Itinerario omaggio ad Alfredo Oriani, uno dei primi ciclo-viaggiatori italiani

In bici tra le strade del vino e della lavanda tra Brisighella e Riolo Terme

Massimo Colasurdo
ilFausto
Published in
4 min readAug 22, 2022

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Brisighella

In questo nuovo itinerario, un anello di 69 km e 1000 metri di dislivello con partenza a Faenza, ti portiamo sulla ciclovia di Dante e su quella dei Gessi, sulla strada del Sangiovese e su quella della Lavanda all’interno del Parco della Vena del Gesso Romagnola. Un giro tra borghi, grotte e piante officinali che è anche un omaggio ad Alfredo Oriani, scrittore faentino nonché uno dei primi cicloviaggiatori, di nome e di fatto. Andiamo a scoprire la strada!

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Colline Faentine

Si parte da Faenza, città conosciuta perlopiù per la sua tradizione nella lavorazione della ceramica. Tappe d’obbligo sono quindi il Museo Internazionale, dove sono conservate opere di artisti come Picasso e Chagall, che ripercorre la storia della ceramica fino ai nostri giorni, e le botteghe degli artigiani ceramisti sparsi per il centro.

Lungo Via Firenze, per uscire dal centro, si percorre l’ampia pista ciclo-pedonale separata dalla strada. Arrivati in fondo, dopo la rotonda, si imbocca via Castel Raniero che porta sulle prime colline faentine dove si incontrano diverse ville con grandi giardini e i primi vigneti, una costante che ci accompagnerà in questo giro.

La salita, percorsa da diversi pedoni e ciclisti, risulta morbida e in 3 km si arriva a 150 metri di altezza nella frazione di Castel Raniero. Sulla sinistra a pochi centinaia di metri si svolta per visitare la colonia costruita alla fine degli anni ’20, abbandonata da più di 30 anni, che in questo periodo sembra essere di interesse per nuovi progetti.

Si torna indietro per imboccare la discesa che passa da Errano, si supera il fiume Lamone e si arriva a Sarna. Da qui si prende via Canaletta che fa parte del tratto Bertinoro-Brisighella della ciclovia di Dante: percorso che collega Ravenna a Firenze. Sempre in quest’area si trovano le insegne Strada del Sangiovese: un percorso enogastronomico nei comuni di Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme e Castel Bolognese dove si producono i vini più rappresentativi del territorio come il Sangiovese Doc, l’Albana secca e passita Dogc, il Trebbiano Doc, il Pagadebit Doc e la Cagnina di Romagna.

Per 5 km si corre tra paesaggi collinari decorati da vigneti e dolci saliscendi fino a raggiungere Brisighella, borgo medievale alle pendici del Parco appenninico della Vena del Gesso Romagnola.

Si entra direttamente in piazza Marconi dove le case alte e strette sono caratterizzate da diversi colori pastello e da piccole finestre ad arco che nascondono una strada sopraelevata: la famosa via del borgo o degli asini con accesso e scalini sulla piazza (è possibile percorrerla accompagnando la bici a mano). Qui c’erano le stalle che i birocciai (antichi trasportatori) usavano per far riposare gli asini dopo aver trasportato il gesso dalle cave sopra il paese.

Tornando sulla piazza e guardando in alto si scorgono due cime a poca distanza l’una dall’altra caratterizzate da due strutture: a sinistra la Rocca Manfrediana e dei Veneziani, chiamata così perché fatta costruire nel 1310 dai Manfredi, signori di Faenza a cui si aggiunse nel ‘500 il torrione, costruito dai veneziani e unito alla cinta muraria; a destra invece spunta la Torre dell’orologio, che insieme alla Rocca, rappresentava il sistema difensivo della città. Da notare il quadrante dell’orologio a sei ore e non dodici.

Via degli Asini — Brisighella

Il Parco della Vena del Gesso Romagnola

Dopo la sosta nel borgo si riprende a pedalare per addentrarsi nel parco. La vena del gesso è una piccola catena montuosa costituita principalmente da questo minerale e creata milioni di anni fa quando a seguito della chiusura dello stretto di Gibilterra il Mediterraneo si prosciugò e divenne estremamente salato causando depositi di gesso. Nel parco infatti ci sono oltre ai calanchi anche diverse grotte, se ne contano circa 220, tanto da essere zona di interesse per gli speleologi.

Parco della Vena del Gesso Romagnola e Ciclovia dei Gessi

Le prime curve portano di fronte all’entrata della Rocca Manfrediana e poi si pedala lungo la Ciclovia dei Gessi per 11 km, fino ad arrivare a Zattaglia. In questo tratto si incontrano le indicazioni per la Grotta Tanaccia, quella del percorso CAI 505 che porta sulla vetta più alta del parco, il Monte Mauro di 515 metri e infine quella per il Corolla delle Ginestre, un anello di 55 km da fare a piedi, in MTB o a cavallo.

Dal punto di vista ciclistico dopo Zattaglia si presenta il punto più impegnativo perché si passa da 150 metri fino ai 400 in circa 7 km con punte di pendenza del 10%. Qui passò anche il Giro d’Italia nel 2015, precisamente nell’undicesima tappa Forlì-Imola.

La fatica però viene ripagata dalla discesa che porta a Casola Valsenio con un ultimo tratto fatto da quattro tornanti a U e la vista di un altopiano bianco e frastagliato a picco su un laghetto artificiale. Dopo circa 38 km è ora di pranzare, anzi essendo in Romagna è ora della piadina.

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