Tour nelle Valli del Conca

Dal mare ai borghi in bici

Massimo Colasurdo
ilFausto
Published in
3 min readDec 23, 2021

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Mondaino

Questo percorso parte dalla riviera e arriva fino alle valli del Conca, precisamente nei borghi di Saludecio, Mondaino e Montegridolfo, al confine con le Marche.

È un tratto di interesse naturalistico e storico che tocca un territorio più pianeggiante lungo il fiume e poi sale verso le colline a un’altezza di 400 metri. In tutto si estende per 51,6 km, tra andata e ritorno, su un fondo sterrato per il 15% e con un dislivello di 640 metri.

LUNGO L’ECOVIA DEL CONCA

Parto da Riccione e mi dirigo verso Villaggio Argentina, giro a sinistra per viale Trebbio, dopo qualche chilometro inizia un breve tratto di sterrato, supero un sottopasso e si sbuca accanto all’autodromo di Santamonica, prima della curva del Carro.

Qui dopo la rotonda ci si trova all’altezza del bacino del fiume Conca dove inizia l’EcoVia, un percorso di 8 km.

Le EcoVie sono strade, percorsi e sentieri dedicati alla mobilità ecosostenibile, nati dalle amministrazioni locali e percorribili sia a piedi che in bici. Oggi ne esistono tre: l’Ecovia del Mare, l’Ecovia del Conca e l’Ecovia delle Colline.

Ecovia del Conca

Inizia il sentiero sterrato delimitato da tronchi dell’Ecovia, si supera il punto in cui il fiume incontra un dislivello e crea una piccola cascata e poi si sbuca in via Fornace su una strada asfaltata di circa 1 km, dove c’è un laghetto da pesca.

Riprendendo il percorso si costeggia il fiume finché si arriva nel punto in cui bisogna oltrepassarlo: siamo a Guado Pian Ventena, dove il Conca divide San Clemente da San Giovanni in Marignano.

Qui finisce l’EcoVia del Conca e inizia l’EcoVia delle Colline che porta fino a Monte Castellaro, sul San Bartolo.

Guado Pian Ventena

Il passaggio del fiume in bici è un po’ critico. Si tratta di superare circa 4 metri di torrente di altezza tra i 10 e i 20 centimetri con ciottoli sul fondo.

Consiglio, per chi volesse oltrepassarlo e per chi possiede una Gravel, di farlo a piedi (senza scarpe e calze) portando la bici in spalla.

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Foto e Testo di Massimo Colasurdo

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