

Qui il panorama cambia spesso come il terreno su cui poggiano le due ruote: strade bianche e sterrate per un terzo, 30km di piste ciclabili, lunghi rettilinei e una pendenza vicino allo zero. Il consiglio, data la lunghezza da medio-fondo, è di percorrerlo con una bici gravel o Mtb, meglio se elettrica.

Punto di partenza è Hotel Byron a Milano Marittima, nel cuore della Riviera e a 10 metri dalla spiaggia.

Pinete, Mosaici e Land Art

Si parte! Si passa per Lido di Savio, anche detta Bologna Mare, come appare sui cartelli turistici dall’anno scorso. Una volta superato il fiume Bevano si iniziano ad incontrare i tipici capanni locali da pesca, detti “padelloni” o anche “bilancioni”, per la grande rete aperta appesa che sale e scende per raccogliere i pesci.

Siamo già all’interno dell’area del Delta del Po, la foce più estesa d’Italia con ben 650 chilometri tra Veneto ed Emilia-Romagna.

Si entra nella Pineta di Classe, la segnaletica indica diversi percorsi ciclo-pedonali ed ippici. Siamo in un polmone verde di 900 ettari a libero accesso dove i pini domestici sono protagonisti. Un luogo cantato da diversi poeti come Dante che la chiamò “la divina foresta spessa e viva”, Boccaccio e Byron, che non mancò di citarla nella sua opera Don Giovanni.

Dopo aver attraversato 7 km di stradine sterrate tra gli alberi si torna verso la zona urbana. Poche pedalate e si arriva a Classe, dove si sosta prima al Museo della città e del territorio, contraddistinto dalla cascata di mosaico lunga 33 metri, realizzato dal Laboratorio di Restauro del Mosaico Antico della Fondazione RavennAntica, e poche centinaia di metri più avanti si arriva ad ammirare uno degli otto Patrimoni Unesco di questa zona: la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, con il suo campanile cilindrico, famosa per i mosaici pieni di simboli religiosi che raffigurano diverse varietà di piante, rocce e uccelli della zona.

Davanti all’entrata della chiesa un ampio prato fiorito ospita le sculture o opera di land-art di Davide Rivalta, ovvero cinque bufale mediterranee in bronzo.

Si riprende verso la capitale dell’arte bizantina e luogo dove si conserva il più ricco patrimonio di mosaici, Ravenna.

Qui si passa davanti al MAR, Museo d’Arte della città di Ravenna, accanto alla Basilica Santa Maria in Porto, dove nel giardino Benigno Zaccagnini si possono trovare il Cavallo di Mimmo Paladino e la rotoballa in tessere di mosaico realizzata da Marco Bravura.

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