I 10 peggiori aeroporti al mondo in cui atterrare

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Gibilterra, Regno Unito

Uno degli aeroporti più spaventosi in cui atterrare è sicuramente quello di Gibilterra, situato sulla Winston Churchill Avenue, una via che attraversa perpendicolarmente la pista di atterraggio. Ad ogni partenza o arrivo l’arteria cittadina viene infatti chiusa per lasciare spazio agli aerei che passano a pochi metri sopra la loro testa.

Ice Runway, Antartide

Come si può intuire dal nome, in Antartide gli aerei atterrano su una pista fatta di ghiaccio. Soprannominata anche “The Ice”, la pista di atterraggio è fortemente soggetta alle condizioni climatiche: con temperature miti infatti i piloti devono prestare molta attenzione perchè il ghiaccio potrebbe rompersi con il peso dell’aereo. Per questo motivo molto spesso la pista risulta accessibile solo d’inverno, quando le temperature garantiscono la presenza di un “manto stradale” molto resistente. Prepararsi per atterraggi da brivido!

Saint Martin, Piccole Antille — Mar dei Caraibi

I turisti di Saint Martin faranno sicuramente fatica a fare un pisolino dopo pranzo in spiaggia, considerando che l’aeroporto Princess Juliana è situato a pochi metri alle loro spalle. La spiaggia retrostante è un luogo molto popolare tra i turisti dell’isola che ormai sono quasi abituati a vedere gli aerei in volo molto da vicino. Forse lo spostamento d’aria porta almeno un po’ di refrigerio nelle calde giornate estive.

Matekane Air Strip, Lesotho — Africa del Sud

Dai mari ai monti: Matekane Air Strip è il nome della pista di atterraggio di Lesotho, uno stato dell’Africa del Sud, nota per essere una delle più spaventose al mondo. La pista è lunga (corta) 400 metri e si trova al limite di un dirupo di 600 metri. Data la pericolosità dell’aeroporto, a Lesotho non atterrano molti aerei, se non velivoli di organizzazioni umanitarie e di medici che prestano soccorso agli abitanti dell’area. In ogni caso, meglio ricontrollare i freni prima di partire.

Courchevel, Francia

Restiamo in montagna, più precisamente a Courchevel, comprensorio sciistico sulle alpi francesi. Qui la pista di atterraggio è lunga circa 500 metri ed ha una pendenza di 18.5%. Nonostante ciò, Courchevel ha l’aeroporto internazionale più alto d’Europa, noto per essere inoltre tra i più piccoli al mondo come estensione totale. Tra questi è uno dei pochi ad essere servito da voli di linea, per chi viaggia e non vuole perdere tempo: atterraggio con accesso diretto alle piste da sci!

Madera, Portogallo

Madera è un arcipelago di isole vulcaniche situato nell’Oceano Atlantico ed è noto per ospitare uno degli aeroporti più pericolosi del mondo. Qui le zone sono molto montuose e tira vento forte, condizioni che rendono difficile l’atterraggio ai piloti. Originariamente la pista di atterraggio aveva una lunghezza di 1600 metri, allungata poi a 1800 e ancora a 2781 metri. Per via delle piccole dimensioni dell’isola principale e dei suoi rilievi, si decise di costruire una pista rialzata dal suolo: il 6 ottobre 2002 fu riaperto l’aeroporto con una nuova struttura di cemento armato sorretta da 180 pilasti alti circa 70 metri. Chi arriva dall’alto non lo nota, ma basta fare un giro un po’ al largo per rendersene conto.

Juancho E. Yrausquin, Saba — Antille olandesi

Se a Courchevel il brivido è finire dritti dritti su una pista da sci, a Saba, la più piccola isola dei Caraibi olandesi, il rischio è di finire direttamente nell’oceano. La pista di atterraggio è infatti lunga meno di 400 metri — bastano pochi metri per detenere il record di pista più corta al mondo — arroccata su una scogliera a 20 metri di altezza sul mare. Proprio per questo motivo l’aeroporto è ufficialmente chiuso al traffico, ma le autorità fanno spesso eccezione e consentono la partenza e l’atterraggio di aerei di piccole dimensioni, come nel caso dei voli di Winair, l’unica compagnia area che serve l’isola con voli di linea.

Saint-Barthélemy, Antille francesi

Le località marine sembrano essere le più pericolose per viaggiare in aereo: un’altro primato per l’aeroporto più pericoloso al mondo spetta infatti ad un’altra isola delle Antille, Saint-Barthélemy. Spesso abbreviata in St. Barths, la sua pista aeroportuale termina direttamente sulla spiaggia. A complicare le operazioni dei piloti anche forti venti, rilievi collinosi e una strada carrabile che passa vicino alla pista. Forse forse alle Antille conviene andare in barca, piuttosto che in aereo!

Tenzing-Hillary Airport, Lukla — Nepal

La località probabilmente dice qualcosa agli amanti di alpinismo. L’aeroporto di Lukla si trova infatti a quasi 3 mila metri sul livello del mare ed è utilizzato come base d’appoggio per chi si appresta a scalare le vette dell’Himalaya. La pista è molto corta e la visibilità ridotta: per questo è consentito decollare e atterrare solo nelle ore diurne, quando la luce del sole illumina la pista nel villaggio del Nepal orientale.

Quito, Ecuador

Dopo tutte queste località esotiche — di mare e di montagna — non potevamo chiudere senza menzionare un’aeroporto che incute paura per la sua posizione centrale, a ridosso delle abitazioni di Quito in Ecuador. Proprio per la sua vicinanza al centro abitato, da un paio di anni l’aeroporto è stato spostato in un’area decentrata fuori dalla città. Il rischio di atterrare direttamente nel salotto di qualcuno era molto alto e numerosi incidenti si sono verificati proprio nei suoi ultimi anni di attività.

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Luca Mariotti
#ilmiohobbyètrasporti — Storie di mobilità

#ilmiohobbyètrasporti sono io, cioè è il mio hobby. Una sineddoche, in sostanza.